Pubblicato Venerdì, 17 Giugno 2022
Scritto da Santino Verna

UN GRANDE AMICO DI ATRI

RICORDO DEL PROF. EMILIANO GIANCRISTOFARO

Il 15 giugno, all’ospedale di Lanciano, concludeva la giornata terrena, il Prof. Emiliano Giancristofaro, etnografo, demologo e antropologo, docente di Storia e Filosofia. Da tempo malato, il giorno del compleanno con fatica era riuscito a rispondere agli auguri telefonici, di amici, allievi e colleghi, provenienti dai più diversi luoghi.

Nato il 6 giugno 1938 a Lanciano, nella città frentana aveva compiuto gli studi fino alla maturità. Laureato a Bologna, era poi tornato in Abruzzo, dove ha esercitato la professione e portato avanti tante battaglie, per la difesa dei più poveri e dei più deboli, e dell’ambiente.

All’inizio degli anni ’60, rilevò la “Rivista abruzzese”, trimestrale di cultura, senza pubblicità, fondato dallo storico dell’arte Francesco Verlengia, allievo di Emilio Notte. Per tantissimi anni, il Prof. Giancristofaro è stato direttore del periodico culturale regionale, dove hanno scritto diversi intellettuali. Tra le lotte ambientaliste, la difesa della badia di S. Giovanni in Venere e delle aree interne del Chietino, condivise con l’amico e compagno di liceo, Avv. Eugenio Ricciuti, Sindaco per poco tempo di Fara S. Martino, e promotore, con il cugino Raffaele, della marcia ecologica della Val Serviera, tuttora compiuta nella domenica più vicina alla festa di S. Pietro.

Collaboratore della RAI, all’epoca dei programmi regionali, ha seguito in particolare le tradizioni popolari abruzzesi, non soffermandosi soltanto sulle più celebri, come i Serpari di Cocullo, le Farchie di Fara Filiorum Petri e la pantomima del lupo di Pretoro e Palombaro. Ha reso noto al pubblico, la kermesse del Verde Giorgio, equivalente del Calendimaggio umbro, compiuto ogni anno a S. Giovanni Lipioni, all’estremità meridionale della Provincia di Chieti. Gli appassionati di tradizioni, il primo maggio, andavano più volentieri a Teramo, o nei comuni limitrofi, per l’assaggio delle virtù.

Il Prof. Giancristofaro ha continuato l’indagine delle tradizioni popolari, sempre da uomo di cantiere, e non di dottrina. Non era un uomo che studiava a tavolino, riordinando quello che avevano portato allievi o viaggiatori, ma andava sul campo, con la propria automobile, il taccuino e il registratore.  Punto di arrivo la monografia sulle tradizioni (1995), edito dalla Newton Compton, con prefazione di Alfonso Maria Di Nola, due anni prima della prematura dipartita.

In quegli anni intensificò lo studio sui “faugni”, i fuochi del solstizio invernali, accesi e portati per le vie di Atri, all’alba della solennità dell’Immacolata. Prima di Giancristofaro, antropologi e demologi non si erano molto interessati della kermesse atriana. Certamente non per evitare la levataccia antelucana mentre l’autunno sta per cedere il timone all’inverno. Atri era rinomata principalmente per i tesori archeologici, architettonici e artistici e le tradizioni popolari, sembravano il fanalino di coda della cittadina. Il Prof. Giancristofaro, per diverse edizioni, è giunto in Atri, per gli unici “faugni” dicembrini.

Come fondatore della sezione di “Italia Nostra” di Lanciano, la prima in Abruzzo (1967) conosceva diversi sodali atriani. In primis l’amico Perfetti, ambientalista atriano della prima ora, e autorevole componente regionale. La casa di Pino, per alcuni anni ospitò l’archivio locale di “Italia Nostra” e non poche riunioni, nel corso dell’anno. Sul divano, tra una rivista e un opuscolo, spiccava “Rivista abruzzese”, dove tra le firme, ricordiamo il Dott. Aristide Vecchioni.

L’opera antropologica è proseguita dalla figlia Lia, mentre il figlio Enrico è giornalista. La consorte Lucia Di Virgilio ha aiutato il Professore nel riordino di tante opere demologiche. Le esequie sono state celebrate, nel pomeriggio del 16 giugno, antica festa del Corpus Domini, nella Chiesa di S. Antonio a Lanciano, e presiedute dal Parroco Padre Francesco Concato. Alla liturgia erano presenti diversi esponenti del mondo della cultura, come Mario D’Alessandro, bibliotecario e studioso di tradizioni regionali, la Dott.ssa Maria Rosaria La Morgia, giornalista della RAI di Pescara, e, ovviamente, il Sindaco di Lanciano, Avv. Filippo Paolini. E tanta gente semplice, affezionata al Professore, sempre con l’Abruzzo nel cuore.

SANTINO VERNA