IL SAPORE DI FAVOLA DI UN CALDO EVENTO MUSICALE

CON UN CONCERTO D’ECCEZIONE, INAUGURATO A ELICE IL TEATRO PARROCCHIALE INTITOLATO A DON RENATO TRABUCCO, ORGANISTA E INDIMENTICATO PARROCO DEL PAESE.

Mentre scrivo queste righe per raccontarvi dell’interessante concerto tenutosi il 23 dicembre scorso nella vicina Elice (Pe), mi torna in mente un aneddoto che il celebre baritono italiano Paolo Silveri mi raccontò una sera a cena. Era nel pieno della popolarità quando il suo paese natale, Ofena, in provincia dell’Aquila, organizzò un concerto in suo onore. Erano i primi anni ‘40. Ofena non aveva un teatro. Si rimediò con un locale alla buona. Tutto il paese vi si riversò per applaudire il suo figlio illustre. Ma c’era un biglietto d’ingresso, e la cosa irritò non poco i concittadini del grande artista di fama mondiale. Pagare un biglietto per ascoltare Paolo, che fino a qualche anno prima giocava nel piazza del paese con i pantaloni alla zuava! Un affronto. Ma bastò qualche spinta al portone del locale e tutta Ofena si ritrovò compressa come una scatola di sardine ad applaudire il suo grande baritono. E senza pagare un soldo! Qualcosa di simile è accaduto ieri sera a Elice, per il rientro in patria di una grande artista, Alessandro Chiavetta, 26 anni, trombettista di fama internazionale e Prima Tromba della Tampere Philharmonic Orchestra in Finlandia, una carriera costellata di successi, tornato nella sua Elice quale ospite d’onore dell’Abruzzo Brass Quintet. Per la verità ad Elice non c’era nessun biglietto da pagare, l’ingresso era gratuito, anzi a tutti era offerto anche un ricco buffet a base di specialità locali. Tuttavia qualcosa mi rimandava a quel lontano concerto di Silveri. Il concerto è stato preceduto da una cerimonia importante, con tanto di banda del paese: la riapertura, dopo il restauro, del teatro parrocchiale e la sua intitolazione a don Renato Trabucco, il parroco di Elice scomparso tre anni fa. Don Renato fu anche un ottimo organista. Grande è stata la mia soddisfazione alla vista del suo nome sulla facciata della piccola sala, perché a don Renato mi legava qualche ricordo di gioventù. L’avevo conosciuto ad Atri nel 1985, in occasione della visita di Giovanni Paolo II ad Atri. L’allora parroco della Cattedrale, don Giovanni D’Onofrio, che era stato suo compagno di seminario, volle che fosse lui a suonare l’organo per lo storico evento. Torniamo alla serata. Dopo la benedizione dell’insegna, il gran concerto inaugurale dell’Abruzzo Brass Quintet, e del celebre solista. Il concerto, presentato dal bravissimo Maestro Luigi Belfatto, affermato solista abruzzese, si è aperto con il Preludio del Te Deum di Charpentier: grande emozione per la splendida esecuzione come solista di Alessandro Chiavetta. Anche lui, come Silveri, giocava fino a qualche anno fa con i suoi compagni nella piazzetta di Elice, ed ora eccolo lì, fiero dei suoi traguardi da condividere con le persone a lui care, la sua famiglia, i compagni di gioco, i vicini di casa. Leggo alcune note del suo curriculum: classe 1989, inizia lo studio della tromba all’età di nove anni con il professor Adolfo Di Mele presso il Conservatorio di Musica “Luisa D'Annunzio” di Pescara dove si diploma nel 2008. Nello stesso anno partecipa e vince un’audizione nazionale che gli consente di entrare a far parte dell’orchestra Giovanile Italiana di Fiesole. Nel 2010, al termine dell’esperienza toscana, viene selezionato per accedere nella classe del professor Frits Damrow (già prima tromba della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam) alla Zuercher Hochschule der Kuenste di Zurigo. Nel 2012 diventa accademista presso l’Opernhaus di Zurigo dove ha modo di collaborare con direttori di fama internazionale. Inoltre prende parte, sempre come Prima Tromba, al Sommer Tour 2013 con la Mahler Jugend Orchester, considerata la migliore orchestra giovanile al mondo, con la quale tiene concerti a Londra, Amsterdam, Dresden e Salzburg. Brillante il suo piazzamento al prestigioso concorso Kiwanis Wettbewerb. Che dire di più? Il programma è andato avanti con pagine di piacevole ascolto, tratte da colonne sonore, cartoni animati; poi Bernstein, Piazzolla, Rota, Morricone, e, ancora, il celebre Valzer n. 2 di Shostakovich, fino all’acrobatico Helter Skelter di Walter Lemmon, eseguito allo xilofono da Danilo Di Vittorio, affermato percussionista e anche lui orgoglio del paese. Potevano mancare gli auguri di Natale in musica? Ecco allora We wish you a merry Christmas a conclusione di una serata piena di emozioni: ottima musica, bella gente di paese, cordiale, affettuosa, seduti sulle panche, come in Ladri di biciclette di De Sica, felici e uniti per una giornata di musica e di ricordi davvero particolare. La musica, quella d’arte, fatta bene, come quella regalataci ieri ad Elice da ottimi artisti abruzzesi, vissuta nella semplicità di un piccolo oratorio di paese, lontano dai riflettori dei “grandi eventi”, ha sapore di favola.

Concezio Leonzi