Pubblicato Mercoledì, 10 Dicembre 2014

Lettera aperta del presidente del  "Teatro Minimo Atri" all'Assessore alla cultura Dottor Domenico Felicione

IL TEMPO DEI DUCHI E' PASSATO... CONFRONTIAMO LE IDEE PER IL BENE DELLA CITTA'!

Dottor Felicione, dopo le sue recenti esternazioni in sede istituzionale mi sono deciso a scrivere e pubblicare questa lettera per avere la possibilità di esprimere alcuni miei pensieri senza essere continuamente interrotto. E ci sono alcuni punti che vorrei chiarire:

1) Lei, nella riunione del 27/11/2014 con le ass. culturali atriane, ha affermato che avrebbe dovuto affrontare  lo spinoso problema dell'affitto del Teatro Comunale e che voleva sviscerare con noi la questione per trovare insieme le soluzioni migliori. A questo punto io, come presidente del Teatro Minimo Atri, ho fatto alcune proposte e cioè:

A) Far pagare l'affitto del teatro per intero alle ass. che non sono di Atri;

B) Non far pagare l'affitto alle ass. locali che svolgono la manifestazione ad ingresso libero;

C) Far pagare un affitto alle associazioni locali nel caso in cui l'evento proposto preveda il pagamento di un biglietto, in base ad una percentuale sull'incasso.

Lei, per tutta risposta, invece di vagliare la proposta, mi ha immediatamente aggredito davanti a tutti, senza alcun motivo, accusandomi di usufruire dell'Auditorium Sant'Agostino, che nel discorso non c'entrava niente, per scopi privati, sprigionando un astio e un livore del tutto gratuiti e immotivati. Dott. Felicione, sappia che, il fatto di ricoprire una carica istituzionale non le conferisce il diritto di aggredire e maltrattare i cittadini, né di sentirsene superiore: il tempo dei Duchi è passato da un pezzo!

Pertanto le faccio presente che lei, come cittadino, potrà avere tutti i gusti che preferisce e nutrire per me tutta l'avversione di questo mondo, ma come assessore mi deve rispetto, sia come cittadino ma soprattutto come operatore culturale che produce teatro in questa città dal 1979, non lo dimentichi. E comunque stia pur certo che non mi farò minimamente intimidire né spaventare dai suoi modi villani e isterici, che peraltro cozzano profondamente con la materia di cui dovrebbe occuparsi.

Ciò detto, le ricordo che, non avendo il Teatro Minimo una sede in cui svolgere la propria attività, l'idea di avviare un laboratorio teatrale all'interno dell'Auditorium fu promossa e concordata con l'allora ass. Dott.ssa Angela De Lauretis e approvata dal Sindaco Gabriele Astolfi che trovò la nostra iniziativa lodevole e che decise di mettere a disposizione la struttura quale contributo, non avendo il comune di Atri la possibilità economica per partecipare attivamente. Quando lei è subentrato al posto della Dott.ssa De Lauretis noi abbiamo continuato a fare regolare richiesta per usufruire dell'Auditorium con carta intestata, firmata e protocollata. Lei non ha mai risposto. Se è così contrario alla nostra iniziativa perché non ce lo ha comunicato? Le faccio altresì presente che le quote che i partecipanti al laboratorio versano, che poi ammontano a poche centinaia di euro, servono per coprire le spese di allestimento degli spettacoli finali e per le altre attività annuali dell'associazione, visto che è sempre più difficile reperire fondi, e non certo per arricchire i formatori., stia tranquillo! "Sono ben altri personaggi che in questa città fanno affari con la cosidetta cultura" Dott. Felicione! E sappiamo perfettamente come funzionano le cose nel nostro bel paese Galbani. Inoltre, le ricordo che il T.M.A. non è la sola Ass. ad usufruire dell'Auditorium: mi risulta infatti che vi si svolgono corsi di musica di vario genere, di fotografia, riunioni dimostrative a scopo di vendite etc. etc. Comunque dalla Scuola di Teatro, che abbiamo iniziato nel 2009, sono nate almeno un paio di ass. teatrali formate da giovani che hanno frequentato i nostri corsi e che hanno scoperto l'amore per questa nobile arte. Compagnie che, verosimilmente, proseguiranno la tradizione teatrale atriana e che sicuramente avranno più fortuna di noi. Tuttavia, Dott. Felicione, se lei ritiene che il nostro laboratorio possa risultare troppo oneroso per le casse comunali e dannoso per l'intera comunità atriana, noi siamo disposti a fermarlo. Così i ragazzi che lo frequentano possono impiegare la quota che versano per scopi più utili, magari farla fruttare davanti a qualche slot-machine o investirla in una delle tante sale scommesse site nella nostra città, per rilanciarne l'economia.

