CONCLUSO L’OTTAVARIO EUCARISTICO A LANCIANO

La vitalità di un Santuario antico e sempre nuovo

Dal 16 al 24 giugno scorso, il Santuario del Miracolo Eucaristico di Lanciano, ha vissuto l’ottavario, ripristinato per ricordare il mezzo secolo della ricognizione scientifica, condotta dal Prof. Odoardo Linoli, dal 18 novembre 1970 al 4 marzo 1971. L’ottavario doveva essere ripristinato già lo scorso anno, ma per via della pandemia è slittato al giugno 2002.

La prassi dell’ottavario comincia nel 1887, grazie al dono dell’indulgenza di Leone XIII, alla Chiesa di S. Francesco. Un tempo si celebrava dal 24 ottobre, antica festa di S. Raffaele Arcangelo, al tramonto del primo novembre. L’idea era stata suggerita anche dal primo congresso eucaristico internazionale, celebrato a Lille (Francia) nel 1881.

La scelta della terza decade di ottobre era convenzionale, perché non conosciamo la data dell’avvenimento del Miracolo, nella Chiesa dei SS. Legonziano e Domiziano, nella prima metà dell’VIII secolo. Stessa situazione è avvenuta a Bolsena, dove il Miracolo avvenne nell’estate 1263. Ma nella città tra Umbria e Lazio, c’era la solennità del Corpus Domini per porre un legame con il Santuario.

L’ottavario è stato aperto, la sera del 16 giugno, con la S. Messa presieduta dal Vescovo di Teramo-Atri, Mons.Lorenzo Leuzzi, e animata dalla corale “Giovanni D’Onofrio” della Concattedrale di Atri, composta eccezionalmente da sole voci virili, erede della schola-cantorum “San Francesco”, fondata presso l’omonima Chiesa.

Sono intervenuti altri Vescovi della CEAM nei giorni dell’ottavario, oltre al Ministro Provinciale P. Mauro De Filippis che ha concelebrato con i frati del Definitorio, tra i quali il Guardiano e Rettore del Santuario del Miracolo Eucaristico, P. Fabrizio De Lellis. Per P. Mauro è stato un ritorno, perché per un mandato ha retto il Santuario di Lanciano, ed era proprio l’Anno dell’Eucarestia, voluto da S. Giovanni Paolo II, come ultimo e apicale atto del suo lungo pontificato.

Il 19 giugno, Solennità del Corpus Domini, la S. Messa è stata celebrata dall’Arcivescovo di Pescara-Penne, Mons. Tommaso Valentinetti, e animata dal coro diocesano, diretto dalla M° Roberta Fioravanti. L’Arcivescovo, originario di Ortona, ha vissuto in presa diretta i due momenti della ricognizione, nel 1971 e nel 1981, accanto al suo maestro, Mons. Enzio D’Antonio, presidente della consacrazione dell’oratorio di S. Legonziano nel 1999.

Il 20 giugno, è stata intronizzata la reliquia del Beato Carlo Acutis, nella cappella di S. Francesco. Alcuni suoi capelli sono presenti per sempre nel Santuario, da lui tanto amato, da ardente innamorato dell’Eucarestia. La madre, Antonia Salzano, aveva donato al Santuario, all’indomani della beatificazione, alcuni pannelli, con didascalie in italiano e in inglese, sui principali Miracoli Eucaristici nel mondo. Ma anche sui Santi che hanno avuto una particolare relazione con il Sacramento dei Sacramenti, uno fra tutti, S. Antonio di Padova, d’obbligo in una Chiesa conventuale, ricordato per il prodigio della mula genuflessa davanti all’ostensorio con Gesù Sacramentato.

Il 24 giugno, quest’anno solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, la conclusione dell’ottavario, con la festa del Miracolo, è stata affidata alla presidenza del Card. Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica di S. Pietro, Vicario del Papa per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di S. Pietro. Anche il porporato ha parlato del ritorno a casa, all’inizio dell’omelia, perché frate minore conventuale. Attualmente è l’unico Cardinale proveniente dai francescani conventuali, la famiglia religiosa che custodisce il Miracolo, dal 1252, quando il Vescovo Landolfo di Chieti affidò ai figli di S. Francesco, la diruta Chiesa di S.Legonziano. Padre Mauro, com’è affettuosamente ancora chiamato, è romagnolo come l’allora Card. Lorenzo Ganganelli, minore conventuale, benemerito del Santuario di Lanciano, poi Papa con il nome di Clemente XIV. Con il Card. Gambetti hanno concelebrato 30 sacerdoti, soprattutto Minori Conventuali, a partire dal Procuratore Generale P. Maurizio Di Paolo.

Durante la celebrazione il porporato ha ordinato diaconi, Fra Daniel Tiendranbreogo, della Delegazione del Burkina-Faso e Fra James Malisa, della Custodia di Tanzania. Entrambi conoscevano Lanciano, perché vi hanno trascorso brevi periodi durante la formazione. I canti sono stati eseguiti dal coro “Laus Perennis”, nato dopo il Grande Giubileo del 2000, coincidente con i lavori di restauro del Santuario, diretto dal M° Grazia Martelli.

L’ottavario non è finito il 24 giugno, perché il giorno dopo sono arrivati tanti pellegrini, anche da Atri, segno tangibile della vitalità di un Santuario antico e  sempre nuovo.

SANTINO VERNA