Pubblicato Sabato, 24 Gennaio 2015
Scritto da Nino Bindi

UN BRINDISI PER FESTEGGIARE I 70 ANNI DELL'ASA

 IL CIRCOLO STUDENTESCO TRA RIMPIANTI  E NOSTALGIE

Saverio Mattucci, Armidi Guerino, Mannucci Guido, Consorti Glauco, Sprecacè Tito, Della Sciucca Elio, Torinese Mario, Mambelli Attilio, Vecchioni Riccardo, Colleluori Gino, Robusto Stelio, Mattucci Giovanni, Santarelli Umberto, Majer Roberto, Sabatini Romolo, Gregori Renato, De Lauretis Giuseppe, Francia Domenico, Tracanna Licinio, Iommarini Giuseppe.

 Il 25 gennaio 1945, alle ore 14,30, nei locali del Sig. Italo Di Febo in Piazza Duomo

“Si sono riuniti i suindicati giovani studenti, ed hanno costituito un’associazione studentesca denominata

Circolo Studentesco Atriano.”

Queste parole sono del verbale di costituzione del Circolo Studentesco che oggi compie settant’anni. Dei venti giovani studenti fondatori quindici sono morti e di cinque non abbiamo notizie.

 Certo è che da quel momento nacque qualcosa di sorprendentemente longevo nella realtà atriana. Il segreto è stato molto semplice. La capacità di cambiar pelle, di non essere mai presi in contropiede dal tempo che mutava. Infatti l’associazione, nata fortemente elitaria, modifica nel tempo le sue regole con il risultato che i suoi locali sono sempre stati pieni di ragazze e ragazzi. Oggi ci sono più di centocinquanta soci!

L’ASA negli anni cinquanta/sessanta era frequentatissima. Grandi veglioni di carnevale, e poi si ballava domenica pomeriggio tutto l’anno, organizzazione di recite teatrali e i nostri locali erano puntualmente visitati daTeramani e Pescaresi. Non erano ancora nate le discoteche e l’unico riferimento era la “Movida” del Circolo Studentesco di Atri. E comunque non era solo ballo l’ASA. Infatti vanno messi in conto Il Gazzettino Atriano e Atri Otto, due periodici cittadini che per lunghi anni animarono dibattiti politici e polemiche a volte durissime circa l’andamento della vita pubblica cittadina.

I tempi cambiavano e la città ha sempre convissuto con questo Circolo. C’è stato anche il periodo del proibizionismo che adesso fa un po’ tenerezza. Alcune famiglie vietavano ai loro figli anche maschi di mettere piede nei locali dell’ASA visto come un luogo non proprio raccomandabile. Le ragazze che frequentavano erano avanti e avevano ragione a non temere i giudizi che di lì a pochi anni sarebbero scomparsi anche dai codici morali del paese. Poi arriveranno i tempi della contestazione, degli spinelli, insomma tutta materia per mantenere in piedi quella storica diffidenza della Città nei confronti del Circolo Studentesco, che però è sempre lì brulicante di ragazzi che sognano con il loro banco bar, mentre s’innamorano e mentre collaudano legami importanti anche per la loro vita futura.

Per questo speciale compleanno siamo stati invitati alla festa. Andremo con normalità anche quelli degli anni quaranta a brindare per un’associazione che in settant’anni si è trasformata in una istituzione della nostra città. Io personalmente ringrazio l’ASA che tra balli, amori e dibattiti per cambiare il mondo mi ha insegnato qualcosa di fondamentale: l’amicizia. Domenica 25 brinderemo all’ASA e sentiremo vicinissimi gli amici che non ci sono più.

Nino Bindi