Pubblicato Mercoledì, 13 Maggio 2015
Scritto da Santino Verna

E' TORNATA ALLA CASA DEL PADRE

MARIA BRUNELLI LACORATA, GRANDE DEVOTA DI SANTA RITA DA CASCIA

E’ passata all’altra riva all’alba del 12 maggio all’ospedale “Spirito Santo” di Pescara, dove era stata ricoverata il giovedì precedente, dopo la caduta in casa, la Signora Maria Brunelli Lacorata, amorevolmente assistita dalla figlia Pina. Nella più grande città d’Abruzzo sono giornate piene di sole, la gente con un po’ di anticipo si reca sulla spiaggia per i primi bagni o almeno per qualche passeggiata sulla riva.

Maria era nata in Atri e nella città dei calanchi aveva vissuto la fanciullezza, frequentando l’Istituto “Mandocchi” delle Figlie dei SS. Cuori di Gesù e Maria (Istituto “Ravasco”) dove fece attività teatrale. Ricordava, a distanza di molti anni, la rappresentazione di S. Agnese dove lei interpretò la giovanissima martire romana, patrona dei giovani di AC e della cittadina di Pineto.

Durante lo sfollamento dell’ultima guerra mondiale conobbe l’impiegato pescarese Mario Lacorata. Lui fu attratto dalle trecce che ne incorniciavano il volto solare, lei dal fisico atletico, palestrato anche dal servizio di leva espletato nei paracadutisti. Mario faceva parte di quel grande gruppo di abitanti delle città costiere che trovavano rifugio in Atri e le conferivano nel periodo bellico, con il passeggio di Corso Elio Adriano, l’atmosfera della festa di S. Rita. Qualcuno, alla fine del conflitto, rimpianse quei tristi anni.

Lo sposò e Pescara divenne la città di adozione, ricordando sempre con affetto Atri, dove tornava raramente, richiamata dall’affetto dei parenti, in particolare del cugino, Pino Perfetti, storico componente dell’AC di Atri e tra i soci della sezione cittadina dell’Archeoclub d’Italia e di “Italia Nostra”.

Maria era profondamente devota di S. Rita da Cascia. Finchè ha potuto si è recata al Santuario di Cascia con la sosta a Roccaporena. Ha condiviso il pellegrinaggio con il marito, la figlia, il genero e il cugino Pino, prima con la Daff e poi con la Volvo, protagonista di escursioni nei luoghi dello spirito e della cultura, sempre dotato di videocamera e macchina fotografica, e come non ricordare quel capolavoro fotografico del Protocenobio di Camaldoli, dove si recò con il solito gruppo di amici nel luglio 2001. Maria visitando la Santa degli impossibili ricordava con nostalgia Atri, il secondo luogo italiano dopo il centro della Valnerina per il culto ritiano.

Nella chiesa di S. Antonio a Pescara curava la cappella di S. Rita, dove si conserva la tela che ritrae l’estasi della Santa. Più che una cappella è l’altare frontale in fondo alla navata destra, dove è ubicata la consolle dell’organo (le canne sono nel coro) e dove si mettono i coristi per l’animazione liturgica.

Per 18 anni ogni mattina dalla casa in Via Campania, all’ombra del liceo “Gabriele D’Annunzio”, passando per Piazza Salotto e imboccando Viale Regina Elena, con il sole o la neve, si recava nella chiesa dei Minori Conventuali, per partecipare alla S. Messa delle 8, tradizionalmente celebrata dallo storico Ministro Provinciale d’Abruzzo e Molise, P. Giorgio Di Lembo, venuto a mancare il 9 luglio 2013. Si fermava anche alla Messa successiva.

Dopo aver portato i fiori alla Santa degli impossibili e averli sistemati, grazie alle piccole attrezzature alloggiate nella borsetta scura, Maria con attenzione, devozione e fede, partecipava al sacrificio eucaristico e alla fine della Messa salutava i presenti. Gli occhi brillavano di gioia quando incontrava un atriano, riprendendo il vernacolo natio, anche se parlava in italiano.

Aveva perso il marito Mario tanti anni fa, e cinque anni fa le era morto il genero, Pino Fratini, di origine laziale,  pure lui nel mese di maggio. Il lunedì di Pasqua del 2013 è cominciato il suo Calvario. Ha dovuto abbandonare la sua amata chiesa, i suoi carissimi frati, il meraviglioso percorso quotidiano in pieno centro nella città dannunziana.

In casa ti accoglieva sempre con il sorriso, anche quando le faceva compagnia la malattia. Il Signore l’ha accolta nella patria celeste, proprio mentre ad Atri fervono i preparativi della festa di S. Rita. Quel giorno, se non poteva tornare in Atri, si recava a S. Antonio, dove, nella tarda mattinata viene celebrata la S. Messa con la Supplica alla Santa degli impossibili e la benedizione e distribuzione delle rose, poste sulla balaustra che divide la navata mediana dal presbiterio.

Non frequentava altre chiese di Pescara, perché solo a S. Antonio –diceva- c’è l’immagine di S. Rita. Nessun conflitto d’interesse. Alla camera ardente all’ospedale civile di Pescara sono accorsi frati, parenti e amici. Le esequie sono state celebrate nella chiesa di S. Andrea, nel cui piviere ricade l’appartamento di Maria, in un’area pullulante di negozi e movida.

Maria, grande devota della Madonna, è morta nella vigilia della B.V. di Fatima, giorno della prima apparizione a Cova di Iria. E proprio nel giorno di Fatima è avvenuta la celebrazione esequiale. Il corpo riposa ora nel cimitero di S. Silvestro.

SANTINO VERNA