MOVIMENTO AtriRossa: PER SALVARE L'OSPEDALE NON BASTA FACEBOOK, OCCORRE AGIRE

I SINDACI OCCUPINO AD OLTRANZA IL REPARTO!

E’ inutile, la politica dello scaricabarile non funziona più, così come non ha funzionato la protesta delle firme raccolte o delle passeggiate con i palloncini per le vie della cittadina. Tutto ciò che è stato fatto va indubbiamente rispettato nelle sue nobili intenzioni, ma non è stato sufficiente ad evitare ciò che la politica dei tagli a tutti i costi, imposti dal governo centrale coadiuvato dal Bonaparte in pectore Renzi, ha sferrato e continua a sferrare in nome del capitale finanziario.

Una politica che non può trovare una soluzione cambiando coalizione o affidando il tutto ad un movimento reazionario guidato da un comico urlante. Oggi il centrodestra punta il dito contro  il PD per i tagli alla sanità, ieri era il PD a fare la stessa cosa contro l’ex governatore Chiodi. Questo circolo vizioso si consuma davanti agli occhi di tutti ma l’assenza di una proposta concreta fa sì che tutto si butti in caciara e in mezzo alla fuffa che confonde a pagare saranno ancora una volta i cittadini. Congratulazioni a chi amministra! Siete stati proprio bravi a lasciarvi travolgere da leggi e decreti svuotaAtri nella più completa ignavia e senza mettere in discussione la vostra comoda poltrona! E adesso ci siamo: da lunedì l’Ospedale San Liberatore non avrà più il punto nascita e di conseguenza la mannaia si abbatterà anche sugli storici reparti di ginecologia e pediatria, ma a pagare non sarà Renzi nè tantomeno D’Alfonso che non verrà sicuramente all’Ospedale di Atri a farsi curare le ferite.

Noi del movimento AtriRossa continuiamo a ripetere la stessa cosa da tempo: non avendo un’alternativa abbiamo lanciato ripetutamente l’idea di muovere una protesta seria ed inequivocabile, al di là del colore politico. Voce nel deserto, la nostra, perché antipatica e scomoda, com’era prevedibile. Noi proponiamo l’occupazione ad oltranza del reparto da parte dei sindaci dei comuni interessati e di una delegazione convinta di cittadini, uno sciopero della fame, un sit-in permanente che sollevi l’attenzione dei media fino a quando le autorità competenti non analizzino seriamente il problema rendendosi conto che l’ospedale di Atri – e Atri in generale - ha già dato troppo alla causa. E a quel punto sì che si potrà dire giù le mani dal San Liberatore. Anche perché restare ancorati alla pagina Facebook senza l’azione non si ottiene nulla. Solo la rivoluzione cambia le cose!!

Movimento AtriRossa Sandro S & Graziana D