Pubblicato Martedì, 28 Ottobre 2014
Scritto da Nicola Dell'Arena

SCENARI INQUIETANTI PER IL NOSTRO FUTURO 

CRISI ECONOMICA E COSTO DEL PRODOTTO

Il mondo ha bisogno (e ne avrà bisogno ancora per molti secoli) di personale che svolge attività manuale (barbieri, muratori, contadini operatori ecologici, etc) e il mondo occidentale prepara personale per svolgere attività intellettuale (ingegneri, medici, professori, biologi, etc). che poi puntualmente si ritrova senza lavoro. La conseguenza di tutto ciò porta il mondo occidentale: a) ad inventarsi attività intellettuale che non servono a nulla, che non producono ricchezza anzi bruciano risorse e distruggono ricchezza; b) chiamare personale che fornisce attività manuale da tutte le altre parti del mondo.

Alcuni esempi: l’ultima perla che ci ha regalato l’Europa è l’APE (Attestato di Prestazione Energetica) documento obbligatorio per vendere casa che è totalmente inutile ma intanto brucia ricchezza; la creazione di enti (Agenzia delle Entrate, ASL, Guardia di finanza, Autority) per il controllo delle attività degli italiani in molti settori.

Le attività manuali sono a basso costo mentre quelle intellettuali costano di più per cui si distrugge più ricchezza di quanto se ne produca.

In questi anni assistiamo ad un lento riequilibrio economico mondiale. Il costo del prodotto del mondo occidentale è elevato ed in Italia ancora peggio. Il costo del prodotto lo possiamo riassumere in tre grandi filoni: costo del lavoro (personale e materia prima), costo dell’energia e costo dello stato (tasse e burocrazia). Mentre il costo del lavoro è paragonabile agli altri paesi occidentale gli altri due costi sono molto superiori in Italia.

Il costo del prodotto è un macigno enorme che invita chi ha i capitali ad investire in zone dove il costo è  più basso. Questa purtroppo (al di là del mal di pancia che può venire a qualcuno) è la logica del capitale e chi pensa di invertire questa logica è perdente in partenza.

In Cina, India, Croazia (tanto per citarne qualcuno) il costo del prodotto è molto ma molto più basso del quello dell’Italia. Ed è inutile piangere o strillare se poi i capitali vanno verso questi paesi. La crisi del mondo occidentale finirà quando il costo del prodotto é quasi uguale in molti stati.

Il riequilibrio economico si ottiene abbassando il costo del mondo occidentale ed alzando quello degli altri paesi con due metodi, che i giapponesi chiamano Kazan e Kairyo,. In parole semplici facendo l’operazione nel breve tempo (1 o 2 anni) oppure nel lungo tempo (20  o 30 anni). Nel breve tempo significa ridurre il costo del prodotto almeno di due terzi, ma non è possibile seguire questa strada poiché significa mandare al fallimento tutte le famiglie e perché a differenza dei giapponesi l’industria occidentale è abituata ai piccoli passi.

Per quanto detto la crisi sembra che cominci adesso e la ripresa non si vede ma avverrà tra molti anni.

Nella manifestazione della CGIL di sabato 25 Ottobre abbiamo assistito ad una azione muscolare e forte, secondo gli organizzatori contro il governo) ed invece è stata un pugno forte e lungo nella pancia di investitori stranieri che timidamente stavano pensando di tornare ad investire in Italia e di investitori italiani che così continuano ad investire in Croazia.

Nicola Dell’Arena