Pubblicato Mercoledì, 20 Giugno 2012

IL PUNTO DI DONPI

 

SOLO QUANDO SCENDE IL BUIO
POSSIAMO VEDERE LE STELLE…

 “Un vero nido di rondini”, così apparve a Pio II nel 1461… Il Santuario del Sacro Speco, appollaiato sulla aspra roccia, in un suggestivo dialogo tra la pietra e la parete del monte Taleo, ci trasmette l’impronta della passione spirituale e della abilità architettonica dei monaci che vollero custodire, con una ardita costruzione, la culla della esperienza monastica di S. Benedetto.

All’ingresso colpisce una scritta: “Se cerchi la luce, perché Benedetto ti rifugi in una grotta oscura?”… Sembra di udire, tra il fruscio dell’Aniene che scorre a valle, la risposta del Santo: “Perché solo nel buio è possibile vedere e contemplare le stelle”.

Sì, la vita ci riserva sorprese, spesso amare, a volte felici. Quando scende la notte proviamo il brivido del silenzio, ci sentiamo soli e smarriti. Istintivamente ci rifugiamo in noi stessi, ci raggomitoliamo nel nostro ‘io’, lacerato e contuso. Ma, poi, aprendo timidamente gli occhi, il nostro sguardo scorge il palpitio amico e confortante di una luce lontana che ci invita a sperare, che ci ricorda il dovere di continuare ad amare…

Viviamo un momento di crisi, di difficoltà. Abbiamo la sensazione di annaspare senza meta e senza futuro. La stagione socio-politica è segnata dalla precarietà, dal crollo di antiche certezze e dalla fatica di individuare nuovi percorsi. Si avverte un senso di frustrazione, di incertezza. Non ci sono più sicurezze economiche, la globalizzazione della finanza aggredisce i mercati e i bilanci famigliari. La generazione attuale è la prima a prevedere un futuro peggiore del presente costruito con tanti sacrifici dai nostri padri. I corvi ingrigiscono i cieli e le colombe fanno fatica a spiccare il volo per recapitare un messaggio di speranza.

Anche il giovane Benedetto fuggì, deluso, dalla corrotta Roma per rifugiarsi in una spelonca. Cercava la luce, pensava di incontrarla nella città eterna, ma la trovò soltanto nell’abbraccio buio della roccia.

Forse dobbiamo, anche noi, trovare spazi di dialogo con noi stessi, scendere nella oscurità apparente della riflessione interiore per tornare ad assaporare il calore amico di tante stelle che brillano ferendo, dolcemente, il manto ostile delle tenebre. Scopriremo presenze nuove, ritroveremo ideali antichi e sempre attuali, incroceremo sguardi inattesi che ci racconteranno la ricchezza di cuori abitati dall’amore.

Il pessimismo genera angoscia, sfiducia, passività, rinuncia….

Dopo tre anni trascorsi nello Speco Benedetto inizia la sua straordinaria avventura che lo porta a fondare numerosi monasteri superando difficoltà e trame omicide, assistito dalla forza della fede.

Il buio può generare la luce, da una spelonca si può contemplare un cielo popolato di stelle, dalle sconfitte possono nascere insperate vittorie. Anche dalla crisi che stiamo attraversando possiamo veleggiare verso un futuro migliore: basta crederci e volerlo, fermamente.