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- Pubblicato Mercoledì, 25 Giugno 2025
- Scritto da Santino Verna
RICORDO DI VITTORIO MAZZIOTTI
Un vero atriano, colto, raffinato, amante delle cose belle
Nella notte tra il 24 e il 25 giugno, ha concluso la giornata terrena, Vittorio Mazziotti, funzionario a riposo della ditta “Monti d’Abruzzo” e cantante per passione. Era nato nel 1936, da Umberto ed Evelina Di Luzio. Il papà apparteneva ad un’industriosa famiglia atriana elogiata da Don Luigi Illuminati ne “Un paese d’Abruzzo nella seconda metà dell’Ottocento”, dedita alla lavorazione della lana e della pasta, la mamma era maestra elementare originaria di Castiglione Messer Raimondo.
Rimasto orfano in tenera età, Vittorio ha studiato anche in Assisi, presso il convitto degli orfani degli insegnanti, all’ombra di S. Rufino. Con i compagni conservò sempre un ottimo rapporto, a distanza di anni, e tra questi Michele Fiore, collaboratore del Santuario della Spogliazione, dove è custodito il corpo del Beato (prestissimo Santo) Carlo Acutis. Ogni anno, in giugno, Vittorio con la famiglia, partecipava alla rimpatriata, nello storico convitto.
Appassionato di musica e di canto, Vittorio fu componente del coro “Hatria” diretto dal M° Gino De Petris. Ma soprattutto fu uno dei cantanti più attesi, nella kermesse “Poesie e serenate”, nata nel 1992 con la presenza di cantori e poeti di Atri e dintorni, anche per valorizzare larghi e piazzette del centro storico. Quando la serata agostana (abitualmente nelle vicinanze della notte di S. Lorenzo, di pascoliana memoria) fu ampliata con il nome “Serata sotto le stelle”, nel 1998 e fu la volta di Largo Forcella, così chiamato dal nome della famiglia con l’avito palazzo che vi si affaccia, Vittorio fu puntualmente presente con l’esecuzione di più canzoni della prima metà del XX secolo.
Nel 2012, fu intervistato da Rosario Di Blasio per “La voce dello spettacolo”, in Piazza Duchi d’Acquaviva e incoraggiò i giovani a continuare questa singolare tradizione, cominciata a Largo Cherubini, già utilizzata per altri momenti musicali. Vittorio in quell’edizione si esibiva con vecchie e nuove glorie della kermesse, dove la partecipazione straordinaria fu di Margherita Del Bono, speaker della RAI di Pescara, ospite diverse volte della città dei calanchi, soprattutto al Comunale.
Aveva un grandissimo senso dell’amicizia e tra gli amici atriani ricordiamo Gian Carlo Antonelli, Carlo Pallini e Bruno Pavone, tutti e tre passati all’altra riva. Era un uomo raffinato, discreto e comprensivo, colto e amante delle cose belle. Incarnava l’autentica atrianità a 360 gradi, vissuta nell’associazionismo e nell’azione politica.
In questi ultimi tempi Vittorio usciva di meno, e fino a poco tempo fa, potevi incontrarlo in pieno centro, sempre con il quotidiano sottobraccio. Siamo vicini nel dolore alla moglie Egle, ai figli Umberto e Maria Rosaria, al genero Christian, alla nuora Lisa, agli adoranti nipoti Ennio, Diego, Alex e Sebastien, alla sorella Luigina e ai parenti tutti.
SANTINO VERNA