Pubblicato Martedì, 16 Settembre 2014

DOCUMENTAZIONE

LA RACCOLTA DI FIRME PER "SALVARE" L'OSPEDALE DI ATRI

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* Crediamo doveroso pubblicare l'articolato documento che in questi giorni sta girando per la città per coinvolgere tutti i cittadini nella battaglia per la difesa non solo del punto nascita ma del futuro del nostro Ospedale. Sono già tante le firme raccolte, segno di un  interesse e di una partecipazione che supera ogni steccato partitico per diventare la voce di tutta la comunità.

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Comitato Spontaneo “Il San Liberatore non si tocca”  - Comitato Difesa Ospedale

 Al Presidente del Consiglio Regionale d'Abruzzo

Al Presidente della Giunta Regionale d'Abruzzo

All'Assessore alla Sanità della Regione d'Abruzzo

Al Presidente della V° Commissione  Sanità d'Abruzzo

Al Signor Sindaco del Comune di Atri

Al Direttore Generale dell'ASL di Teramo

Al Rappresentante del Comitato Ristretto dei Sindaci ASL di Teramo di Atri

Ai Capi Gruppo Consiliari al Consiglio Comunale di Atri

Alla Commissione  Sanità Comune di Atri.

LLSS

 OGGETTO: RACCOLTA FIRME A SALVAGUARDIA DEL PUNTO NASCITA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO “SAN LIBERATORE” DI ATRI.

 Il Comitato Difesa Ospedale, il Comitato Cittadino Spontaneo “Il San Liberatore non si tocca”, costituitosi appositamente il 20 agosto 2014 per la salvaguardia del Nosocomio atriano ed in particolar modo del suo punto nascita, e tutti i sottoscritti cittadini firmatari residenti nel territorio “dell' AREA VASTA”, comprendenti i Comuni della Vallata del Fino e Vomano, nonché di Roseto, Pineto, Silvi, Atri, Montesilvano, Città Sant’Angelo, Elice ecc., intendono porre all’attenzione di tutta la politica locale, regionale e dei Consigli Comunali dell’Area Vasta il presente documento nel quale si esplicano i motivi per i quali si ritiene assolutamente inopportuno qualsiasi eventuale provvedimento che possa prevedere la chiusura del punto nascita presente nell’Ospedale San Liberatore di Atri.

Tale paventata chiusura deriverebbe dall’Accordo Stato-Regioni del 16/12/2010 sul documento recante “Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo” (Decreto Fazio 2010), recepito dalla Regione Abruzzo con Delibera di Giunta Regionale n° 897 del 23/12/2011; con la stessa Delibera veniva istituito il Comitato Percorso Nascita Regionale al fine di dare completa attuazione alle 10 linee d’azione previste dall’accordo Stato-Regioni ed indicate dettagliatamente negli allegati tecnici.

La riorganizzazione dei punti nascita, così come prevista dal CPNR nel 2013, si baserebbe semplicemente su una rigorosa applicazione delle indicazioni presenti nel richiamato Accordo Stato-Regioni, ed in particolare sul raggiungimento della soglia numerica di 500 parti annui e sulla presenza nel reparto di standard di sicurezza al fine di garantire un miglioramento della qualità dei servizi ed un minore ricorso al parto cesareo, senza peraltro tenere assolutamente conto di altri parametri quale ad esempio l’eventuale distribuzione territoriale dei punti nascita o la particolarità orografica del territorio (considerata solamente nella decisione di tenere aperto il punto nascita di Sulmona, nonostante un numero di parti molto inferiore a quello del nosocomio atriano e un reparto non a norma, creando di fatto una disparità di trattamento tra i singoli territori).

Poiché, quindi, le ultime dichiarazioni dell’attuale Assessore Regionale alla Sanità Silvio Paolucci tendono a riprendere integralmente la proposta di riorganizzazione effettuata dal CPNR, già sottoposta in passato all’attenzione dell’ex Commissario ad Acta Gianni Chiodi che si limitò solamente a rinviare qualsiasi decisione sulla questione della riorganizzazione, Il Comitato Difesa Ospedale, il Comitato Cittadino Spontaneo “Il San Liberatore non si tocca” e tutti i cittadini firmatari intendono porre alla Vs. attenzione la reale situazione del punto nascita presente nell’Ospedale S. Liberatore di Atri, dimostrando che quest’ultimo possiede tutti i requisiti previsti nel “Decreto Fazio” recepito nell’Accordo Stato-Regioni del 2010 e, quindi, non può essere assolutamente incluso tra i punti nascita soggetti a chiusura per i motivi di seguito elencati.

