Pubblicato Venerdì, 20 Gennaio 2023
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

MESSINA DENARO E LE CONTRADDIZIONI DELLA POLITICA

15 gennaio 2023. Viene catturato Matteo Messina Denaro dopo 30 anni di latitanza e di caccia da parte delle forze dell’ordine. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si reca immediatamente a Palermo e dichiara “Oggi è un giorno di festa perché possiamo dire ai nostri figli che la mafia si può battere: è una giornata storica”.

Non è neanche finita la cattura che subito partono le polemiche e mi soffermo solo su  due: 1)  Messina Denaro non é stato catturato ma é stato offerto dalla mafia; 2) l’uso dell’intercettazioni.

16 gennaio 1993. Fu catturato Totò Riina. Qualche mese dopo ero a Palermo per illustrare la ISO 9001 ai giovani siciliani. Alle domande sulla mafia risposi illustrando un requisito della   ISO 9001 “Riesame della Direzione”. Spiegai che  “La Cupola” si era riunita: ha capito che non poteva vincere la  battaglia con le  armi contro lo Stato;  ha capito che la situazione era controproducente per loro; ha deciso di consegnare Riina allo Stato, naturalmente con Riina consenziente. Quando  raccontavo questa mia ipotesi ai colleghi dell’ENE A mi prendevano per  pazzo. Poi uscì fuori la trattativa Stato-mafia e  il presidente Napolitano decretò che tutto  fosse distrutto.

                                                                           

Allora avrei messo la mano sul fuoco al 100%. La cattura di Messina Denaro mi lascia qualche dubbio che sia stato la mafia a consegnarlo allo Stato. In percentuale sono al 10% nel dubbio e al 90% nella certezza che siano state le forze dell’ordine a catturarlo.

Il tam tam della consegna è partito da tutti i giornalisti della sinistra, dal PD e dal M5s, per non dare un merito al governo di centro destra il quale questo merito non se le preso, sulla base dell’intervista fatta da Giletti, nel mese di novembre, ad un pentito di mafia.

Il pentito, in sintesi, dice “tra qualche mese la mafia farà un regalo al governo consegnando Messina Denaro”. Il dubbio: il pentito è stato preciso su tutto. La certezza: la mafia, che è una organizzazione basata sul segreto e sulla vendetta, consegna ad un pentito, che considera un nemico,  il ruolo di portavoce. Tutto può succedere ma mi sembra inverosimile.

Il dramma  dell’Italia é che si dimentica facilmente che è stato il ministro Bonafede (ironia della sorte omonimo del prestanome di Messina Denaro) che con la scusa del COVID ha liberato una ventina di mafiosi.

Il governo ha l’intenzione di limitare l’uso delle intercettazioni (il parallelismo con quello che avviene in Europa è vergognoso per l’Italia) e PD e M5s hanno attaccato il governo affermando che senza le intercettazioni Messina Denaro non sarebbe stato catturato.

Sono almeno 10 anni che il centro destra dice e scrive, nelle proposte di legge che il limite all’uso delle intercettazioni non si applica ai reati di: mafia, terrorismo ed eversione. A questo punto mi viene in soccorso il proverbio “non c’è peggior sordo di che non vuol sentire e non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere”.

L’opposizione, il Terzo Polo si é smarcato, parte con polemiche puerili e stupide. Parte per far una opposizione cieca e infantile ma poi cade nella contraddizione. Da una parte afferma che “se non ci fossero state le intercettazioni Messina Denaro non sarebbe stato catturato” dall’altra parte “la mafia ha consegnato Messina allo Stato”. Mettessero in pace tra loro le due parti del cervello.

Dell’Arena Nicola