Pubblicato Lunedì, 29 Agosto 2022
Scritto da Santino Verna

Il suo sorriso nella nostra terra

GIOVANNI PAOLO I E LE VISITE IN ABRUZZO

Domenica 4 settembre, Papa Francesco, in Piazza S. Pietro, iscriverà nell’albo dei Beati, Giovanni Paolo I, Papa Albino Luciani. La celebrazione è preceduta, nei Primi Vespri della domenica XXIIIa dell’anno liturgico, da una Veglia di preghiera, nella Basilica di S. Giovanni in Laterano, con la presidenza del Card. Angelo De Donatis, uno dei due Vicari del Papa.

Albino Luciani, parroco del mondo per 33 giorni, visitò due volte la terra d’Abruzzo, ovviamente non da Sommo Pontefice. La prima, nel giugno 1976, in occasione del IV centenario dell’apparizione di Maria Santissima ad Alessandro Muzi, a Casalbordino. Fu invitato dall’allora Arcivescovo di Chieti, Mons. Vincenzo Fagiolo, legato al Santuario di Miracoli. Il futuro Giovanni Paolo I, accompagnato da Don Domenico Angelo Scotti, poi eletto Vescovo di Trivento, dormì nella canonica di Villalfonsina e chiese di visitare Pollutri, paese natio di Alessandro Muzi, borgo che forma un nesso inscindibile con Casalbordino. Questo comune del Vastese ha dedicato a Giovanni Paolo I, la piazza del Santuario, dove si è specchiato l’ultimo periodo della vita dell’indimenticabile Don Enrico Liberatore, oblato regolare benedettino.

La seconda visita, nel settembre 1977, a Pescara, per il Congresso Eucaristico Nazionale, concluso da S. Paolo VI. Molti ricordano la S. Messa celebrata da Papa Montini, all’estremità orientale di Corso Umberto I, sul palco allestito, con lo sfondo dell’Adriatico, quella sera burrascoso. Nella città dannunziana, il Patriarca Luciani, incontrò l’antico compagno di studi, alla Gregoriana, Mons. Antonio Iannucci, solerte organizzatore del Congresso, ultima uscita dal Vaticano di S. Paolo VI, prima dell’incontro con sorella morte, nella luce della Trasfigurazione.

Incontro virtuale con gli abruzzesi del Patriarca Luciani, era la rubrica “Illustrissimi”, del Messaggero di S. Antonio. Giovanni Paolo I, tra poco Beato, è stata la firma più illustre del mensile antoniano. Era legato alla Basilica del Santo, dove si recava, spesso e volentieri, da Venezia, esercitando il servizio metropolitico, anche se il Santuario è soggetto al delegato pontificio. Un legame reso vivo dalle comunità dei frati conventuali nella piccola diocesi lagunare, a partire dalla Basilica di S. Maria Gloriosa dei Frari, dove si conserva l’Assunta del Tiziano.

SANTINO VERNA