Pubblicato Giovedì, 25 Giugno 2015
Scritto da Santino Verna

UN POPOLO IN CAMMINO CON LA MADRE

LA FESTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE IN ATRI

Il 2 luglio, fino alla riforma liturgica del Vaticano II, si festeggiava la Visitazione di Maria, la visita della Madre del Signore a S. Elisabetta, con il Battista nel grembo. Il Vangelo non parla di “visitazione”, piuttosto si fa riferimento alla visita che il Signore fa al suo popolo. E poiché Maria Santissima intercede per tutti noi, ottiene le grazie dal Signore, è chiamata “delle Grazie”. La collocazione del 2 luglio, ricorda il congedo di Maria Santissima dalla parente (non sappiamo il grado preciso di parentela, tradizionalmente è detta cugina), perché il giorno dopo l’ottava della Natività di S. Giovanni Battista. La Madre del Signore, pertanto, ha preso parte alla Circoncisione del Precursore e ha fatto ritorno a casa.

La riforma liturgica del Beato Paolo VI ha collocato la festa della Visitazione, al 31 maggio, ultimo giorno del mese mariano e in vista della Natività di S. Giovanni. Ma la devozione popolare, in Atri e in diversi luoghi d’Italia e del mondo, hanno conservato la data del 2 luglio, anche perché ancora una volta la Madonna è vicina al Signore. Il 1° luglio è il giorno del Preziosissimo Sangue.

La festa della Visitazione, alla fine del Medioevo, fu promossa dai Francescani e diversi sono i Santuari in Italia della Madonna delle Grazie, non necessariamente retti dall’Ordine Serafico. E’ il caso celebre di Milano, presso il Cenacolo di Leonardo, dove ci sono i Domenicani, o il meno famoso, a Firenze, la chiesa dell’Isolotto, famosa nel clima del Concilio Vaticano II, nel quartiere promosso dal Sindaco Giorgio La Pira, ora in festa per la beatificazione di Don Ottorino Zanon.

La chiesa della Madonna delle Grazie in Atri è il tipico Santuario mariano fuori porta. Come a Bologna, la Madonna di S. Luca, sul Colle della Guardia. Ma a differenza del capoluogo emiliano dove si sale, gli atriani scendono alla Cona, nome con cui si definiscono chiesa e contrada rurale a cui ne fanno riferimento altre come Berrettino, Cavalieri, Colle Pelato, Montagnola etc. L’edificio è legato all’annesso romitorio. Nel 1999, a cura del comitato, con il sostegno della Parroco Don Paolo Pallini, è stata realizzata una pubblicazione da Piergiorgio Cipollini, in occasione del primo centenario della cappella della Madonna di Pompei, all’ingresso della chiesa.

La festa della Madonna delle Grazie ha ripreso vigore nel 1983, perché in precedenza veniva celebrata nella domenica più vicina. Riportata alla data del 2 luglio, la festa è legata al pellegrinaggio dalla chiesa di S. Gabriele alla Cona. Il pellegrinaggio fu suggerito da quello da Macerata a Loreto, a sua volta esemplato su quello di Chartres. A Macerata, alla fine dell’anno scolastico, va sempre un bel gruppo di atriani, data la grande devozione alla Madonna di Loreto, di origine tardomedioevale, rinverdita dopo la IIa guerra mondiale con i primi treni bianchi.

Don Paolo Pallini volle dare un volto unitario a tanti che, singoli o in piccoli gruppi, si mettevano in cammino alle prime luci dell’alba per raggiungere la chiesa della Cona e partecipare all’Eucarestia. Altri andavano in altre date a fare il pellegrinaggio, come una donna del centro storico che per un determinato numero di anni promise alla Madonna di recarsi in un giorno dell’anno, non stabilito, alla Cona. Poteva essere un afoso pomeriggio d’estate o una fredda mattina d’inverno con il gelo pungente, ma quel giorno diventava fondamentale per la devozione mariana.

Il pellegrinaggio parte alle 6, con il sottofondo delle campane e dei canti nella chiesa. Non è una processione, infatti i sacerdoti non vanno parati, e la croce non è quella moderna e raffinata ma una pesante che ricorda il duro percorso del Golgota. Circa un’ora dura il cammino, il tempo di un meraviglioso Rosario meditato, con testimonianze e canti e la gente, tra Viale Risorgimento e Viale Aldo Moro, si unisce al fiume dei devoti oppure guarda dai balconi.

Si arriva in tempo per la S. Messa dove non si ripete l’atto penitenziale, perché è già stato compiuto con il pellegrinaggio. Nelle prime edizioni la celebrazione avveniva in chiesa, perché i fedeli non erano moltissimi, poi si è preferito il piazzale antistante. La chiesa ospita diversi sacerdoti, regolari e diocesani, per il sacramento della Riconciliazione, ma anche i fedeli desiderosi di un momento d’intimità con la Madonna o di gustare la bellezza della piccola chiesa barocca.

Tanti Vescovi hanno presieduto il pellegrinaggio con la S. Messa alla Cona e tra questi ricordiamo, oltre all’indimenticabile compianto Mons. Vincenzo D’Addario, il 2 luglio 2003, l’anno seguente, l’allora Arcivescovo-Prelato di Loreto, Mons. Angelo Comastri, quasi a ricordare il legame tra Atri e la Basilica Lauretana, il sacello del Mistero salvifico dell’Incarnazione che lasciò la terra di Cristo per raggiungere la terra del Vicario di Cristo. Ora è Cardinale e Arciprete della Basilica Vaticana, carica da S. Giovanni Paolo II congiunta a quella di Vicario del Papa per la Città del Vaticano (in precedenza solo l’Arciprete era un porporato, il Vicario, sempre un agostiniano, Vescovo).

In quell’ora tutti vogliamo chiedere qualcosa alla Madonna, rileggiamo la nostra vita, il nostro passato, e ringraziamo il Signore, con il cuore e lo sguardo di Maria Santissima, per i benefici ricevuti, a partire dalle persone care, trapassate o ancora tra noi. E come non rimanere stupiti davanti a bambini educati e composti che vogliono recitare il Rosario, ma non lo sanno dire, sono incuriositi da quella rassegna di palline intorno ad una croce. Compito della famiglia è anche quella di insegnare il Rosario, non solo le preghiere ufficiali e tradizionali, ma anche questa dolcissima pratica che ha forgiato intere generazioni e ha tenuto la famiglia unita e compatta.

Un simulacro della Madonna delle Grazie, in cartapesta (XVII sec.) si conserva nella chiesa delle clarisse, presso l’altare dei “pellegrini” (il secondo, entrando, a sinistra). L’attenzione degli storici è andata maggiormente verso i due Santi laterali, S. Alessio e S. Giacomo Apostolo, protettori medioevali dei pellegrini che dalle monache ricevevano il ristoro, soprattutto con i tradizionali dolci, preparati ancora oggi dalle sapienti mani delle figlie di S. Chiara, nelle ricorrenze dell’anno liturgico.

SANTINO VERNA