Pubblicato Domenica, 19 Luglio 2015

IL PD ATRIANO: "SIAMO STATI INGENUI, AVEVAMO CREDUTO IN UNA SVOLTA NELLA SANITA' REGIONALE"

OCCORRE INDIRE UNA CONFERENZA REGIONALE PER DISEGNARE UN NUOVO PROGETTO

Il Decreto del 2.4.2015 n. 70  cosiddetto “ Lorenzin”,  con il quale si adotta il “Regolamento recante definizione degli  standard  qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, pone finalmente fine a tutte le ipotesi e teorizzazioni di parte su come gestire la sanità in Italia, fissando, a livello nazionale, dei parametri oggettivi, definitivi ed unitari alle Regioni per l’assistenza ospedaliera.

Così anche in Abruzzo, speriamo di uniformarci a standard prefissati di portata europea con la fine auspicata di opinioni ed opinionisti interessati.

Poiché le Regioni devono adottare degli atti di indirizzo con criteri da definire con intesa sancita dalla Conferenza Stato-Regioni, quale migliore occasione per la nostra Giunta Regionale sarebbe quella di indire una CONFERENZA REGIONALE SULLA SANITA’ ABRUZZESE da tenersi entro il mese di settembre prossimo?

Tale occasione questa, utile per raccogliere, sintetizzare e gestire politicamente tutta la questione Sanitaria ed Ospedaliera, coinvolgendo le Istituzioni, i partiti, gli operatori, i sindacati e quant’altro.

Una possibilità da non perdere se si vuole costruire un progetto complessivo per la sanità abruzzese la cui mancanza ha prodotto tante incomprensioni e tanti guasti nei partiti e  nelle istituzioni e per porre fine allo stillicidio di notizie, prese di posizione, lotte fratricide e confusione.

 Noi abbiamo forse ingenuamente creduto che la Regione Abruzzo, appena riconquistata, avrebbe ”cambiato verso” sulla politica sanitaria, elaborando, con il concorso di tutti, una Riforma vera che, certo, poteva e doveva prevedere dei tagli e delle potature agli sprechi di tutti i tipi, sanitari, amministrativi e politici, ma nell’ambito di un progetto  partecipato, credibile e condiviso dove si sapesse perché e per che cosa fare  sacrifici.

 In questo quadro politico si inserisce la vicenda dell’Ospedale di Atri e del suo metodico, non sappiamo quanto scientifico smantellamento che prosegue da anni.

Non nascondiamo che spesso abbiamo pensato che tale progetto complessivo, ora non più rinviabile, era inconfessabilmente tenuto nascosto per iniettarlo in piccole dosi che si sperava passassero inosservate, ma che invece hanno prodotto dei danni veramente gravi nella opinione pubblica. L’altra ipotesi è quella della mancanza assoluta di idee e di proposte, sperando in un perenne galleggiamento.

Qualcuno della Giunta ci smentisca e ci riveli l’arcano.

Per questo plaudiamo alla presa di posizione dei tre consiglieri regionali “teramani” (Pepe, Mariani, Monticelli) contro chi (L’Aquila) entra a gamba tesa, con  rivendicazioni fuori luogo e fuori tempo.

Un intervento, quello dei nostri, quanto mai provvido e politicamente corretto.

Vogliamo sperare che questa volta i “teramani”, sappiano fare squadra al di sopra delle appartenenze rifuggendo dal bieco campanilismo, ma difendendo il giusto in una visione globale del territorio.

Noi crediamo che in un quadro corretto, il nostro Ospedale, nonostante i tagli indiscriminati ed ingiusti, possa svolgere un ruolo primario sul proprio comprensorio, come ha sempre fatto e come saprà sempre fare.

Il capogruppo PD Atri, Alfonso Prosperi