Pubblicato Lunedì, 16 Ottobre 2023
Scritto da Santino Verna

BENEDETTO L’ORGANO DEL SANTUARIO
DEL MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO

La celebrazione animata dal coro
"Giovanni D'Onofrio" di Atri 

La sera del 7 ottobre scorso, Primi Vespri della XXVIIa domenica dell’anno liturgico, è stato benedetto il ripristinato organo del Santuario del Miracolo Eucaristico di Lanciano. Un lavoro durato più di tre anni, con la paziente guida del M° Gian Piero Catelli, organaro diplomato in organo antico e dei suoi preziosi collaboratori, come il Dott. Franco Fuschi, tecnico del suono.

La celebrazione è cominciata alle 18.30, con presidenza del Guardiano P. Fabrizio De Lellis, con a latere P. Michele Mariano, già Parroco di S. Lucia e decano della comunità del Miracolo e P. Joachim Blaj, assistente locale della Milizia dell’Immacolata. Tanti i fedeli, diversi in piedi, nella Chiesa dove si conserva il più antico e più completo Miracolo Eucaristico.

La data del 7 ottobre, è doppiamente legata al Santuario. Siamo nell’ottava della solennità di S. Francesco, antico e tuttora eponimo della Chiesa che dal 1971 è denominata del “Miracolo Eucaristico”, dopo la ricognizione scientifica condotta dai Proff. Linoli e Bertelli. Inoltre è la memoria della B.V.del Rosario, venerata nell’altare del transetto destro, perché durante la vacanza dei PP. Conventuali, per via delle soppressioni ottocentesche, il Miracolo fu custodito dalla Congrega del Rosario, poi trasferita nella vicina Chiesa del Purgatorio.

La liturgia era animata dal coro “Giovanni D’Onofrio”, diretta dal M° Gian Piero Catelli, con all’organo il M° Walter D’Arcangelo, titolare dell’organo della Cattedrale di S. Giustino. La corale, erede della schola-cantorum “S. Francesco”, ha eseguito brani del repertorio classico, cominciando con l’Ecce altare Domini (voce solista Christian Astolfi), evergreen della processione introitale delle liturgie solenni, quando non c’è il Vescovo. Altrimenti si canta l’Ecce sacerdos magnus.

Alla preghiera dei fedeli sono stati ricordati i defunti legati all’istituzione musicale, nata nel 1938 nella Chiesa di S. Francesco. Innanzitutto lo storico direttore P. Antonio Muccino, già Rettore del Santuario del Miracolo Eucaristico, prima della ricognizione, prematuramente scomparso per incidente stradale nel 1969 e Don Giovanni D’Onofrio, Arciprete della Concattedrale, rifondatore della corale nel 1999. Tra i cantori un ricordo particolare al poeta Antonino Anello, nel primo centenario della nascita. Avrebbe spento la centesima candelina il 5 ottobre, apprezzava Lanciano per la vita artistica e la ricordò pure in un componimento dialettale. Ha cantato fino a pochi anni prima della dipartita.

Dopo la S. Messa, il concerto, con esecuzione del “Cantico delle Creature” di S. Francesco, con musica del P. Domenico Stella, direttore della Cappella Musicale della Basilica di Assisi. Il coro ha deciso di cantarlo, non all’interno della Messa (abitualmente inserito dopo la Comunione, come il “Tota Pulchra”), ma all’inizio del concerto, per gustarlo maggiormente. Il celeberrimo brano che apre la letteratura italiana è stato il prologo della performance del M° Walter D’Arcangelo, con brani classici e moderni. Tra questi alcuni composizioni del P. Settimio Zimarino.

Il Santuario, con la solerte organizzazione di P. Maurizio Erasmi, docente di spiritualità francescana e teologia fondamentale, propone altri tre concerti. Il 21 ottobre sarà la volta del M° Luca Migliorelli, organista della Concattedrale di Matelica, città di insigni vestigia francescane. Il 18 novembre, suonerà P. Marcellino Balint, della Provincia Dacoromana, fresco di laurea. Il 30 dicembre, in clima natalizio, quest’anno con un motivo in più, per l’VIII centenario del presepe di Greccio, tornerà a cantare il coro dell’arcidiocesi di Pescara-Penne, diretto dal M° Roberta Fioravanti, con all’organo il M° Francesco Alessandrini.

L’organo risale alla seconda metà del XVIII sec. e fu donato da Clemente XIV, ultimo Papa francescano in ordine di tempo. Un Papa indirettamente ricordato dagli appassionati di cinema, perché una breve scena di “Johnny Stecchino” di Roberto Benigni, con l’indimenticabile Alessandro De Sanctis nella parte di Lillo, fu girata nella città natale di Papa Ganganelli, S. Arcangelo di Romagna, anche se originario di S. Angelo in Vado. Il Pontefice romagnolo, in segno di venerazione nei confronti del Miracolo di Lanciano, all’epoca non molto conosciuto, volle omaggiare la Chiesa di S. Francesco, anche del pulpito aereo in legno, nel fianco destro. La benedizione dell’organo ha previsto il rito dell’acqua lustrale sulla consolle (a fianco del Miracolo) e soprattutto dei cantori di Atri che avevano già prestato servizio nel Santuario di Lanciano, lo scorso anno, in occasione dell’ottavario eucaristico, ripristinato nel 2022, dopo tanti anni di interruzione, e coincidente con la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù.

SANTINO VERNA