Pubblicato Giovedì, 12 Febbraio 2015
Scritto da Paolo Basilico

UN SILENZIO INQUIETANTE SUL FUTURO DELL'OSPEDALE DI ATRI

TANTE PASSERELLE, NESSUN IMPEGNO PRECISO!

L’ospedale di Atri, oramai da anni,  sta vivendo un declino a causa della miopia della classe politica che non ha voluto trovare le giuste sinergie per un progetto di rilancio di un nosocomio che si regge ancora e solo per la professionalità dei suoi  operatori sanitari.

Tagli continui, disservizi che procurano non poche difficoltà agli utenti di un vasto territorio e agli stessi  operatori che non capiscono  più come si possa intervenire su un sistema impostato solo sulla logica del risparmio.

Penso sia arrivato il momento di sentire veramente cosa abbia in mente il governo regionale, ancora commissariato, sui nostri ospedali ,visto che sino ad oggi nulla è stato detto o fatto, se non annunci.

L’ultima emergenza, e  sarebbe il colpo mortale, riguarda il punto nascita dell’ospedale S. Liberatore di Atri, che ,se chiuso, aprirà scenari negativi a cascata anche su altri reparti.

Purtroppo, occorre constatare che sino ad oggi, nonostante sollecitazioni rivolte sia dal Tavolo di Monitoraggio che dal Comitato, la Regione Abruzzo non dice nulla, facendo rimanere nel limbo una struttura che quest’anno ha superato i  500 parti.

L’aspetto più raccapricciante di questo silenzio è anche la spudoratezza di non rispondere a quei 15.000 firmatari (tra cui anche io) che aspettano, da questo commissario regionale, un chiaro segnale.

E  ricordo, anche perché ho ancora buona memoria, le tante passerelle fatte dai politici di turno, anche da quelli che ricoprono oggi incarichi di governo regionale, che insieme a migliaia di persone sfilarono per le vie della città, fino ad arrivare al piazzale dell’Ospedale, per salvare il nostro ospedale mantenendo  lo striscione con la scritta : “ Il S. Liberatore non si tocca”.

Ricordo a costoro che, se siedono sugli scranni del Consiglio Regionale, lo devono a tutti quei cittadini che hanno votato e ai quali devono, giustamente, dare delle risposte. È grave che su questa vicenda ci sia il silenzio, forse perché  hanno paura di dire la parola “ Chiusura”.

Si dimentica, troppo spesso, che in politica si è pro tempore e che quindi prima o poi si tornerà nell’anonimato . Auspico, quindi, che sul punto nascita sarà meglio per tutti trovare soluzione, a tutti i livelli. E per questo ringrazio l’On. Sottanelli per l’attenzione che sta avendo al riguardo, a livello nazionale.

Concludo, augurandomi che finalmente la Regione dica cosa vuole fare sui punti nascita, sapendo anche che il sottoscritto, insieme a tanti cittadini, considera la eventuale chiusura una “interruzione di pubblico servizio” ,su un territorio con una particolare orografia e una viabilità dissestata che mette a repentaglio la vita dei nascituri, delle mamme e di tutto il personale sanitario.

Presidente, e commissario, Le chiedo di rispondere chiaramente su questo ai cittadini che sono i primi a dover essere informati.

Paolo Basilico, Ex Sindaco Comune di Atri