Pubblicato Giovedì, 29 Febbraio 2024
Scritto da Santino Verna

RICORDO DEL PROFESSOR TOMMASO ANTONELLI

Atri perde un suo figlio illustre, delicato poeta della
nostra storia, uomo di fede, discreto e solare

Nella notte tra il 28 e il 29 febbraio, è entrato nella Pasqua eterna, il Prof. Tommaso Antonelli, poeta e docente di economia a riposo. Aveva molti problemi di salute, ma la fragilità non aveva mai scalfito il dinamismo e l’attività culturale e sociale.

Nato in Atri il 30 settembre 1944 da Giovanni, flautista in diversi corpi bandistici e Annunziata Faenza, fu battezzato con il nome del nonno paterno, sacrista della Cattedrale, originario di Castilenti. Scolaro e studente ad Atri, Tommaso si laureò in economia e commercio all’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, con sede a Pescara, ed elesse, sposando la Signora Daniela De Fanis, la città dannunziana come luogo di adozione.

Autorevole componente, a livello regionale, provinciale e locale delle ACLI, Tommaso fu a lungo Presidente del Circolo “Andrea Giani” di Atri e Delegato per le Attività Culturale. Presentatore delle serate estive nell’arena, è stato fin quasi all’ultimo respiro instancabile organizzatore di eventi culturali e di socializzazione. Cantore del coro “A. Di Jorio”, ne è stato Presidente in questi ultimi anni e presentatore ufficiale.

Autore della Via Crucis in dialetto, sul sentiero di tanti poeti dialettali abruzzesi, Tommaso ha presentato il libro a Papa Francesco, durante un pellegrinaggio nella città eterna con l’associazione Rav.ex. presieduta dalla moglie Daniela. La Via Crucis con la solerte guida di Tommaso è stata portata in varie chiese d’Abruzzo, come la Parrocchia di S. Luigi Gonzaga a Pescara e le Chiese atriane di S. Reparata e S. Gabriele. L’animazione è stata affidata al coro “A. Di Jorio” diretto dal Prof. M° Cav. Concezio Leonzi.

Nel 2003, con la guida di Giovanni Verna, cominciò l’esperienza dei “Mercoledì della Cultura”, una serie di conferenze, in autunno, presso l’auditorium “S. Agostino”. Tommaso organizzava la “socializzazione”, un piccolo rinfresco, allestito presso l’antica Cappella di S. Massimo, dove furono custodite le spoglie dell’omonimo martire, donate dal Beato Pio IX, nel 1853. Tommaso provvedeva alla pubblicità sonora, annunciando la conferenza, girando con macchina e microfono, per le vie di Atri.

Quando venne prematuramente a mancare l’amico Giovanni, Tommaso continuò l’avventura culturale con “Vernacultura”, talvolta in sinergia con il coro “A. Di Jorio”. Tra gli eventi organizzati da Tommaso, ricordiamo il primo anniversario della dipartita di Giovanni Verna, con intervento di giornalisti RAI e della carta stampata e il 90° compleanno di Antonino Anello, quando per l’occasione fu declamata dal poliedrico artista del rione S. Giovanni “Le cinque cruce”. L’associazione “Vernacultura” ebbe sempre la collaborazione delle ACLI e della FAP.

In questi ultimi anni, Tommaso, per motivi di salute, non saliva più quotidianamente ad Atri. Aveva lasciato le ACLI e il coro, e a Natale 2022 aveva presentato “Da stu core”, al Comunale, ovvero l’antologia di poesie dialettali scritte in diverse occasioni. Tra i componimenti ricordiamo “Lu penge rette”, poesia autobiografica scritta per il suo 50° compleanno, e declamata nell’allora ristorante “Green Time”, in Portico Pomenti, davanti ad uno stuolo di parenti e amici.

Il Signore lo ha chiamato al premio eterno, nel vestibolo del mese di marzo, sacro a S. Giuseppe, patrono dei lavoratori. Tommaso era stato sempre vicino al mondo del lavoro, soprattutto attraverso le ACLI. Le esequie il primo giorno di marzo, nella Cattedrale di Atri, ricordano due grandi amori di Tommaso, il lavoro e tutte le attività dello spirito umano, e la città natale che ha perso un figlio illustre, un uomo di fede e di relazione, con l’argento vivo addosso, discreto e solare.

SANTINO VERNA