Pubblicato Lunedì, 09 Luglio 2012


PREMIO BIENNALE DI PITTURA MURALE “CASOLI PINTA”


L’iniziativa è ripartita, ora occorre ritrovare la partecipazione popolare

 


Dopo cinque lunghi anni è ripartita!!!...Cosa?. La IV edizione del Premio Biennale Nazionale di Pittura Murale  “Casoli Pinta”, nato nel 2003 come prosecuzione del percorso di realizzazione di una pinacoteca all'aperto nel vecchio nucleo di Casoli.

Il Premio è stato promosso, come sempre, dall'Ass.ne Culturale “Castellum Vetus”, unitamente all'Amministrazione Comunale di Atri e alla Fondazione Tercas. Hanno partecipato 25 artisti, ognuno con un dipinto, invitati dal critico d'arte Dott.ssa Maria Cristina Ricciardi e dall'esperto e appassionato di arte Sig. Tonino Bosica.

Le venticinque opere rimangono esposte fino al 20 luglio nelle scuderie ducali; successivamente saranno donate dagli artisti all' Ass.ne Culturale “Castellum Vetus”  per ampliare la pinacoteca al chiuso che oramai vanta oltre quaranta dipinti.

La Commissione, composta da Domenico Felicione, Maria Antonietta Carulli, Maria Cristina Ricciardi, Paolo Di Vincenzo e Tonino Bosica, ha indicato quale vincitore di questa edizione  la pittrice neofigurativa Maria Micozzi con il dipinto “La maschera” realizzato con tecnica ad olio e rete metallica su tavola.

La vincitrice ha ricevuto un premio in denaro e dovrà realizzare, direttamente sul posto,  un dipinto per la pinacoteca all'aperto che oggi conta oltre 50 lavori di illustri artisti del panorama nazionale e internazionale.

Completa la manifestazione un catalogo, curato dalla Ricciardi e da Bosica, che, oltre alle 25 opere, riporta in copertina il murales di Gaetano Memmo, vincitore della III edizione del Premio, ed è arricchito da poesie del poeta Gian Mario Maulo.

Una manifestazione che finalmente riparte e che come tutte le ripartenze si propone modificata. Modificata nei critici poiché si è proposta con una presenza completamente nuova costituita dalla Ricciardi e non ha più  i critici storici quali Giorgio Seveso e Renato Valerio. Modificata nella partecipazione poiché alla manifestazione era presente un pubblico tecnico ma c'era un grande assente: “il popolo casolano” che ha sempre partecipato attivamente e calorosamente a “Casoli Pinta” e ne ha creato la grande forza proprio con la condivisione, come afferma la Dott.ssa Ricciardi nell'introduzione al catalogo.

La mostra resterà aperta fino al 22 Luglio con il seguente orario: Mattino 10,30 – 12,30/ Pomeriggio 16,30 – 19,30/ Sera 21,00 – 23,00

 

 MARIA MICOZZI

Nasce a Tolentino, nelle Marche. Nella sua formazione rientrano ampi interessi culturali dall'antropologia alla psicoanalisi e in ambito filosofìco all'cpistemologia nella concezione "relazÌonale" di Gregory Bateson.Si dedica totalmente all'attività artistica dal 1985 fondendo una qualità pittorica esemplare fondata sulla grande tradizione del Rinascimcnto italiano con la sperimentazione concettuale. Il critico Pierre Rcstany nel 1986 presenta a Milano una sua personale. Dal 1987 l'artista marchigiana inizia un'intensa attività espositiva con mostre a Monaco, Stoccarda , Bayreut in Germania. Nel 1987 è presente all'Expò di New York e l'anno seguente è invitata in Spagna ad una rassegna di artisti internazionali per iniziativa del Ministero della Cultura di Madrid. Negli anni Novanta sono da Menzionare le mostre a Francoforte, a Miami in U.S.A. e a New York presso l'Istituto Italiano di Cultura, le personali itineranti a tema come La seduzione- ossessione e paura nei trattati degli Inquisitori, La disperatissima sete- 8 pièses per Giacomo Leopardi con il Patrocinio della Regione Marche e i complimenti di Federico Zeri, Maria Micozzi o il mistero del corpo per la Fondazione Umberto Mastroianni. Nel 2005 a Bologna presso la Galleria Castiglione Arte presenta La domanda e l'utopia ispirata a Le città invisibili di Italo Calvino.

Si ricordano, le personali Il cerchio e le secanti presso la Miniaci Art Gallcry nella sede di via Brera a Milano e in quella di Positano, Metafore del grano Saraceno- geometrie, luoghi e riti a Palazzo Besta de' Gatti a Teglio, Don't rape Lilith- il nome e il branco agli Archivi di Stato a Milano. Nell'inverno 2010, ancora a Padova, ha allestito la personale L'ossessione della carne in contemporanea al convegno, che oltre a vederla rclatrice trae il titolo da un suo scritto La paura dell'impotenza e lo stupro - metafore per l'indicibile, tenutosi presso la facoltà di Sociologia. Recentemente ha messo in scena, a Padova, una sua commedia Le femmine-Lisistrata e le altre, di cui ha curato la scenografìa.