CORSIVO

 LA STRANA STORIA DEL NOSTRO STRISCIONE PUBBLICITARIO

 

 L’ordine è stato perentorio: lo striscione pubblicitario di indialogo, che faceva bella mostra di sé dal terrazzo dell’Istituto Mandocchi, va rimosso! Certamente con l’autorità non si scherza, soprattutto quando si fa riferimento a norme…normalmente disattese. E così lo striscione conteso del nostro periodico traslocherà, cercando una nuova collocazione, naturalmente più in vista e…leggibile…

Non siamo qui a contestare una decisione che trova tra le pieghe dei regolamenti la sua giustificazione. Ma lasciateci accarezzare il sospetto che il consenso che la nostra esperienza giornalistica sta raccogliendo comincia a dare fastidio. Francamente non riusciamo a capirne le motivazioni: le…colonne elettroniche di indialogo sono aperte a tutti, non abbiamo esercitato nessuna censura preventiva, diamo spazio a tutte le voci. Certamente non siamo portavoce di nessuno e neanche vogliamo schierarci né contro né a favore di nessun centro di potere.

Forse questa libertà inquieta e crea strani turbamenti? Non lo sappiamo, possiamo però assicurare che continueremo il nostro servizio alla città, al territorio, facendo circolare idee e proposte, stimolando interventi e sollecitando la creatività operativa indispensabile per non essere schiacciati dalla crisi.

Tutto sommato la cosa ci ha naturalmente meravigliato, ma non ci ha dato nessun dispiacere. Anzi ci ha ulteriormente rafforzati nell’impegno a continuare in un progetto che ci appassiona ogni giorno di più.

No, non si spegne una voce rimuovendo uno striscione: la si rafforza e la si rende più viva e incisiva.

In fondo dobbiamo ringraziare: è sempre gradita una pubblicità gratuita, specie quando chi la promuove pensava, forse, di metterci in difficoltà, magari di farci un piccolo dispetto. Capita sempre così: si ottiene l’effetto contrario. Ma perché si fa tanta fatica ad imparare dalla storia?

 P.P.