Pubblicato Mercoledì, 12 Ottobre 2022
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

UCRAINA: ANNESSIONE O ADESIONE

La Russia organizza il referendum nelle zone conquistate e subito l’occidente dice che mai riconoscerà questo referendum e che lo considera illegittimo.

L’ONU e la NATO parlano tanto di autodeterminazione dei popoli e ogni volta che viene organizzato un referendum, in queste zone, lo considera illegittimo. L’ONU invece di dire no doveva dire fate il referendum ma noi dobbiamo controllare che non ci siano irregolarità. 

Cosa ho visto, naturalmente attraverso la TV italiana,: 1) urne trasparenti, e quindi scarsa segretezza del voto; 2) giovani che andavano nelle case ad invitare la popolazione a votare, se questo è reato o illegale ad Atri negli anni 60 l’ho abbiamo fatto tutti; 3) file composte ai seggi per andare a votare; 4) nessun fucile puntato sul collo per chi doveva andare a votare. I dati: 1) affluenza 76,09% nel Lugansk e ha superato il 50%  nel  Donetsk; 2) risultato 98% favorevoli alla federazione con la Russia.

Il 30 settembre Putin, con una folla oceanica sulla piazza Rossa, dichiara che: “il popolo si è espresso e la Russia difenderà con tutti i mezzi questa scelta” e che la Russia risponderà a chi attacca i propri confini. Nel mondo occidentale si parla di annessione e poi l’ambasciatore russo da Bruno Vespa parla di adesione. Bontà della disinformazione anche nelle definizioni.

Il 27 settembre scopriamo che il gasdotto marino che porta il gas dalla Russia alla Germania è stato danneggiato. Dalla televisione si vede che il gas ribolle in superficie mentre l’aria è piena di gas. Si tratta di un sabotaggio, non ci sono prove, non ci sono certezze, su chi sia stato ma solo una ipotesi: gli USA. Il danno non è stato fatto solamente alla Russia, che ha subito chiuso il gasdotto, ma anche ai paesi che ricevevano il gas.

La settimana trascorsa c’è stato un vertice dell’Unione Europea a Praga. Nei giorni precedenti tutti hanno parlato del tetto al prezzo del gas russo come soluzione al problema al caro bollette. La Von der Leyen ci ha fatto credere che era una cosa certa. Finito il vertice, devo ammettere che non ci ho capito nulla sulla decisione presa, mi sembra che non sia stato trovato nessun accordo sul prezzo del gas.

La Von der Leyen ci delizia sempre e da pochi gironi ha iniziato con il ritornello di Biden “La Russia la pagherà cara” Intanto dall’inizio della guerra siamo noi a pagarla cara,con il rincaro di tutti i prodotti e il caro bollette, e il martoriato popolo ucraino.

L’8 ottobre viene fatto un attentato al ponte di Kerck, ponte di19 Kmche collega la terra ferma russa alla Crimea. Un colpo mortale alla Russia che non può rifornire celermente la Crimea di armi e di altri prodotti.

La risposta russa è durissima e arriva il 10 ottobre. 89 missili cadono su tutta l’Ucraina senza che siano stati intercettati dalla contraerea. Distruggono obiettivi civili e strategici: 2 centrali termoelettrici (a combustibile fossile), una centrale telefonica, ponti importanti, strade e palazzi. Il lancio continua nei giorni 11 e 12 ottobre facendo ulteriori danni e morti tra i civili.

Il ministro dell’energia ucraino Halushchenko il 10 ottobre annuncia a tutta l’Europa: “da oggi non vi diamo più energia”. Così siamo caduti dalla padella alla brace. Senza gas russo e senza energia ucraina.

Nicola Dell’Arena