1) NUMERO DI PARTI

Il punto nascita presente nell’Ospedale S.Liberatore di Atri ha eseguito un numero di parti,considerando la media degli ultimi 5 anni dal 2009 al 2013, pari a n°514e nell’anno 2014 ha già assistiton. 332 parti al 31 Agosto 2014 attestandosi in prospettiva al termine dell’anno su circa n. 510 parti, nonostante non sia ancora pienamente operativa la partoanalgesia. Quindi non si comprende come il punto nascita di Atri debba essere incluso tra quelli da chiudere presentando un numero di parti maggiore rispetto alla soglia di 500 parti previsto nell’Accordo Stato-Regioni e maggiore rispetto a quelli effettuati negli altri punti nascita abruzzesi a rischio chiusura. 

2) PARTI CESAREI

Nell’ anno di riferimento 2011, la percentuale di parti cesarei riscontrata nel punto nascita di Atri è del 36%, a fronte della media Nazionale che è del 38% e di quella Regionale che è del 44%. Insomma Atri, si distingue per una riduzione di questa media rispetto a quellaregionale del 8% edaquella nazionale del 2%.

Inoltre si evidenzia che per i punti nascita nazionali similari a quelli di Atri e rientranti nella categoria di quelli che eseguono tra 500 e 799 parti la media nazionale di ricorso al parto cesareo è pari al 43%, cioè il 7% in più rispetto al 36% del punto nascita di Atri.

3) POSIZIONE TERRITORIALE

L’Ospedale SanLiberatore di Atri ha un bacino di utenza pari a 100.000 persone e gode di una posizione territoriale strategica tra la costa e la zona montana del territorio teramano/pescarese. L’eventuale riorganizzazione, così come proposta, comporterebbe una distribuzione territoriale disomogenea dei punti nascita con conseguenti ripercussioni negative, anche in considerazione della mancata attivazione dello STAM  e STEN in tutto il territorio regionale, sulla salute della mamma e del nascituro.

Al riguardo nel Teramano si avrebbero due punti nascita (Teramo e S.Omero) posti a circa 25 Km tra loro e collocati entrambi nella parte nord al confine conleMarchelasciando così “scoperto” tutto il restante territorio della Provincia, che va dalla costa alle zone interne montane nella parte sud e sud/ovest), che, anche in considerazione della disastrosa situazione delle strade di collegamento, sarebbe penalizzato fortemente da questa riorganizzazione con conseguente minore tutela della sicurezza della mamma e del nascituro.

4) SUSSISTENZA STANDARD OPERATIVI PREVISTI PER U.O. DI OSTETRICIA DI PRIMO LIVELLO CON PARTI DA 500 A 1000

Nell’accordo Stato Regioni sulla riorganizzazione dei punti nascita sono previsti requisiti operativi e di sicurezza per il mantenimento dei punti nascita che sono tutti presenti nella U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Liberatore di Atriche evidenziamo è un reparto completamente a norma a differenza di quelli presenti in altri Ospedali abruzzesi che non saranno invece soggetti al taglio dei punti nascita.

Infatti, oltre al numero di parti che abbiamo dimostrato precedentemente essere superiore ai 500 richiesti, nel nosocomio atriano viene garantita assistenza con personale Ostetrico e Ginecologico h24, con pronta disponibilità integrativa notturna e festiva di personale Ostetrico-Ginecologico; viene garantita la presenza di n. 2 ostetriche per turno; è presente uno  spazio dedicato  di accettazione in Ostetricia h24; vi è disponibilità di un assistente anestesista h24 all'interno dell'Ospedale; è garantita assistenza Pediatrica/neonatologia h24; vi sono più di 15 posti letto come richiesto per 1000 parti annui; sono presenti due sale travaglio-parto; è presente una sala Operatoria h24 per le emergenze ostetriche  e ginecologiche anche se non nel blocco travaglio-parto, situazionecomunquecomune a tutti gli altri ospedali abruzzesie facilmente superabile grazie alla presenza di un ascensore “totalmente riservato” alla sala parto; vi è un’area dedicata alla gestione del travaglio-parto fisiologico/naturale; sono presenti ambulatori per le gravidanze a termine e per le  gravidanze a rischio;è garantita la  presenza di locali adatti per la gestione di travaglio parto; è garantita la terapia sub-intensiva alla gravida ed alla puerpera; sono garantiti esami di laboratorio e di diagnostica per immagini e la disponibilità diemotrasfusioni h24;sono garantite stanze predisposte per il rooming-in;sono garantiti spazi dedicati per l'accettazione delle Ostetriche h24; sono garantite alla partoriente la riservatezza, la tranquillità, il riconoscimento della propria dignità, oltre che un'adeguata  informazione, nonché di vivere il parto come un evento naturale.

