LAUDATO SI, L'ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO

 Il ricco e il povero hanno pari dignità

5a PARTE

Il secondo capitolo dell’Enciclica è sotto il titolo “il Vangelo della creazione”. Esso è formato da 7   sottocapitoli e 38 paragrafi (dal 62 al 100). Tutto il capitolo é  riferito “alle convinzioni di fede” e il Papa richiama i documenti della Chiesa dove si parla del creato e delle responsabilità dell’essere umano nei riguardi del creato. Il capitolo parla del rapporto tra uomo e creato alla luce dei primi libri della Bibbia fino al Nuovo Testamento e dei documenti delle Conferenze Episcopali di diverse parti del mondo.

Nell'introduzione (paragrafo 62) c’é un pensiero del Papa degno di attenzione, di riflessione e di accurata analisi “la scienza e la religione, che forniscono approcci diversi alla realtà, possono entrare in un dialogo intenso e produttivo per entrambe”.

Nel primo sottocapitolo dal titolo “la luce che la fede offre” l’Enciclica riporta i motivi per cui le convinzioni religiose possono portare i credenti a migliorare gli impegni ecologici.

Nel secondo sottocapitolo dal titolo “la saggezza dei racconti biblici” il Papa mette in evidenza tutti i passi biblici che affermano: la dignità degli esseri umani; la dignità e il valore delle altre creature; di coltivare e custodire il giardino del mondo; il rapporto tra essere umano e le altre creature; ed alla fine (paragrafo 75) “il modo migliore per collocare l’essere umano al suo posto e mettere fine alla sua pretesa di essere un dominatore assoluto della terra, è ritornare a proporre la figura di un Padre creatore e unico padrone del mondo, perché altrimenti l’essere umano tenderà sempre a voler imporre alla realtà le proprie leggi e i propri interessi”.

Il terzo sottocapitolo dal titolo “il mistero dell'universo” si parla di: 1) “il mondo proviene da una decisione, non dal caos o dalla casualità” (paragrafo 77); 2) “ bisogna porre fine al mito moderno del progresso materiale illimitato” (paragrafo 78); 3) “la libertà umana può offrire il suo intelligente contributo verso un’evoluzione positiva, ma può anche aggiungere nuovi mali, nuove cause di sofferenza e momenti di vero arretramento” (paragrafo 79); 4) “visione della natura unicamente come oggetto di profitto e di interesse, ciò comporta anche gravi conseguenze per la società (paragrafo 82).

Il quarto sottocapitolo dal titolo “il messaggio di ogni creatura nell’armonia di tutto il creato” si parla di: 1) “ogni creatura ha una funzione e nessuna è superflua” (paragrafo 84); 2) “interrelazione tra gli uomini e le altre creature” (paragrafi 85, 86 e 87); 3) “tutta la natura oltre a manifestare Dio è luogo della sua presenza” (paragrafo 88).

Il quinto sottocapitolo dal titolo “una comunione universale” si parla di: 1)“noi tutti esseri dell’universo formiamo una sorta di famiglia universale, una comunione sublime che ci spinge ad un rispetto sacro, amorevole ed  umile” (paragrafo 89); 2) “uguale dignità tra tutte le creature (paragrafo 90);  3) “tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umani” (paragrafo 91);   4) “pace, giustizia e salvaguardia del  creato sono tre questioni del tutto connesse” (paragrafo 92).

Il sesto sottocapitolo porta il titolo “la destinazione comune dei beni” e tratta: 1) della subordinazione della proprietà alla destinazione universale dei beni” (paragrafo 93) ; 2) il ricco e il povero hanno uguale dignità (paragrafo 94); 3) l’ambiente è un bene collettivo,  patrimonio di tutta l'umanità e responsabilità di tutti” (paragrafo 95). In questo sottocapitolo c’è un principio forte e degno di attenzione: la subordinazione della proprietà privata.

Il settimo sottocapitolo porta il titolo “lo sguardo di Gesù” e tratta di: 1) Dio è padre (paragrafo 96); 2) “Gesù viveva in piena armonia con la creazione e gli altri ne rimanevano stupiti”  (paragrafo 98); 3) dell’amore di Gesù per tutte le altre creature (paragrafi 98, 99 e 100).

Nicola Dell’Arena