Pubblicato Mercoledì, 11 Maggio 2022
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

LA POSIZIONE DELLA NATO

Tutti i giornali italiani parlano della pace con Zelensky che cederebbe la Crimea. In una intervista ad una domanda Zelensky risponde “ la condizione minima per parlare di accordo è ritornare alla situazione del 23 febbraio. I russi devono rientrare lungo le linee di contatto e ritirare le loro truppe”.

Zelenky ha parlato di cedere la Crimea?  Quasi tutti  i giornali hanno scritto di si, alcuni hanno, dopo due giorni hanno detto di no. A chi credere? E’ possibile una bufala colossale di tutta la stampa italiana anche se in questi due mesi di scemenze e di falsità ne ha scritte tante. Da far notare che questo passo indietro è arrivato il 9 maggio.

Lo stesso giorno il Segretario Generale della NATO, Stoltenberg, in una intervista rilascia la seguente dichiarazione “L’Ucraina deve vincere questa guerra, perché difende il proprio territorio. I membri della NATO non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea. Siamo stati sempre contrari  anche al controllo russo di parti della regione del Donbas nell’Ucraina orientale. Gli alleati sostengono la sovranità e l’unità territoriale dell’Ucraina in relazione ai confini riconosciuti. Sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo in cui Putin proseguirà con la guerra. In ultima analisi però la decisione su come disegnare la pace spetta al governo e al popolo sovrano dell’Ucraina. Questo non lo possiamo decidere noi”.

Tutti i giornali mettono in risalto Zelensky che cede la Crimea e la NATO (Biden) che dice no. Anch’io ho fatto la stessa cosa. Ma il 9 maggio arriva qualcosa di nuovo e pare che questa bufala sia avvenuta solamente in Italia.

Cosa ha detto Stoltenberg? “I membri della NATO non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea”. Per capire queste parole un po’ di storia non guasta.

Estraggo una sintesi da Wikipedia.  Fino al 1954 la Crimea fa parte della Russia quando il 19 febbraio Nikita Krushov lo dona alla Repubblica Socialista Ucraina (RSU). Nel 1990, con Eltis e Gorbaciov inizia la dissoluzione dell’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) e la Crimea nel 1991 diviene parte dell’Ucraina indipendente.  Dal l991 inizia l’attrito tra Russia e Ucraina per al Crimea. 

Il 27 marzo 1994 alle elezioni ucraine il 65,7 %  degli abitanti dell’Ucraina votarono per il partito Rossia che nel suo programma prevedeva la riunione con la Russia.

Arriviamo al 2014. Il 15 marzo 2014 si svolse “il referendum sull’autodeterminazione della Crimea”. Risultato: 1) Votarono 1.548.197  pari all’84, 2% degli aventi diritto;  2) il 95,32%  votarono per il ricongiungimento della Crimea alla Russia. Immediatamente l’Ucraina, l’ONU e l’OSCE dichiararono questo referendum illegale e non l’hanno mai riconosciuto. Al contrario la Russia lo considera legittimo e lo vuole far rispettare.

Quando il Segretario Generale della Nato parla di “annessione illegale”  si riferisce a questo referendum e alle pretese della Russia sulla Crimea.

E’ chiaro che la NATO lo consideri illegale, perché la decisione fu presa dal parlamento della Crimea non riconosciuto dall’Ucraina, ma è altrettanto chiaro che la popolazione ucraina nella quasi totalità si espresse per rientrare nella Russia. A chi dare ragione?

Nicola Dell’Arena