5) ATTIVITA’ REPARTO DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA E REPARTO PEDIATRIA E NEONATOLOGIA

Un’eventuale chiusura del punto nascita dell’Ospedale S. Liberatore di Atri avrebbe ripercussioni negative anche sulla U.O. di Ginecologia ed Ostetricia e sulla U.O. di Pediatria e Neonatologia che costituiscono reparti fondamentali per il nostro nosocomio, come testimoniato dai dati di seguito riportati e riferibili all’anno 2013 relativamente alle attività e prestazioni eseguite.

Per ciò che attiene la U.O. di Ostetricia e Ginecologiai ricoveri nell’anno 2013 sono stati 1043, di cui 751 ordinari e 292 in Day Surgery, con effettuazione di 6586 prestazioni per esterni.

Inoltre nel quinquennio 2009/2013 ci sono stati ben 3283 interventi chirurgici, di cui 1800 di chirurgia maggiore e 1483 di chirurgia minore, con una media di interventi pari a 656 l’anno.

Da circa 15 anni, inoltre, si eseguono interventi in chirurgia ginecologica con tecnica laparoscopica tanto che questa oggi ha raggiunto ragguardevoli livelli sia nel tipo di procedure chirurgiche ora eseguibili che sotto il profilo della sicurezza delle procedure stesse.  

Per ciò che attiene la U.O. di Pediatria e Neonatologia, presso la quale operano ben due centri regionali, il Centro di Riferimento Regionale di Auxologia e Nutrizione Pediatrica ed il Centro Regionale della Fibrosi Cistica,nell’anno 2013 ci sono stati 1155 ricoveri ordinari e 441 tra Day Hospital, Day Service e Sdac. Inoltre ci sono state 8356prestazioni ambulatoriali, di cui 3141 in Pronto Soccorso e 5215 relative ad attività specialistica(Auxologia-Endocrinologia e Nutrizione, Elettroencefalografia, Ecografia, Allergologia, Dermatologia).

In conclusione riteniamo che la chiusura del punto nascita sancirebbe, in via definitiva, la morte dell’Ospedale di Atri come Ospedale per acuti portando a compimento il processo di ridimensionamento dell’Ospedale San Liberatore, ormai in atto da cinqueanni, al fine di farlo divenire una struttura per lungodegenti.

A conferma di ciò, negli anni passati, sono state “colpite” tutte le specialità chirurgiche (Maxillo-facciale, Otorino, Oculistica, Urologia, Endoscopia interventistica), alcune di quelle mediche (Psichiatria) e molti servizi (Medicina Nucleare, Centro Trasfusionale).

In questo contesto è stata pianificata dal 2011 anche la chiusura del punto nascita di Atri, quando nonostante avesse numeri e servizi nell’area materno-infantile nettamente migliori di altri Ospedali, la Asl Teramo con l’avallo del precedente governo regionale, ha preferito investire sull’Ospedale di S.Omero, declassando conseguentemente il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Atri e privandolo delle risorse necessarie per implementare la sua attività.

OGGI NOI CI OPPONIAMO CON FERMEZZA CHE VENGA PORTATO A COMPIMENTO IL PIANO DI SMANTELLAMENTO DELL’OSPEDALE SAN LIBERATORE DI ATRI.

 

Pertanto,alla luce di tutte le ragioni esposte e dei dati indicati,tutti i firmatari del presente documento CHIEDONO CHE IL PUNTO NASCITA DELL’OSPEDALE SAN LIBERATORE DI ATRI NON SOLO NON VENGA CHIUSO MA CHE VENGAFORNITO DI QUANTO NECESSARIO PER MIGLIORARE E CRESCERE ULTERIORMENTE, NELL’INTERESSE DELLE DONNE CHE AD ESSO SI RIVOLGONO CON GRANDE FIDUCIA E CONSIDERAZIONE.RITENGONO, INFINE,QUALSIASI EVENTUALE DECISIONE DI CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA UN ATTOINIQUO,INGIUSTIFICATONONCHE’ GRAVEMENTE PENALIZZANTE DELDIRITTO ALLA SALUTEPER LE DONNEDI UN VASTOTERRITORIO.

-Comitato Spontaneo “Il SanLiberatore non si tocca” - Comitato Difesa Ospedale Atri