Pubblicato Sabato, 16 Agosto 2014

UNITI PER DIFENDERE IL “PUNTO NASCITA” DELL’OSPEDALE DI ATRI

“VOGLIAMO TORNARE ALLE ‘MAMMINE’ IN CASA?”

Le ripetute dichiarazioni dell’Assessore Regionale Paolucci sulla chiusura di alcuni “punti nascita” della rete ospedaliera abruzzese, secondo le quali uno di quelli “a rischio” sarebbe quello del Presidio Ospedaliero di Atri, rendono quanto mai necessaria ed opportuna una presa di posizione netta da parte di chi, fino a quando sarà ancora possibile, conserva responsabilità politiche nel territorio interessato dalla ventilata determinazione, che appare, a dir poco, incongrua ed improvvida.

Il punto nascita di Atri è tra i più sicuri e funzionali, non solo perché raggiunge il limite dei 500 parti annuali, ma anche perché è dotato e corredato di strutture ambientali e personali di prim’ordine, specie per quanto riguarda l’assistenza neonatale e pediatrica ed andrebbe, semmai, potenziato e migliorato per dotazioni strumentali e personali per razionalizzane le prestazioni, per esempio avuto riguardo al c.d. parto indolore.

L’Unità Operativa in argomento è strategica in quanto tradizionalmente a servizio di un ampio territorio, coincidente con la c.d. Area Vasta che comprende un cospicuo comprensorio costiero e collinare anche del pescarese, che si vedrebbe privato irragionevolmente di tale servizio primario pregiudicando i livelli esenziali di assistenza che sarebbero retrocessi a quelli di sessant’anni fa.

Torneremo alle …”mammine” in casa ??

Non è pensabile, d’altra parte,  che la fascia adriatica costiera che va da Pescara fino al confine nord dell’Abruzzo sia sguarnito di punti nascita, ciò che sarebbe la conseguenza immediata della ventilata decisione.

D’altra parte, se la “scusa” fosse l’uscita da commissariamento, non va sottaciuto che, sull’altare della c.d. razionalizzazione della spesa, l’Ospedale di Atri con la gestione Varrassi ha pagato un prezzo altissimo, in termini di chiusura di reparti e servizi ed è giunta l’ora che si guardi altrove perché noi abbiamo già dato.

La Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale di Atri, all’unanimità, ha già programmato un Consiglio Comunale straordinario ed urgente sull’argomento e il giorno 14 agosto ho avuto assicurazioni dal Sindaco che vi si provvederà a stretto giro, convenendo in modo apprezzabile, al di là delle ben note differenze di schieramento, che le reiterazioni delle dichiarazioni dell’assessore rendono non procrastinabile una presa di posizione dell’intero consiglio comunale.

Sulla questione non saranno ammesse tiepidezze in nome delle appartenenze politiche di ognuno e va percorsa ogni via di persuasione morale per scongiurare questa follia, specie se accompagnata da diversità di trattamento in nome della geopolitica di basso rango elettoralistico, non senza dismettere la pacifica battaglia a difesa del fondamentale servizio in argomento.

Per quel che mi riguarda e per quel che possa contare, se quanto paventato si dovesse dannatamente materializzare, non mi renderò complice di un’azione che va considerata politicamente come un atto di “alto tradimento” e ne trarrò le dovute conseguenze, senza guardare in faccia a nessuno per rispondere solo alla mia coscienza.

ATRI OBIETTIVO COMUNE IL CAPOGRUPPO Pierluigi Mattucci