Pubblicato Giovedì, 21 Luglio 2022
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

LA CADUTA DEGLI DEI

Giovedì 21 luglio, Draghi si dimesso. Si era già dimesso a seguito della non fiducia e non sfiducia del M5s. Mattarella l’ha rinviato alle camere e così il 20 arriva la fine.

20 luglio. Discorso di Draghi al Senato. Era una giornata tranquilla. Tutti avevano annunciato un Draghi-bis, con il centro destra di governo e Renzi che non volevano il M5s nel governo.

Il discorso di Draghi ha messo una pietra tombale sulla fiducia. Se dovessi definire il discorso di Draghi con un aggettivo direi “vergognoso”. Se dovessi definire il discorso di Draghi più articolato e con una sintesi direi “non posso non rispondere all’invito che mi ha fatto tutto il mondo e tutta l’Italia però non datemi la fiducia”. Come al solito sono strano e controcorrente.

Due sono i passaggi chiave per farmi scrivere la sintesi. Il primo, quando Draghi chiede di rifare il patto, cioè con il M5s al governo. Era stato annunciato che non ci stavano e quindi e come dire non votatemi. Il secondo, quando attacca a testa bassa la Lega addossandogli la colpa della caduta del governo. Era chiaro che il centro destra avrebbe detto di no e quindi un invito a non farsi votare.

Per come sono andate le cose due domande si possono porre. Draghi voleva la fiducia? La mia risposta è NO. Draghi ha concordato con Letta tutta la messa inscena, nell’incontro segreto di martedì 19? Sono propenso per il SI ma in questa situazione bisogna essere cauti non essendo presente alla riunione.

Chi ha sbagliato di più? Per me Letta. Prima della crisi con l’introduzione di leggi divisive che il centro destra non approverà mai. Durante la crisi con il tentativo goffo di riportare il M5s nel governo per continuare con il campo largo e con il tentativo folle di addossare la colpa al centro destra. Tutti e due i tentativi sono miseramente falliti tanto che qualcuno parla di camposanto al posto di campo largo. Con il suo discorso Draghi, per me, si è messo addosso una grave colpa: quello di assecondare questo piano folle e senza sbocco di Letta.

Nel precedente articolo avevo scritto che le cose  mirabolanti e apocalittiche mi danno fastidio. In questa crisi è ritornato il catastrofismo, peggio di quello della Brexit inglese, Draghi è l’uomo della provvidenza, l’unto dal signore, senza di lui tutti i terremoti, i maremoti, i vulcani, le tempeste, le pesti arriveranno in Italia.

Come ero scettico allora, e l’economia inglese è migliorata, sono scettico adesso e questi catastrofisti mi mettono paura, perché vengono tutti dal PD. Però dico a tutti non credete a queste calamità, forse sarebbe meglio oscenità. L’economia italiana, con l’uscita di Draghi, può migliorare in quanto la pace in Ucraina potrebbe avvicinarsi e chiudere con tutte le inutili sanzioni, con il ritorno delle materie prime e l’abbassamento dei costi. 

Lunedì 18, Draghi ha firmato un accordo con l’Algeria per la fornitura di 4.000.000 di mc di gas. Due cose non ho capito di questo accordo. I 4.000.000 sono 4 o si devono sommare ai 9.000.000 annunciati qualche mese fa? Se rimangono 4.000.000 sono solo delle briciole. I costi non l’hanno. Prima era di 1,29  al mc, poi sulla stampa è apparso la notizia che l’Algeria voleva 1,72. Capite bene la differenza.

Con la caduta di Draghi posso dire che pure gli dei possono inciampare in qualche sasso a farsi male.

Dell’Arena Nicola