Pubblicato Martedì, 24 Ottobre 2023
Scritto da Santino Verna

MEZZO SECOLO FA NASCEVA AL CIELO MADRE ANNUNZIATA MONTEREALI.

FONDATRICE DELLE "ANCELLE DELLA INCARNAZIONE"
CHE HANNO PRESTATO SERVIZIO NELL'OSPEDALE DI ATRI

Il 31 ottobre 1973, vigilia della solennità di Tutti i Santi, concludeva prematuramente la giornata terrena Madre Annunziata Montereali, con il fisico minato dalla tubercolosi avuta tanti anni prima, fondatrice delle Ancelle dell’Incarnazione.

Romana, nata nel 1922, Madre Annunziata era entrata tra le Figlie di S. Giovanna Antida Thouret, dal carisma molto vicino alle Suore di S. Vincenzo de Paul. Cagionevole di salute, contrasse la tubercolosi, e al sanatorio “Forlanini” incontrò il giovane camilliano Padre Primo Fiocchi. Da qui l’intuizione di una congregazione per delle giovani con postumi di malattia, come la tisi, desiderose di consacrarsi al Signore. Aspetto peculiare del carisma, il servizio ospedaliero, soprattutto perché un tempo era inconcepibile un nosocomio senza Suore.

Seguendo P. Fiocchi, Madre Annunziata arrivò alla fondazione della Congregazione, la cui prima approvazione porta la data del 25 marzo 1951, festa dell’Annunciazione di Maria, e oggi, solennità dell’Annunciazione del Signore, giorno dell’Incarnazione. Culla del nuovo istituto è Chieti, dove era stato trasferito Padre Primo, originario di Lizzano in Belvedere. A Chieti i Ministri degli Infermi (Camilliani), sono presenti in quanto il fondatore S. Camillo de Lellis, era nativo della vicina Bucchianico. Le Ancelle furono sostenute dall’allora Arcivescovo di Chieti, Mons. Giovanni Battista Bosio, compaesano e maestro di S. Paolo VI. Le religiose ospedaliere non si chiamarono “Suore” o “Figlie” o “Zelatrici”, ma “Ancelle”, ovvero serve, richiamando il Cristo Servo Obbediente fino alla morte di croce e il servizio agli ammalati, perché questo è il nome della congregazione bresciana, fondata da S. Maria Crocifissa Di Rosa. Mons. Bosio le conosceva bene, perché prima della consacrazione episcopale, era Parroco di S. Lorenzo, in pieno centro, nel cui territorio è la Casa Madre della Congregazione che tanto bene opera nella città di Papa Montini.

Le Ancelle dell’Incarnazione aprirono diverse case, vivente Madre Annunziata. Tra queste la comunità di Atri, presso l’ospedale civile “S. Liberatore”, ancora operante nello stabile in Largo S. Spirito. Le Suore dell’ospedale (così erano chiamate nella città dei calanchi), arrivarono nel 1955, allora tutte italiane. Conquistarono subito il cuore degli atriani e di quanti, provenienti da diversi luoghi, erano degenti nelle divisioni dell’ospedale provinciale, dal 1961 nel rione S. Antonio (anche se qualche attività era rimasta nel vecchio complesso).

Gli atriani hanno conosciuto Madre Annunziata, soprattutto attraverso le consorelle, riconoscibile dall’abito di servizio, bianco e da quello ordinario, blu, ma sempre con la croce bianca e rossa, ricordo di quella di S. Camillo, compatrono d’Abruzzo. In sinergia con la Parrocchia di S. Gabriele e la sottosezione Unitalsi, hanno organizzato per diverse edizioni, la festa della Madonna di Lourdes, nel giorno della prima apparizione, dal 1993 giornata mondiale del malato, spesso caratterizzata dalla processione “aux-flambeux” dopo la S. Messa, lungo il percorso davanti ai due plessi ospedalieri.

Le Suore hanno lasciato l’ospedale nel 2003. Già da qualche anno si parlava della partenza, ma sarebbe stato un rinvio. L’iscrizione alla facoltà di scienze infermieristiche all’ateneo “G.D’Annunzio” di due religiose di un’altra congregazione, presente sul territorio, alimentava la speranza di una presenza, sia pure con modalità diverse, di una famiglia religiosa accanto agli infermi. Purtroppo svanì pure questa possibilità, e forse la durata molto ristretta delle degenze, limita l’apostolato delle religiose, non solo in Atri, ma anche in ospedali più grandi.

Gli atriani hanno conservato le relazioni con le Suore dell’ospedale e per questo una rappresentanza di cittadini ha presenziato, nove anni fa, a Roma, al 50° di professione di Suor Beniamina Sbarbati, Superiora Generale della Congregazione, già Superiora della comunità di Atri, e sostenitrice del pellegrinaggio a piedi, Macerata-Loreto, alla fine dell’anno scolastico, erede di quello da Bolsena a Orvieto, pochi anni prima dell’apertura del Concilio.

Madre Annunziata sarà ricordata, per questa cifra tonda, a Chieti, sede generalizia delle Ancelle e a Villa Primavera, vicino alla stazione Ottavia, la cui borgata, dopo la IIa guerra mondiale, ha avuto un certo sviluppo anche grazie al discreto e dinamico apostolato di Padre Fiocchi. E saranno presenti ancora una volta i Camilliani, amici dei sofferenti, apparsi nella storia all’indomani del Concilio di Trento, ricordando la presenza di Gesù coronato di spine, in quanti soffrono nel corpo e nello spirito.

SANTINO VERNA