Pubblicato Giovedì, 11 Gennaio 2024
Scritto da Santino Verna

RICORDO DI FELICE LIBERATORE
A VENTI ANNI DALLA DIPARTITA

 

A venti anni dalla nascita al Cielo, ricordiamo Felice Liberatore, maestro calzolaio, circondato dall’affetto dei familiari. Nato nel 1906, visse per tanti anni con la famiglia, in pieno centro storico, in Via Stella che nella revisione postbellica dell’odonomastica, fu dedicata a Gustavo De Lauretis. La bottega di calzolaio per lungo tempo fu in Piazza Francesco Martella, originariamente detta del Commercio, perché luogo del mercato.

Sposò Giulia Modestini, deceduta nel 1960, ed ebbero sei figli, tra i quali Don Enrico, oblato regolare benedettino e Parroco in vari luoghi della diocesi aprutino-atriana, venuto a mancare nel 2016, e Don Guido, Parroco di S. Agnese a Pineto e Vicario Foraneo.

Maestro Flicetto (com’era affettuosamente chiamato) ebbe come ultimo laboratorio, un locale dell’antica Via Trinità, sempre profumato di olii per calzature, dove accorrevano clienti, di Atri e dintorni, soprattutto il lunedì, giorno del mercato settimanale, dal momento che in quel periodo le bancarelle erano ubicate lungo l’antica Via Pomerio, dove in un battibaleno si salgono i vicoletti di Porta Macelli. Uomo religioso e discreto, Mastro Flicetto aveva forte il senso dell’amicizia e dell’appartenenza alla comunità atriana.

Gli ultimi anni di vita li ha trascorsi interamente nella casa di Viale Risorgimento, senza più risalire ad Atri centro. Partecipava a Messa nella Chiesa di S. Gabriele, dove il figlio Don Guido, celebrava alle 6.30 del 27 febbraio e in altri momenti di vita parrocchiale. Quando non poteva uscire più, ascoltava l’Eucarestia attraverso la radio.

Le esequie furono celebrate nella Chiesa di S. Gabriele dall’allora Arcivescovo di Teramo-Atri, Mons. Vincenzo D’Addario e concelebrata da Don Enrico e Don Guido, oltre ad altri sacerdoti e religiosi. La moderna Chiesa del rione S. Antonio si rivelò insufficiente ad accogliere i numerosi atriani, ai quali si aggiungevano cittadini di Pineto, Silvi, Castellalto e altri comuni abruzzesi. Molti aspettarono in Piazza Mambelli, nel primo pomeriggio di un freddo gennaio atriano. Prima dell’uscita della salma, il nipote Tommaso Marinelli, storico collaboratore della Parrocchia di S. Gabriele, lesse la poesia dedicata al nonno, piena di affetto e tenerezza. Il componimento era stato premiato anni prima da “Abruzzo-Loppiano”, organizzato dal centro culturale “ll Grappolo” di Pescara che aveva stabilito un ponte di cultura e solidarietà, tra la regione di D’Annunzio e la capitale italiana dell’arte. Un ponte rinnovato dall’altro nipote, Giuliano, fratello di Tommaso, il cui matrimonio è stato celebrato a Firenze.

Mastro Flicetto riposa nel camposanto di Atri, accanto ai suoi cari, non molto distante dalla tomba del figlio Don Enrico, ricordato nel giorno anniversario della nascita al Cielo, il 5 febbraio, nella Chiesa di S. Chiara, dove fu cappellano per alcuni anni, nel clima del Grande Giubileo del 2000.

SANTINO VERNA