Pubblicato Sabato, 30 Luglio 2022
Scritto da Santino Verna

Ha raccontato la nostra storia

IL MAESTRO GLAUCO MARCONE NEL CENTENARIO DELLA NASCITA

A cento anni dalla nascita ricordiamo il Maestro Glauco Marcone, direttore del doposcuola popolare di musica, della banda e primo Clarinetto della medesima. E’ stato un prezioso informatore della vita popolare di Atri, a partire dal microcosmo bandistico.

Nato nella città degli Acquaviva, da Augusto e Domenica D’Amico, il papà era atriano quanto il cognome, la mamma della provincia dell’Aquila. Con la famiglia viveva nell’allora popolatissimo centro storico, e sin da bambino ebbe attrazione per la musica d’arte.

Si formò nella banda di Atri, tra le più antiche e gloriose d’Abruzzo, in quanto la seconda della provincia di Teramo, dove quasi ogni comune aveva un corpo bandistico. Una banda risalente al 1809, e rinnovata nel 1922, con l’arrivo del Maestro Antonio Di Jorio. Il poliedrico musicista, era contemporaneamente organizzatore di allegri cori e maestro di Cappella della Cattedrale.

Il Maestro Glauco fu capobanda, nella ricostituita banda, presieduta da Romeo Filippini, e nel 1948 fu scattata la foto, in Piazza Duchi d’Acquaviva, davanti alla facciata dell’omonimo palazzo, sede del Municipio, dal Cav. Domenico Zincani.  Una foto, numerata e commentata, a cura del Prof. Concezio Leonzi e del Prof. Massimo Spezialetti, importante per comprendere un’importante periodo musicale di Atri. In quegli anni dirigeva il Maestro Pietro Marincola.

Nel 1974 il Maestro Glauco fu chiamato a dirigere il coro folkloristico cittadino, presieduto da Massimo Di Febbo, con debutto il 14 febbraio dell’anno seguente, al Comunale, alla presenza di Antonio Di Jorio, eponimo della formazione con circa 60 elementi. Molto ligio nelle prove (tre alla settimana) il Maestro Marcone portò il coro a grandi livelli artistici. Nel 1978 gli subentrò il Prof. Alfonso Bizzarri, proveniente da una dinastia di musicisti di Morro d’Oro.

Come direttore del doposcuola di musica, presso la Scuola Elementare di Atri, il Maestro Glauco ha formato diversi giovani. Tra questi i Professori Carmine e Concezio Leonzi. Ma anche Walter Carulli, Ettore Cicconi, Franco Fuschi, Achille Martella etc. Due gli appuntamenti annuali: la processione del Venerdì Santo, con l’esecuzione di “Cara memoria” di Angelo De Virgiliis, di Ripa Teatina e la sfilata dei “faugni”, con la marcia “Marisa”, di Giustino D’Alessandro, di Chieti.

Nel 1987, il Maestro Glauco tornò alla direzione corale, con la rinnovata schola-cantorum “S. Francesco” questa volta associata all’Academia Baptistiana, fondata da Piergiorgio Cipollini, nella Chiesa di S. Giovanni (S. Domenico), per la valorizzazione dell’antico organo. Poco dopo, con il sostegno di Don Giovanni D’Onofrio, Parroco della Cattedrale, la schola tornò in S. Francesco, dove due erano gli appuntamenti annuali, con la direzione di Glauco Marcone, la solennità del Serafico Padre, il 4 ottobre e la festa di S. Antonio di Padova, il 13 giugno, con il suffragio della cognata del Maestro, Gaetanina Modestini, entrata nella Pasqua eterna il 18 maggio 1988. Le animazioni in Cattedrale erano per la solennità dell’Immacolata, la celebrazione della Passione del Venerdì Santo, la festa patronale di S. Reparata e il Te Deum di ringraziamento, l’ultimo giorno dell’anno. Nel 1989 la corale diretta dal Maestro Glauco, offrì un concerto in Cattedrale, nell’ambito delle celebrazioni dell’Assunta. Il Maestro, da vero atriano, era affezionatissimo alla Basilica di S. Maria, dove talvolta, alla Messa vespertina, sedeva all’organo, anche in mancanza dei cantori, dava vita a tanti brani musicali, classici e moderni.

Dirigeva la schola pure nelle altre Chiese di Atri, ovviamente anche nella sua Parrocchia, S. Gabriele, in occasione delle Cresime, abitualmente in una domenica di maggio o giugno, con la presidenza di un Vescovo della Chiesa del silenzio o di Paesi extraeuropei. E, in S. Chiara, per l’VIII centenario della nascita della Pianticella. Per il coro fu emozionante la salita sulla cantoria, protetta dal coretto, e qualche anno dopo si renderà stabile la presenza della schola cantorum della Cattedrale, per il Transito di S. Chiara.

Il Maestro Glauco, per l’età avanzata e l’infermità della moglie Giannina, lasciò la direzione, anche se lucido di mente e attento e premuroso. Lo potevi incontrare nel centro di Atri, dove risaliva dalla periferia ed era una gioia conversare con lui. Era uno di quei personaggi, come Peppino Antonelli, da registrare per una o due ore, seguendo il metodo di Emiliano Giancristofaro. Un Maestro che attraverso la banda e i cori ha raccontato la storia regionale, dove, per dirla con Lorenzo Labarile, la provincia non diventa mai provincialismo.

SANTINO VERNA