P. FRANCESCO DI SALVATORE COMPIE 80 ANNI

GLI AUGURI DI TUTTI GLI ATRIANI AD UN ATRIANO DI ADOZIONE

Ci associamo alla gioia di P. Francesco Di Salvatore, O.F.M.Conv., atriano di adozione che compie 80 anni, il 7 marzo. Originario di Villa S. Leonardo di Ortona, come il confratello e coetaneo P. Tommaso Fonzi, già Parroco dell’Assunta di Silvi Marina, entrò giovanissimo nell’Ordine di S. Francesco, nella città di Atri, sede di un probandato. Erano gli anni d’oro della chiesa del Santo Poverello, nel XX secolo, nella cittadina acquaviviana, allora assai popolosa.

Professo temporaneo nel 1956, tre anni più tardi emise la professione perpetua, in Atri, nell’oratorio di S. Liberatore, in quanto S. Francesco era temporaneamente impraticabile. Nel 1963, nella chiesa di S. Antonio di Padova, in Pescara, fu ordinato presbitero, dall’allora Vescovo di Penne-Pescara, Mons. Antonio Iannucci, più tardi promosso Arcivescovo. Fu una celebrazione indimenticabile, perché furono ordinati nove frati, tra i quali il già menzionato P. Tommaso Fonzi, P. Gabriele D’Addario, attuale Guardiano di S. Francesco in Tagliacozzo e P. Nicola Petrone, storico, Vicario Provinciale e Guardiano della comunità dei penitenzieri nel Santuario dell’Addolorata in Castelpetroso, già Guardiano e Parroco dell’Assunta a Silvi per tre mandati. L’ordinazione quell’anno contava nove leviti, altri sei in quella successiva, c’erano pertanto quindici giovani sacerdoti nella provincia abruzzese-molisana. Anni fecondi e vibranti quelli del Concilio Vaticano II, particolarmente per la famiglia conventuale in Abruzzo che proprio in Atri cominciò la S. Messa con letture in italiano.

P. Francesco, plurilaureato, teologo, giurista e mariologo, ha esercitato ben 32 anni di sacerdozio nella città degli Acquaviva, come cappellano dell’ospedale. Faceva parte delle comunità dell’Assunta in Silvi e di S. Antonio in Pescara. Quando i francescani lasciarono Atri dopo il Capitolo Provinciale del 1972, chiudendo i battenti il 20 gennaio 1975, rimase la presenza conventuale con P. Francesco, anche se la chiesa del Patriarca dell’Ordine Serafico, passava al clero diocesano.

Furono anni intensi quelli di P. Francesco, per l’ospedale atriano, in primis, tra i più importanti d’Abruzzo e considerato, a livello nazionale, tra i migliori piccoli nosocomi in Italia. Durante il suo fecondo servizio, avvenne l’inaugurazione della nuova cappella, alla presenza dell’allora Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Abele Conigli, nel 1980, all’indomani dell’entrata in funzione del nuovo plesso. In sinergia con le Ancelle dell’Incarnazione fu scelto l’arredo liturgico, dove spicca la croce astile esemplata sulla ferula di Lello Scorzelli, ripristinata dal Beato Paolo VI nel 1965, al termine del Concilio e utilizzata anche da Papa Francesco. Il 30 giugno 1985, P. Francesco, allo stadio comunale, accolse S. Giovanni Paolo II, nella storica visita ad Atri, per il Congresso Eucaristico Diocesano, l’unica visita, finora, di un Sommo Pontefice, felicemente regnante, nella cittadina.

Seguì la fraternità del Terz’Ordine Francescano, trasferitosi nel frattempo da S. Francesco in S. Chiara, per rimanere in ambito serafico. Questo comportò il trasloco della tela del confratello P. Giovanni Lerario, da S. Francesco al parlatorio grande delle clarisse che ne curava con entusiasmo l’annuale festa. Il gruppo, come talvolta accade, si affievolì con la morte e l’avanzamento degli anni dei terziari.

P. Francesco, supervisionò peraltro il testo della “Passione di Gesu’”, rappresentazione a cura del Centro Servizi Culturali della Regione Abruzzo, resa possibile dal Comune di Atri, con la regia di Danilo Volponi. Ha dato sempre un valido sostegno ai tre Parroci di Atri capoluogo. Ricordiamo la S. Messa che celebrò alle 6 del mattino, in Cattedrale, nella festa dell’Immacolata Concezione del 1987, metropoli delle celebrazioni conventuali, nell’anno mariano, indetto da S. Giovanni Paolo II, per il bimillenario della nascita della Madre di Dio.

Con il Capitolo Provinciale del 1990 che rielesse il compianto P. Giorgio Di Lembo, indimenticabile Ministro Provinciale, P. Francesco fu trasferito al convento di S. Pio X al Torrione a L’Aquila, con l’incarico di Vice-Parroco e Rettore dell’Immacolata, in pieno centro. Il trasferimento comportò la fine del servizio all’ospedale di Atri, dove cappellano veniva nominato, dall’Arcivescovo Mons. Antonio Nuzzi, Don Giuseppe Bonomo, fresco di ordinazione sacerdotale.

P. Francesco ha sempre conservato un meraviglioso rapporto con Atri e gli atriani. La sua presenza per tanti anni è stata assicurata per il triduo e la festa di S. Rita, con la predicazione e le confessioni. Con il Capitolo Provinciale del 2000, quello del secondo mandato di P. Domenico Paoletti, P. Francesco fu trasferito, con l’incarico di Guardiano, al convento di S. Francesco al Corso in Chieti, perché Vicario Giudiziale Aggiunto del TERAM. Anche in questa veste è tornato in Atri, per la festa di S. Rita.

Nel 2012, è stato trasferito al Sacro Convento di Assisi, perché ogni Provincia, manda un frate presso la Madre di tutte le chiese dell’Ordine Serafico. P. Lorenzo Tucci, tornava in Provincia, nel convento di S. Maria dei Lumi di Civitella del Tronto, e P. Francesco, lasciava Chieti, con la temporanea chiusura di S. Francesco al Corso, per via delle lesioni del sisma (2009). Provvisoriamente la chiesa è sostituita dalla vicina S. Domenico, ora affidata ad una comunità di argentini.

Auguriamo a P. Francesco ogni bene per la cifra tonda. Un augurio da parte di tutti gli atriani, perché a tutti gli effetti anche P. Francesco è atriano.

SANTINO VERNA