UN FIGLIO ILLUSTRE DI ATRI

IL PROGETTO DI UN LIBRO SU TOBIA PERFETTI

Don Luigi Illuminati ne “Un paese d’Abruzzo nella seconda metà dell’Ottocento” descrivendo la celebrazione antelucana nella Solennità dell’Immacolata Concezione, menziona, tra i pochi musicisti atriani, Tobia e Nicola Perfetti. Ora Tobia, Tobias in portoghese, è oggetto di uno studio da parte della nipote Lucia, con il suo stesso cognome, per un libro che ne ricostruisce la storia.

Nato in Atri nel 1883, Tobia era figlio dell’organista Nicola, la cui famiglia, originaria della Toscana nel Tardo Medioevo per ragioni di commercio, si stabilì in Abruzzo. Un ramo andò verso Chieti, un altro ad Elice, allora in provincia di Teramo. C’è pertanto un flebile collegamento con quella colonia fiorentina che alimentò la devozione a S. Reparata, vergine e martire di Cesarea. Nicola, del ramo di Elice, nel 1874 fu chiamato a Castelli per l’animazione di una novena e non volle il compenso. Allora i castellani gli donarono un servizio personalizzato di piatti che ancor oggi fa la sua figura nella casa avita di Vico Troli, dove da un vicino balcone si gode il panorama architettonico del centro cittadino, con le due torri campanarie di S. Maria e S. Caterina.

Tobia visse l’infanzia in un clima profondamente religioso, con il papà che girava tutte le chiese del paese per i tanti momenti dell’anno liturgico e della vita, i sacerdoti che abitavano nelle vicinanze e il legame della famiglia con le confraternite di S. Giovanni e S. Caterina. Un membro di essa, Giuseppe Perfetti, nel 1853 aveva partecipato nella veste di componente della Congrega della Cintura di S. Agostino, alla “vestizione” del simulacro giacente di S. Massimo martire, nella chiesa di S. Pietro, dopo l’arrivo delle reliquie donate dal Beato Pio IX. L’evento fu celebrato anche con la realizzazione di un ostensorio, custodito nella sezione di argenteria sacra del Museo Capitolare di Atri.

Il giovane Tobia era molto portato per la musica e il babbo decise di mandarlo a Pesaro, presso il prestigioso Liceo Musicale che non molto tempo dopo sarebbe diventato Conservatorio. La direzione di Pietro Mascagni conferiva una certa sacralità all’istituto. In Atri si dilettava nei “concertini”, nelle case gentilizie, con il ristretto gruppo di amici, tra i quali spiccava Nicola De Petris, consorte di Giulia Marucci, anche lei inserita nell’agone dell’arte ceciliana. Ma Tobia suonava il pianoforte pure in casa. Il concertino era l’esecuzione di musica da camera, dove l’unico movente era l’amore dell’arte.

L’altro figlio Enrico divenne abile falegname, ricollegandosi alla tradizione dell’artigianato artistico della famiglia. Presso la casa c’era una legatoria artistica, dove era avvenuta la realizzazione della monografia sulle antiche monete di Atri. Tobia, in una gita fuori porta a Sassocorvaro, fermandosi nella farmacia del paese, incontrò Rita Torri, figlia del farmacista, e conobbe l’amore della vita. Il matrimonio fu celebrato nel 1909 e subito dopo nacque Nicola. Nel 1910 il maestro Tobia Perfetti partecipò come maestro suggeritore alla stagione artistica del Comunale di Atri. Tra le altre attività una tournèe in tutta Europa con Italiano Tuzi, lo storico maestro marchigiano della banda di Atri. Ma subito dopo raggiunse la moglie e il primogenito a S. Paolo del Brasile, attualmente la città più vasta dell’Emisfero Australe. Fu insegnante in una scuola di musica con più di 500 alunni.

Pochi anni dopo, il nome di nonno Nicola sarebbe tornato in casa Perfetti. Da Enrico e Isabella Di Febbo, nacque Nicola junior, morto alcuni anni fa. Ad Atri l’assenza del maestro Tobia fu rimpiazzata da alcuni organisti dilettanti, e nel 1921 dal m° Antonio Di Jorio, direttore della banda musicale.

Anche Tobias fu direttore di una banda, la “Uniao dos artistas”, fresca di fondazione, dal 1916 al 1919 e un’incisione è ora custodita gelosamente dal nipote Pino, grazie al dono del cugino brasiliano. Tobias prediligeva la musica classica, e fu operoso ovviamente anche nella musica sacra. Ricordiamo soltanto la S. Messa a due voci, con la dedica ad Antonino Gatti, priore della Congrega del Suffragio, presso la chiesa di S. Spirito. Per metonimia il maestro atriano lo fa diventare “priore di S. Spirito”, dandogli quasi le sembianze di un sacerdote agostiniano. Il Gatti, dolorosamente segnato dalla morte del figlio Michele, molto versato nelle materie scientifiche, con il quale si estinse la famiglia, promosse nella sua cittadina la devozione a S. Rita da Cascia, venerata già prima della canonizzazione, grazie agli Agostiniani Scalzi. La S. Messa di Tobias era sepolta nell’archivio della chiesa e fu trovata dal Prof. Cav. Concezio Leonzi, nel clima della nascita della schola cantorum “A. Pacini”, il cui canonico eponimo conosceva bene il maestro Perfetti. Il Prof. Leonzi ne fece la copia e la donò a Pino, attualmente l’unico Perfetti residente in Atri.

Nel 1950 Tobias tornò in Italia, per l’Anno Santo, con un allievo brasiliano, ma mentre il discepolo volle vedere le città del Bel Paese, il maestro si fermò nel paese natale, dove accompagnò, nel corso di un matrimonio in Cattedrale, l’Ave Maria di Schubert, cantata da Arturo Modestini, poco più che ventenne. Sedette all’organo di S. Agostino, e gli era accanto il nipote Pino, storico componente del Circolo di AC “Beato Rodolfo” e anche lui appassionato di musica.

E quella fu l’ultima sua presenza in Atri. In Brasile gli è stata intitolata una strada. Pino, nel 1984, nell’ambito di un viaggio organizzato dalla “Pro Civitate Christiana” di Assisi, con tappe in varie città brasiliane, come Rio de Janeiro, incontrò i parenti paulisti e riportò agli amici diversi souvenir brasiliani, come una farfalla imbalsamata. Grazie all’interessamento dei Professori Nino Bindi e Massimo Spezialetti, attraverso i mezzi informatici della postmodernità, si sono accorciati di molto i confini tra Atri e il Brasile. E ora un libro potrà farci conoscere maggiormente un altro figlio illustre di Atri.

SANTINO VERNA