Pubblicato Mercoledì, 06 Giugno 2012
Scritto da Redazione


Nota redazionale

A CHI INTERESSA IL FUTURO DI ATRI?


 

Siamo francamente meravigliati per lo scarso interesse mostrato verso la nostra iniziativa di discutere in merito alla nuova strumentazione urbanistica in fase di, oramai, conclusa elaborazione

Avevamo invitato a fornirci un contributo vari soggetti che ritenevamo legittimati e interessati ad intervenire sull'argomento ( vedi lettera di invito). Hanno risposto in pochi. Ovviamente pubblichiamo quello che abbiamo ricevuto, ma non possiamo non commentare che purtroppo non si è scritto molto. Avremmo certamente preferito commentare e discutere sui pareri e sulle opinioni espresse.

Perchè così scarso interesse verso il Piano Regolato Generale?

Le risposte possono essere due:

1) non aderiamo alla vostra richiesta perchè non riteniamo di adeguato livello il vostro periodico;

2) non aderiamo perchè non abbiamo nulla di rilevante da dire oppure non riteniamo ancora opportuno il momento.

In merito alla prima motivazione nutriamo seri dubbi perchè avremmo dovuto assistere ad un vivace dibattito presso qualche altra sede più autorevole della nostra, la qual cosa non è ancora avvenuta e poi anche perchè per l'ambito che ci riguarda riteniamo di essere di livello adeguato come ha dimostrato l'ampia partecipazione di pubblico alla presentazione del nostri periodico e come dimostrano i numerosi contatti che il nostro sito registra.

Riflettiamo, quindi, sulla seconda motivazione.

E' mai possibile che tanti soggetti, istituzionalmente interessati alla gestione del territorio e alle scelte che incidono sul future della nostra città, questa volta non abbiano nulla da dire, di positivo o di negativo che sia, su ciò che si va facendo?

E' mai possibile che non abbiano avuto il tempo di guardare la documentazione da tempo messa a disposizione dal gruppo di progettazione sul sito del Piano Strategico?

Aspettano, più verosimilmente, il momento che ciascuno ritiene più opportuno per intervenire.

Ma questo può essere un atteggiamento plausibile solo per i consiglieri comunali che avranno occasione nella sede istituzionale del Consiglio Comunale di esprimere i loro pensieri e i loro pareri in fase di adozione del PRG.

Gli altri aspetteranno, forse, la fase delle osservazioni per proporre integrazioni e/o modifiche ai piani proposti? Ma in quella fase è consentito intervenire solo su problemi puntuali e non fare riflessioni e valutazioni sull'insieme della strumentazione urbanistica, sulla sua filosofia e sul disegno del futuro della nostra comunità.

Ci sarebbe piaciuto dare voce alle Associazioni Ambientaliste, sempre pronte ad intervenire negli incontri pubblici e con articoli sulla stampa locale, a dire la propria anche a commento di quanto puntualmente detto sull'argomento da altri.

Ci sarebbe piaciuto dare voce alle Associazioni di categoria, in special modo a quelle che si occupano del territorio agricolo oggetto di specifica attenzione nella pianificazione in atto.

Ci sarebbe piaciuto dare voce ai rappresentanti dei partiti presenti in Consiglio Comunale per mettere i cittadini al corrente delle loro valutazioni e delle loro eventuali proposte alternative che, se adeguatamete motivate e illustrate, avrebbero anche potuto trovare ascolto da parte del Gruppo di Progettazione.

Ci sarebbe piaciuto, infine, ascoltare la voce dei progettisti dei vari piani per consentire loro di parlare ai veri fruitori del loro lavoro, ai cittadini tutti, e non solo a quelli che, attratti anche da particolari interessi, partecipano agli incontri pubblici allo scopo organizzati.

Avremmo preferito un coro di voci, anche critiche, di proposte, naturalmente costruttive. Forse ha vinto la pigrizia, amica storica delle chiacchiere vuote e frequentatrice abituale delle continue lagnanze. Ne prendiamo atto e pubblichiamo i contributi ricevuti e ci auguriamo che attorno ad essi si attivi un dibattito, appunto per dialogare sul futuro di Atri. Senza aspettare, dopo potrebbe essere troppo tardi.