VIETATO NASCERE AD ATRI!

MA C'E' UN FUTURO PER L'OSPEDALE DI ATRI?

Si legge su di una lettera  inviata a tutti i Sindaci della Provincia di Teramo da parte del Direttore Generale dell'ASL di Teramo, di “collaborare”, affinchè informino o dicano (convincano?) i loro concittadini, di “non” ricoverarsi più al Presidio Ospedaliero di Atri, se trattasi di donne con “travaglio di parto” o con “problematiche ostetriche”, in quanto che, dal “1° Novembre 2015, detto Ospedale, (il S. Liberatore di Atri), non potrà accettare più  ricoveri con “DRG ostetrici”.

 

Carissimo SINDACO di questa sfortunata città,

componente il Comitato Ristretto dei sindaci dell'ASL di Teramo, responsabile sanitario locale, città nella quale insiste un Presidio Ospedaliero,  ritengo che non possa esserLe posto, a mio modesto parere, “l'ordine o invito” che sia, di un Direttore Generale dell'ASL di riferimento, dico posto, nella condizione di “obbedire” e di “invitare le donne della propria città”, ad attenersi ad un suo specifico ordine e programma strategico di gestione e di organizzazione sanitaria nel territorio, giacchè è lui il Direttore Generale o Manager (sic!!) della predetta ASL, e quindi a lui dovrebbe competere, come compete,  ordini ed ordinanze funzionali alle proprie scelte strategiche in materia di organizzazione sanitaria  nel territorio (errate ovviamente), e non delegare al “lavoro sporco”, come si dice, i Sindaci della Provincia, ed in particolare Lei del Comune di Atri.

E dico questo per due ordini di motivi:

1°)-Non credo che un Sindaco possa impedire, o invitare, o condizionare, i propri concittadini ad a non andare nel proprio Presidio Ospedaliero,  o, ed invece recarsi aTeramo per  determinate presta- zioni di ricovero, o andare in altri Ospedali, giacchè nel presidio di Atri, oltre il 1° Novembre c.a.

All'ospedale di Atri ci sono ancora, ed in servizio attivo: Ostetrici, Ostetriche, Ginecologi  e nella realtà della UUOO di Ginecologia. E non si può pensare che, ieri erano in grado di far partorire le donne ed oggi non lo sono più!!!

2°)-Se questo esemplare Direttore Generale, e l'altra responsabile  della Direzione Sanitaria dell' ASL, a cui compete pareri sicuri in merito a queste organizzazioni e risposte da dare alla collettività, abbiano già affermato pubblicamente, con pubbliche dichiarazioni, che  in Atri, il PN di Atri, è stato ed è estremamente sicuro, e che altrettanto, da un giorno all'altro, non non può essere classificato “NON  più sicuro”, non più capace di adempiere a queste prestazioni. In questo caso, con quell'invito-ordinanza, appare, a mio modesto parere, un “invito ad una omissione di pubblico servizio”, qualora si presentasse al Pronto Soccorso  di Atri, una paziente  con tali problemi e non venisse ricoverata.

E' questo atto, oppure non lo è, secondo Lei, rendere  invece “insicuro”,  a “rischio”, “incerta” l'applicazione del diritto alla tutela della salute dei cittadini del teramano? Ed in particolare del comprensorio di Atri, o meglio  ancora della intera Regione? Se sussistono nel merito, le condizioni di citare o meno il Direttore Generale, di  “ istigare  i Sindaci ad una interruzione di un pubblico servizio”, prima che  di “un abuso d'Ufficio”, o quant'altro è posta alla tutela della sicurezza del cittadino/a, o nella fattispecie, della mamma e del bambino?

E poi, se il Presidente D'Alfonso, ed il suo Ass.re Paolucci, nel parlare sempre di sicurezza e di insicurezza, dei vari punti nascita, ritengano che il Direttore Generale,  possa garantire questo ai cittadini e cittadine, chiudendo il nostro PN, e invitando i Sindaci, a comando, a rendersi complici di queste strategie di disservizio sanitario nel territorio? Nel qual caso a  chi le responsabilità di eventuali fatti e fattacci, in particolare d'Inverno che possono avvenire?

Ed inoltre, c'è  lo Stam in Atri,  c'è lo Sten a Teramo o S. Omero? Oppure negli Ospedali  i cui Punti Nascita sono stati salvati, disconoscendo Pescara e Chieti? E tutto questo 24 h su 24 per 365 gg all'anno?

Ed il personale da adibirvi, esiste? 24 su 24, 365 gg all'anno? Ed in merito al personale quale garanzia si offre per lo STAM?

STAM: Ambulanza dedicata  non una ma più, a seconda la esigenza, con personale dedicato 24h su 24, e per  365 gg l'anno? Personale STAM: Autista, Infermiere,Ostetrico, Medico Ostetrico, Rianimatore, e se sta nascendo o nato il Bambino, anche un Pediatra in caso di trasferimento ad uno Sten più vicino? Dico Pescara o Chieti? Ci sono queste figure? E se si, quanto costerebbe tutto questo alla collettività? Ripeto 24 h su 24 e per 365 gg l'anno? E non saremmo sicuri nemmeno, in caso di notte, d'Inverno, o con traffico intasato d'Estate, oppure se l'unità preposta è stata già coinvolta in un trasferimento d'urgenza?

STEN: Ambulanza dedicata  con culla termica rianimatoria, con Autista, Infermiere, Pediatra, Rianimatore ed anche Ostetrico, 24 h su 24 per 365 gg l'anno?

E quanto costerebbero queste due organizzazioni di urgenza e di eventuale sicurezza per la mamma e per il bambino all'anno? Ma ci si rende conto di cosa parliamo?

Insomma, carissimo Sindaco, se non ritiene invece di farsi portavoce (e responsabilizzarsi una buona volta) di prendere delle posizioni contro un Direttore Generale ed una Direzione Sanitaria dell'ASL, che dice un giorno una cosa e l'altro l'incontrario verso il Punto Nascita di Atri, e senza assumersi le responsabilità relative in merito a comportamenti e dichiarazioni giacchè delega Lei Sindaco al lavoro sporco di informare  o quasi obbligare i cittadini ad andare a Teramo in caso di cui alla lettera del  28-Ottobre-2015 indirizzata a tutti i sindaci della Provincia di teramo di non ricoverare più  nessuno ad Atri dal 1° Novembre-2015.

E' o non è un Direttore Generale, altrimenti a cosa servono (dico che servono a  poco o nulla) se hanno delle funzioni delegate  e non si assumono le relative responsabilità oggettive e soggettive nella gestione della organizzazione sanitaria  nell'ambito dell'ASL di pertinenza dei Direttori .

Direttori amministrativi ne abbiamo 5 nell'ASL, uno per Ospedale, ed un'altro ne è Coordinatore a Teramo. Che cosa ce ne facciamo di questi 5? Non crede?

La situazione è delicata Sindaco!!!  Si assuma  la SUA responsabilità una volta per tutte per tutelare i suoi cittadini e la domanda di sicurezza e di salute che le viene richiesta dai medesimi in una realtà che è posta nel suo territorio, nel suo Comune, cioè nel Presidio Ospedaliero di Atri.

E questo INVITO-RIFLESSIONE, vale anche per i TUTTI I PARTITI , più o meno responsabili, di questi fatti e fattacci, ognuno per la sua parte di quanto avviene  CONTRO la città di Atri.

Cordiali saluti,

Mario Marchese, Comitato Difesa Ospedale Atri