Pubblicato Venerdì, 01 Giugno 2012
Scritto da Nino Bindi

L'ULTIMA PROPOSTA DEL TEATRO MINIMO DI ATRI: UNA COMMEDIA BRILLANTE E TRISTE PER RACCONTARE L'AMARO COPIONE DELLA VITA

E.N.P.A.E.D. (Ente Nazionale Personaggi Amareggiati E Delusi)
di Nino Bindi 

 

Francesco Anello da trent’anni è nel Teatro Minimo di Atri, ma sono incerto se togliere la particella “nel” e scrivere che Francesco Anello da trent’anni è il Teatro Minimo di Atri.
Quest’anno ha prodotto E.N.P.A.E.D. portato in scena al Comunale di Atri il 18 e 19 maggio. Si è servito di due attori professionisti e di quattro dilettanti di Atri preparati talmente bene da sembrare vecchi del mestiere. Egli stesso ha interpretato il Marchese di Forlipopoli.
Ma che lavoro è E.N.P.A.E.D.?
E’ un testo brillante e abbastanza triste. Sì, fa ridere questa commedia persino quando ti sta rilasciando un discreto dosaggio di amaro. Perchè sulle tavole del palcoscenico abbiamo scoperto che i personaggi della “Locandiera” di Goldoni e quelli delle “Intellettuali” di Molière si sono rotti le scatole! Vivere per tre o quattrocento anni nei rispettivi copioni è stato per loro peggio di un ergastolo! Addirittura il Marchese di Forlipopoli (Francesco Anello), in un gesto estremo, cambia casa. Irrompe in un’altra commedia, “Le intellettuali”! Ma è impazzito? Non poteva scappare dalla Locandiera! No. Non è pazzo. E’ però arrabbiatissimo. E sente che è arrivato il momento d’invertire il suo destino. Anzi vuole liberare anche gli altri personaggi mummificati nei loro ruoli! Basta! Goldoni, quel despota, lo fa perdere da più di tre secoli. Ora si cambia. E’ stufo di essere il suo burattino. Goldoni in fondo lo ha offeso ignorando le sue aspirazioni di sempre: essere un vincente!
I dialoghi, che sono divertenti anche perché costellati di pubblicità e di luoghi comuni tutti genialmente idioti, ci avviano ad una scoraggiante conclusione. Certo è ammirevole l’azione di sindacalizzazione del Marchese. I personaggi tutti gli sono riconoscenti. Ma inutile illudersi. Loro sanno che rientreranno nei rispettivi copioni e probabilmente per l’eternità. Nulla potrà cambiare la loro vita perchè nulla si può contro il destino scritto su di un copione. E il copione è scritto da altri!
Sipario.
Al suo riaprirsi gli attori si prendono per mano, avanzano verso il proscenio, s’inchinano agli applausi crepitanti e prolungati di un pubblico rapito dal lavoro. Al centro, secondo antichi riti dei teatranti, s’inchina l’autore, il regista, l’attore.
E solo al suo inchino comincio a capire E.N.P.A.E.D.
Mi viene in mente che Francesco Anello porta sulle spalle lo stesso destino del Marchese di Forlipopoli. Entrambi ignorati da chi avrebbe potuto cambiare il loro destino.

Nino Bindi