“L’UOMO NELLE SABBIE MOBILI DELLA CHEROFOBIA”
IL RACCONTO DI ALESSANDRA DELLA QUERCIA
SELEZIONATO PER LA RIVISTA LETTERARIA
“SINTASSI URBANE”

Carissimi lettori e carissime lettrici,

condivido con grande piacere il mio racconto breve intitolato “L’uomo nelle sabbie mobili della cherofobia” che è stato appena selezionato e inserito, assieme alle opere di altri autori, nel terzo numero della Rivista Letteraria "SU/Sintassi Urbane - Leggere Indipendente".

La rivista nasce a Pescara da un’idea di Beniamino Cardines (eclettico artista, incisivo giornalista, coinvolgente speaker radiofonico, sopraffino scrittore e fervido organizzatore di eventi culturali) e da un confronto aperto con Donato Fioriti (Dirigente Nazionale FIGEC/Federazione Italiana Giornalismo Editoria e Comunicazione). Successivamente da una condivisione collettiva e partecipata con autori e autrici italiani contemporanei, tutti concordi a voler informare raccontando.

La rivista può essere richiesta scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Vi consiglio vivamente di richiederla poiché è davvero molto interessante!

Di seguito il mio racconto pubblicato. Buona lettura!

L’UOMO NELLE SABBIE MOBILI DELLA CHEROFOBIA

Sharon prese di petto Christian, con l’urgenza di esprimergli al massimo tutte quelle sensazioni che aveva afferrato dal suo comportamento perennemente rinunciatario: “Non lo capisci che tutti i drammi che ti stanno accadendo sono un monito per ricordarti quanto sia maledettamente essenziale vivere davvero? Non vedi quanta polvere offusca la tua essenza? Intorno a te è buio pesto, se non accendi la luce in te! Il tuo malessere è tangibile, ma ti crogioli in esso da troppo, forse da sempre. Osare richiede coraggio, ma tu sei schiavo delle tue fragilità.

Sappi, però, che sono le stesse che ti rendono umano e degno di felicità. Da subito ho percepito il tuo intelletto sagace, misto ad un’anima nobile. Peccato che non la lasci esplodere in tutta la sua immensità e ti ostini a vedere solo il bianco e il nero, anziché l’arcobaleno che pullula nel tuo cuore gigante. Il tuo cuore, già, proprio quello che, forse, in passato è stato devastato dalle delusioni che te l’hanno divorato al punto di farlo apparire quasi come inaridito. Peccato che tu sia tutto, tranne che deserto.

Hai un’oasi maestosa dentro le tue viscere, ma non la mostri mai a nessuno perché temi che si prosciughi anche quella, facendoti rimanere privo di acqua e commozione. Anche se con me ti apristi. E parecchio pure. “Mi arricchisci”, mi dicevi. “Non vedo l’ora di relazionarmi a te ed esco solo con la speranza di vederti”, mi ripetevi con gli occhi colmi di entusiasmo. E proprio quel meraviglioso tripudio di sensazioni che ti inondavano ti ha spaventato e ti ha fatto retrocedere, impedendoti di fare quel salto nel regno dell’agognata gioia. Il terrore dell’abbandono ti paralizza e ti butti nel niente, cercando di anestetizzarti, asetticamente.

Che peccato. Avresti così tanto da dare, ma preferisci annegare, ignorando ogni salvagente che ho provato a lanciarti. Li hai sgonfiati uno ad uno, perché ti è rimasto più facile scegliere il fondo che nutrirti ed estasiarti del profondo." Christian rimase a bocca aperta, travolto da tutte quella frasi così vere da farlo sentire spogliato nell’intimo ma, al contempo, straordinariamente compreso. Esclamò: “Mi sorprendi in continuazione, farò tesoro di ogni parola. Sai sempre arrivare al nocciolo delle questioni e hai fatto un’analisi così reale di me che mi tocca incredibilmente. Questo mi fa avvalorare ancora di più quanto sia deleterio rinunciare a vivere davvero e, soprattutto, quanto tu sia preziosa per me.”

Alessandra Della Quercia, (poetessa, scrittrice, web journalist, pittrice)