Pubblicato Venerdì, 18 Novembre 2022
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

GIORNATA DEI POVERI E MIGRANTI

13 novembre 2022, VI Giornata mondiale dei poveri. La giornata si è svolta sotto l’invito dell’apostolo Paolo Gesù Cristo “da ricco che era si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”.

Il Papa ha pranzato insieme a 1500 poveri di tutto il mondo nell’aula Paolo VI. I poveri sono stati portati dalle diverse organizzazioni di Roma che operano nel settore della carità come ad esempio Circolo S. Pietro, Comunità di S. Egidio. A Roma, poi sono stati organizzati diversi pranzi dalle organizzazioni cattoliche e dalle parrocchie. In Italia molte diocesi hanno organizzato pranzi ed eventi.

Nel messaggio per la Giornata il Papa ha posto l’accento su “C’è un paradosso che oggi come nel passato è difficile da accettare, perché si scontra con la logica umana: c’è una povertà che rende ricchi”. Poi il messaggio continua, però estrapolo solo due frasi. La prima “La povertà che uccide è la miseria, figlia dell’ingiustizia, dello sfruttamento, della violenza e della distribuzione ingiusta delle risorse”. La seconda “La povertà che libera, al contrario, è quella che si pone dinanzi a noi come una scelta responsabile per alleggerirsi dalla zavorra e puntare sull’essenziale.

In settimana abbiamo assistito alla più bieca falsità e faccia di bronzo di alcuni finti amici. Assistiamo di nuovo al balletto vergognoso sui migranti a livello europeo.

Meloni e Macron si parlano e si mettono d’accordo per far sbarcare la Ocean Vikig in Francia, porto di Tolone. Il giorno dopo lo sbarco accortosi a cosa andavano incontro, apriti cielo, diluvio universale. I francesi riversano sull’Italia i peggiori aggettivi fino a dichiarare che siamo “disumani”. Anche Macron ci ha messo del suo, nonostante che fosse d’accordo con la Meloni. Naturalmente i soliti italiani, tutti intellettuali, subito hanno attaccato il governo con carezze e fiori.

La prima grande conclusione che si può trarre dal comportamento francese è che: di questi finti migranti, di questi finti torturati nei lager libici in Europa nessuno li vuole.

15 novembre 2022 Marin Le Pen, in una intervista radiofonica, afferma che “la nave avrebbe dovuto accostare in un porto africano e non in Francia”. Attacca Macron e in parte scagiona l’Italia. Il 16 novembre in una intervista al Corriere della Sera è più drastica “l’Italia ha ragione, governo francese ipocrita.

La ONG della Ocean Vikig in risposta al ministro Piantedosi ha detto “per 15 giorni abbiamo aspettato che l’Italia e Malta rispondessero alle decine di richieste di aiuto”.  Da questa frase si possono trarre due conclusioni. Come la Francia anche Malta non se ne importa un fico secco di questi falsi migranti aiutati (naturalmente a pagamento) da trafficanti di esseri umani (così li ha definiti il nostro ministro dell’interno). Con 15 giorni la nave poteva andare benissimo in qualsiasi porto del nord Europa (Germania, Olanda, Svezia, Norvegia) ma vogliono sbarcare in Italia perché questo è l’accordo che fanno. 

In questa occasione il Papa ha detto che l’Europa deve fare di più per la ridistribuzione e che non può stare tutto sulle spalle dell’Italia.

I 4 stati del sud (Italia, Grecia, Cipro e Grecia) hanno chiesto che il nord faccia di più e, praticamente, hanno detto che sono stufi.

Nicola Dell’Arena