Pubblicato Mercoledì, 24 Dicembre 2014
Scritto da Direttore Paolo Pallini

I NOSTRI AUGURI

CALOROSAMENTE, BUON NATALE...

 

E' il secondo Natale che trascorriamo insieme, cari amici di indialogo.info.

Gli auguri che volentieri vi facciamo non sono suggeriti da una stanca ritualità formale, ma si nutrono di sincerità e di gratitudine. Se siamo ancora quì a raccontare la storia e la vita della nostra città lo dobbiamo a voi, alla simpatia con cui ci seguite sfogliando, sempre più numerosi, le pagine digitali del nostro periodico.

E' una avventura iniziata circca due anni fa e che ci appassiona ancora perchè è bello dare voce alle tante realtà della città e del territorio e stimolare la crescita della comunità cittadina sollecitando il confronto, vivace e rispettoso, delle idee.

Il momento che attraversiamo è duro e difficile. Per molti il Natale è amaro e triste. La crisi morde la carne viva di tante famiglie. Le aziende storiche della nostra città sono in difficoltà, in tanti hanno perso il posto di lavoro e fanno fatica ad arrivare a fine mese.

Si avverte un'aria pesante, di sfiducia e di paura del futuro. Le luminarie natalizie non riescono a spegnere il buio che abita tanti cuori.

Un Natale, quindi, austero che, forse, può essere utile per recuperare antichi valori e tornare a gustare l'intimità famigliare e riscoprendo le tradizioni che creavano la dolce e intensa atmosfera natalizia.

Ma non dobbiamo lasciarci abbracciare dal cupo pessimismo che ci ruba la speranza e rende più buio l'orizzonte. Sono tante le iniziative di solidarietà che in questi giorni raccontano il cuore e la generosità del popolo atriano. E' nei momenti difficili che viene fuori il meglio di una comunità e i cuori,finalmente, si accordano nella armonia dell'amore.

E' doveroso uno sforzo comune sia delle Istituzioni che di tutti i cittadini per andare oltre il tunnel e tornare a vedere la luce. Gli egoismi non costruiscono, ma sono solo capaci di distruggere.

Quel grand'uomo che era Papa Giovanni XXIII suggeriva di cercare, sempre, ciò che unisce, mettendo da parte tutto ciò che divide. E' l'unica strada che permette, nel doveroso e necessario rispetto per le diverse identità, di costruire il futuro.

Il popolo è stanco di parole, di vuote promesse, di improbabili positivi scenari.

Intorno alla mangiatoia, tutti, credenti e non credenti, ritroviamoci in un abbraccio che va oltre gli steccati per costruire, nella civiltà dell'amore, un futuro possibile.

Non la fuga nel comodo e protettivo egoismo, ma l'impegno a sporcarsi le mani con il fango della storia.

E' questo, cari amici lettori, il nostro augurio.

Il suono armonioso delle campane del duomo sia la colonna sonora di una ritrovata e meravigliosa speranza.

Buon Natale!

Il direttore la redazione di indialogo