Pubblicato Venerdì, 19 Maggio 2023
Scritto da Santino Verna

UN AFFETTUOSO RICORDO

GAETANINA MODESTINI A 35 ANNI DALLA DIPARTITA

Ricordiamo a 35 anni dalla prematura dipartita, Gaetanina Modestini, organizzatrice di gite e pellegrinaggi. La nascita al Cielo ha la data del compleanno di S. Giovanni Paolo II ed è avvenuta nell’anno mariano voluto e indetto dal Papa polacco.

Gaetanina era nata ad Atri nel 1930 da Raffaele ed Elisabetta Caposcialli, entrambi atriani, anche se il papà era nato a Villa Ardente, passato al comune di Pineto. Vissuta con la famiglia all’ombra della Chiesa di S. Agostino, Gaetanina era legata alla Chiesa e al Convento di S. Francesco, perché i quattro fratelli, Enrico, Arturo, Mario e Roberto erano componenti della schola-cantorum. La sorella Giannina aveva sposato il Maestro Glauco Marcone, primo direttore in ordine di tempo del coro folkloristico cittadino, maestro di banda e di nuovo direttore della schola-cantorum cittadina, con la vecchia guardia dei cantori.

Gaetanina era organizzatrice del pane di S. Antonio, tradizione presente in quasi tutte le Chiese dei Frati Minori Conventuali, ma ad Atri in particolare, perché, per intercessione del Taumaturgo di Lisbona, la cittadina fu liberata dalla guerra. Ad Atri la tradizione continuò, anche grazie a Gaetanina, dopo la partenza dei Minori Conventuali, nel 1975, e il passaggio della Chiesa alla Parrocchia di S. Maria. Anzi, continuò in modo peculiare, perché ai classici panini, segno di devozione e di richiamo alla carità verso i poveri e i deboli, si aggiungevano pagnotte che mettevano in evidenza la devozione degli atriani verso il Santo dei miracoli. L’indimenticabile Gaetanina girava per le case della cittadina, raccogliendo offerte, nelle settimane precedenti la festa, ovviamente il 13 giugno, festa liturgica di S. Antonio e giorno in cui Atri fu liberata dalla guerra, nel 1944.

Il pane di S. Antonio rimase l’elemento più forte della festa, perché non fu più presentato, complici i lavori nei campi, il programma ricreativo. Non fu più compiuta la processione, anche se tentativi di ripresa si ebbero, nel 1998, con una veglia di preghiera e nel 1999, con un manifesto. Per alcuni anni Gaetanina, fu ricordata nella S. Messa dei Secondi Vespri, nella Chiesa di S. Francesco, con la presidenza di Don Giovanni D’Onofrio, sempre attento alla festa di S. Antonio. L’animazione era ovviamente affidata alla schola-cantorum, con gli storici componenti ancora in vita, e i brani eseguiti erano attinti dal repertorio classico. Il canto finale, mentre i fedeli ricevevano i pani benedetti, era sempre “O dei miracoli”, composizione del P. Domenico Stella, conosciuto dai cantori atriani in diversi pellegrinaggi in Assisi. Tra i canti risuonava il “Si quaeris miracula” di Oreste Ravanello, evergreen della Basilica del Santo.

Gaetanina organizzava gite e pellegrinaggi, in diverse città italiane. Si svolgevano sempre la domenica e duravano un giorno. Tra gli assidui ricordiamo Peppino Antonelli, insigne scultore, depositario delle tradizioni atriane. La partenza era nei pressi della villa comunale, come pure il ritorno. Il pranzo, a differenza delle soluzioni odierne, era al sacco, e in questo break meridiano veniva fuori tutta la tradizione enogastronomica atriana. I rustici erano sempre corredati dai dolci. Poi, sulla via del ritorno, il partito di chi voleva fermarsi in autogrill e quello di chi voleva annullare la sosta, per affrettare l’arrivo nella città dei calanchi. Gaetanina sapeva organizzare tutto con calma, pazienza e diplomazia.

L’ultima stagione delle gite coincise con l’anno mariano, aperto da S. Giovanni Paolo II, nella Basilica di S. Maria Maggiore, nella vigilia di Pentecoste 1987. E quell’anno due furono i Santuari mariani visitati dal gruppo di Gaetanina, Loreto e Pompei. Entrambi furono corredati da inserti culturali, rispettivamente Riccione, Urbino e S. Marino, e Caserta e Torre del Greco.

Un male ribelle ai tentativi della scienza colpì Gaetanina che avrebbe ancora a lungo organizzato visite e pellegrinaggi, sempre ascoltando le proposte degli amici, quasi tutti atriani. Sorella morte la colse il 18 maggio 1988, nella novena di Pentecoste, solennità non ancora entrata nel cuore dei cattolici come il Corpus Domini. Le esequie furono celebrate nella Chiesa di S. Gabriele, nelle cui vicinanze abitava.

SANTINO VERNA