LAUDATO SI, L'ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO

Politica nazionale, locale e internazionale

10a PARTE

Il quinto capitolo è suddiviso in 5 sottocapitoli e 38 paragrafi, dal 163 al 201. Il titolo  è “alcune linee di orientamento e di azione” ed in esso di delinea “dei grandi percorsi di dialogo che ci aiutino ad uscire dalla spirale di autodistruzione in cui stiamo affondando” (paragrafo 163).

Il primo sottocapitolo porta il titolo “il dialogo sull’ambiente nella politica internazionale”.  Nel paragrafo 164 si parte da una costatazione “dalla metà del secolo scorso, superando molte difficoltà, si è andata affermando la tendenza a concepire  il pianeta come patria e l’umanità come popolo che abita una casa comune” per arrivare a dare una linea di azione “per affrontare i problemi di fondo, che non possono essere risolti da azioni di singoli Paesi, si rende indispensabile un consenso mondiale che porti ad esempio, a programmare un’agricoltura sostenibile e diversificata, a sviluppare forme rinnovabili e poco inquinanti di energia, a incentivare una maggiore efficienza energetica, a promuovere una gestione più adeguata delle risorse forestali e marine, ad assicurare a tutti l’accesso all’acqua potabile”.

Negli altri paragrafi si parla di: 1) sostituzione dei combustibili fossili (paragrafo 165); 2) riconoscimento del movimento ecologico mondiale (paragrafo 166); 3) adesione piena e totale alla Convenzione di Rio de Janeiro del 1992 (paragrafo 167); 4) riconoscimento di esperienze positive alla Convenzione di Basilea, alla Convenzione sul commercio internazionale sulla flora e sulla fauna, alla Convenzione di e Vienna (paragrafo 168); 5) passi poco significative per la diversità biologica e la desertificazione e l’inefficacia di Rio+20 (paragrafo 169); 6) internazionalizzazione dei costi ambientali per la bassa emissione dei gas inquinanti (paragrafo 170); 7)un giudizio totalmente negativo sulla compravendita dei crediti di emissione (paragrafo 171); 8) suggerimento sullo sfruttamento diretto dell’abbondanza di energia solare per i paesi poveri (paragrafo 172); 9) accordi internazionali che si realizzino per risolvere i problemi 173); 10) il sistema di governace degli oceani (paragrafo 174); 11) sviluppo di istituzioni internazionali più forti ed efficacemente organizzate  (paragrafo 175).

Sul primo sottocapitolo si può chiudere con una amara costatazione “i Vertici mondiali sull’ambiente degli ultimi anni non hanno riposto alle aspettative perché, per mancanza di decisione politica, non hanno raggiunto  accordi ambientali globali realmente significativi ed efficaci” (paragrafo 166) e con una grande proposta “urge la presenza di una vera Autorità politica mondiale” (paragrafo 175).

Il secondo sottocapitolo porta il titolo “il dialogo  verso nuove politiche nazionali e locali”. Quando si parla di nazionale si intende all’interno del singolo paese, invece quando si parla di locale si intende problemi che riguardano più paesi confinanti.  L’ Enciclica spiega subito (paragrafo 176) il perché ci vogliono nuove politiche nazionali e locali. Essa dice “non solo ci sono vincitori e vinti tra i Paesi, ma anche all’interno dei Paesi poveri,…..” per cui “le questioni non si possono più impostare a partire dalle differenze tra i Paesi”.

Esso parla di: 1) “sono funzioni improrogabili di ogni Stato quelle di pianificare, coordinare, vigilare e sanzionare all’interno del proprio territorio” (paragrafo 177); 2) “la grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune. Il potere politico fa molta fatica ad accogliere questo dovere in un progetto di Nazione” (paragrafo 178); 3) le legislazioni municipali possono essere più efficaci se ci sono accordi tra popolazioni vicine per sostenere  le medesime politiche ambientali” (paragrafo  179); 4) “l’azione politica locale può orientarsi alla modifica dei consumi, allo sviluppo di una economia dei rifiuti e del riciclaggio, alla produzione di determinate specie e alla di un’agricoltura diversificata con la rotazione delle colture” (paragrafo  180); 5) “è indispensabile la continuità, giacché non si possono modificare le politiche relative ai cambiamenti climatici e alla protezione dell’ambiente ogni volta che cambia un governo” (paragrafo  181).

Chiudo il secondo sottocapitolo con l’ultima frase del paragrafo 181, che è un pensiero ricco di stimoli per tutti “tuttavia bisogna aggiungere che i migliori dispositivi finiscono per soccombere quando mancano le grandi mete, i valori, una comprensione umanistica e ricca di ricca di significato, capaci di conferire ad ogni società un orientamento nobile e generoso”.

Dell’Arena Nicola