LAUDATO SI, L'ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO

Tecnica ed etica

7a  PARTE

Il terzo sottocapitolo sull’antropocentrismo moderno contiene al suo interno tre ulteriori capitoli dai titoli: 1) il relativismo pratico; 2) la necessità di difendere il lavoro; 3) l’innovazione biologica a partire dalla ricerca.

Tutti e tre sono da leggere con attenzione (paragrafo per paragrafo), pongono molti punti di riflessione e di esortazione al mondo politico e a quella della ricerca e punti sferzanti al mondo economico sfruttatore.

Il relativismo pratico inizia con “un’antropocentrismo deviato dà luogo a uno stile di vita deviato” (paragrafo 22); e poi con “insieme all’onnipresenza del paradigma tecnocratico e all’adorazione del potere umano senza limiti, si sviluppi nei soggetti questo relativismo, in cui tutto diventa irrilevante se non serve ai propri interessi immediati” (paragrafo 22); “che le forze invisibili del mercato regolino l’economia, perché i loro effetti sulla natura sono  danni inevitabili” (paragrafo 123); “la logica usa e getta che produce rifiuti solo per il desiderio disordinato di consumare più di quello che realmente si ha bisogno” (paragrafo 123). 

La necessità di difendere il lavoro parla di “in qualunque impostazione di ecologia integrale, che non escluda l’essere umano, è indispensabile integrare il valore del lavoro” (paragrafo 124); non parliamo solo del lavoro manuale o del lavoro della terra, bensì di qualunque attività che implichi qualche trasformazione dell’esistente” (paragrafo 125); “unendo preghiera e studio con il lavoro manuale, ora et labora di san Benedetto da Norcia” (paragrafo 126); i pensieri  della chiesa e dei papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sulla dignità del lavoro e l’uomo (paragrafo 127); “non si deve cercare  di sostituire sempre più il lavoro umano con il progresso tecnologico: così facendo l’umanità danneggerebbe se stessa” (paragrafo 128); le autorità hanno il diritto e la responsabilità di adottare misure di chiaro e fermo appoggio ai piccoli produttori e alla diversificazione della produzione” (paragrafo 129).

Nell’innovazione biologica a partire dalla ricerca il Papa parla di: 1) “le sperimentazioni sugli animali sono legittime solo se si mantengono in limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o a salvare vite umane” (paragrafo 130); 2) “la Chiesaapprezza l'apporto dello studio e delle applicazioni della biologia molecolare purché questa non dia luogo ad una indiscriminata manipolazione genetica (paragrafo 131); 3) “non è possibile frenare le creatività umana e neppure si possono ostacolare coloro che possiedono doni speciali per lo sviluppo scientifico e tecnologico”  (paragrafo 131); 4) di mutazione genetiche della biotecnologia nei paragrafi 132, 133 e 134 ed in particolare “è difficile emettere un giudizio generale sullo sviluppo di organismi geneticamente modificati (OGM), vegetali o animali, per fini medici o in agricoltura” (paragrafo 133); 5) sebbene non disponiamo di prove definitive circa il      danno che potrebbero causare i cereali transgenici agli esseri umani si riscontrano anche significative difficoltà che no       n devono essere minimizzate” (paragrafo 134);  e nel medesimo pone una amara constatazione “in seguito all’introduzione di queste coltivazioni, si constata una concentrazione  di terre produttive nelle mani di pochi”; 5) “a tal fine occorre assicurare un dibattito scientifico e sociale che sia responsabile e ampio, in grado di considerare tutta l’informazione disponibile e di chiamare le cose con il loro nome” (paragrafo 135).

Mi piace chiudere questo capitolo con due frasi di cui la prima è propria l’ultima del terzo capitolo “la tecnica separata dall’etica difficilmente sarà capace di autolimitare il proprio potere” (paragrafo 136) e l’altra che riguarda il lavoro “l’orientamento dell’economia ha favorito un tipo di progresso tecnologico finalizzato a ridurre i costi di produzione in ragione della diminuzione dei posti di lavoro, che vengono sostituiti dalle macchine” (paragrafo 128). La discussione solamente su queste due frasi ha riempito e continuerà a riempire interi volumi. A me piace sottolineare come il Papa  con semplicità afferma che tecnica ed etica devono andare a braccetto e non devono essere nemiche dell’uomo e del creato.

Dell’Arena Nicola