2) Lei, Dott. Felicione, in un recente incontro, ha affermato che ad Atri non si produce niente a livello teatrale. Mi permetta dunque di informarla brevemente sulla nostra tradizione. Tutti gli atriani sanno che ad Atri si allestiscono spettacoli da oltre duemila anni, tuttavia il primo attore e autore autoctono di cui si conosce l'esistenza è stato un certo Francesco Gasbarrino D'Atri  vissuto a cavallo tra il sedicesimo e diciassettesimo secolo, il quale ci ha tramandato una commedia  intitolata "L'Atriana Incognita Amante" datata 10 dicembre 1627, commedia di cui conservo una copia. Nei primi anni del novecento nasce la Filodrammatica Atriana che porta in scena "Patria" un dramma classico di Sardou. Tra gli anni trenta, quaranta e cinquanta la rinnovata Filodrammatica Atriana produce  una  serie di spettacoli di vario genere: riviste come "Bimbe in Fiore", "Una Gara In Montagna" o commedie come "E' Arrivato L'Ispettore" di N. Gogol, "Le Voci di Dentro" di E. De Filippo. Negli anni settanta nascono: il coro Folk A. Di Jorio che oltre alla tradizione canora abruzzese ha prodotto in questi anni diverse operette musico-teatrali, genere sempre molto gradito; La Filodrammatica Atriana dialettale che tuttora continua la sua attività, seppur con un nome diverso, (Compagnia Teatrale Atriana) con grande successo di pubblico e il Teatro Minimo Atri che, intraprende la strada del teatro di ricerca e sperimentazione allestendo lavori di vario genere: dalla commedia al dramma religioso, dalla farsa al teatro storico a quello contemporaneo, producendo più di 45 spettacoli in 37 anni di attività.

Negli 2009, 2010 e 2011 Il Teatro Minimo Atri ha allestito spettacoli anche all'interno del Teatro Romano anzi, proprio grazie a questa idea il sito archeologico, ridotto oramai ad una discarica abusiva, è stato finalmente ripulito. Infine come dicevo sopra, negli ultimissimi anni, sulla scia della nostra Scuola di Teatro si sono formate altre compagnie teatrali che hanno già prodotto alcuni spettacoli ed eventi artistici di ottimo livello. Il curriculum del teatro atriano e degli attori atriani è naturalmente molto più lungo e complesso, ma credo che questo sia sufficiente a dimostrare come la sua affermazione di cui sopra sia quanto meno affrettata. O forse lei voleva dire: nella città di Atri non si produce niente a livello teatrale che sia degno di essere preso in considerazione! Ed è forse per questo che ha pensato bene di rivolgersi ad un esterno per affidargli la direzione artistica del nostro teatro, un personaggio noto, un profeta. Sono tre anni infatti che il Teatro Comunale Di Atri ha un direttore artistico di alto livello, naturalmente ben retribuito, peccato però che finora nessuno se ne sia accorto. Quest'anno per la prima volta dopo più di quaranta anni non è l'ATAM ad organizzare la stagione di prosa, ma direttamente il comune. Ora, L'ATAM era un bunker. Con la gestione comunale si pensava che forse le cose cambiassero, ma purtroppo sono rimaste come prima, il modus operandi è lo stesso e la mentalità pure, anzi peggio. Allora mi domando: Perché non organizzare un incontro tra le compagnie locali e il direttore artistico Pino Strabioli? Chissà, potevano nascere buone idee. Perché nell'organizzare la stagione di prosa non avete ascoltato anche il parere delle compagnie locali? Perché non si potevano inserire una o più produzioni locali? Magari fuori abbonamento. Non pensi, Dott. Felicione, che le mie siano parole di uno che si sopravaluta, mi creda: dopo 35 anni di teatro conosco perfettamente quali sono i miei limiti e so quello che posso e non posso fare, ma le posso assicurare che alcune delle nostre produzioni non hanno nulla da invidiare a tanti spettacoli che ho visto in questi anni presenti all'interno dei cartelloni ATAM. E mi chiedo ancora: Era davvero necessaria la consulenza esterna del sig. Pino Strabioli per stilare il cartellone? Oppure, visto che i fondi per pagare le compagnie ci sono, lo stesso lavoro poteva essere svolto da un funzionario comunale? Risparmiando così qualche migliaio di euro! E comunque: Non crede che, il lavoro di un direttore, lautamente retribuito non dovrebbe esaurirsi solo con lo stilare il cartellone, ma continuare assiduamente tutto l'anno sul territorio con varie progettazioni? Ma noi abruzzesi, si sa, siamo forti e gentili e probabilmente anche un po' cazzoni, visto che qualunque pozione miracolosa che i dulcamara venuti da oltre i confini ci propinano la ingurgitiamo tutto d'un fiato senza esitare. Dott. Felicione, passeranno i direttori, passeranno i cartelloni, gli assessori, i profeti appesantiti dal bottino racimolato e di loro non rimarrà alcuna traccia, mentre noi saremo ancora qui a remare, a soffrire per produrre faticosamente l'ennesimo spettacolo facendo oculatamente i conti per ricavare almeno la cena finale da consumarsi preferibilmente in qualche bettola generica dove il cibo dalle ore 24 in poi è sempre più buono.

Si allega curriculum, Francesco Anello