Pubblicato Domenica, 27 Marzo 2022
Scritto da Santino Verna

RICORDO DI CAMILLA CARPEGNA

UNA VOCE TRA GLI ANGELI

Ha concluso la giornata terrena, la cantante atriana Camilla Carpegna. E’ stata protagonista del mondo canoro cittadino, a partire dagli anni ’50. Ha cantato nei cori folkloristici “Hatria” con la direzione dei Maestri De Petris e Santini, e poi con il “Di Jorio” diretto dai Maestri Marcone, Bizzarri e Leonzi.

Camilla era nata nel 1938 e viveva nel rione S. Giovanni, a pochi passi dall’omonima Chiesa, dove aveva restaurato, da maestra dell’ago e del filo, la dalmatica della Madonna del Rosario. Il rito della vestizione, ogni anno, in un giorno nell’imminenza della festa di ottobre, era presieduto da Camilla. L’ultima volta, nel 2019, perché, per via del covid19, due edizioni della festa sono state annullate. Un tempo erano molte di più le statue “vestite” nella cittadina dei calanchi, e a S. Domenico è rimasta questa consuetudine, grazie a contradaioli affezionati come Camilla.

Cavalli di battaglia di Camilla, nei cori, erano l’interpretazione di “Paese mè” e “Serenata spassose”, il primo con testo e musica del M° Antonio Di Jorio, il secondo con musica del maestro di Atessa, e testo di Don Evandro Marcolongo, concittadino di Di Jorio, e ortonese di adozione. Camilla interpretava “Paese mè”, omaggio del padre della canzone abruzzese ad Atri e Atessa, alla città che lo aveva adottato e al luogo dove nacque nel 1890, con un altro protagonista della vita canora e musicale di Atri, Arturo Modestini, deceduto nel 2011. Il brano fu inciso nel primo LP del coro “A. Di Jorio” (1979), e le voci registrate di Camilla e Arturo, risuonavano in diversi momenti di vita atriana.

Nel 1986 interpretò per la prima volta “Ninna nanne pe n’angele”, testo e musica del M° Prof. Carmine Leonzi, in occasione della festa di S. Rita. Il commovente brano fu di nuovo eseguito, nel chiostro della Basilica Cattedrale, il 13 agosto 1989, con la voce di Anna Tatasciore, e inciso tra i canti del secondo LP del coro, questa volta con la direzione del M° Prof. Cav. Concezio Leonzi, e l’organico quasi tutto rinnovato.

Camilla ha cantato nei cori sacri della città acquaviviana, come la ricostuita schola-cantorum “S. Francesco”, rimpolpata da nuove leve, provenienti dalla cantoria di S. Nicola. Goliardicamente chiamata “prima donna”, Camilla non amava questa definizione, anche se è stata una delle colonne portanti della vita canora e culturale di Atri. Ed entrò, di conseguenza, nel coro cittadino, nato alla vigilia del Grande Giubileo del 2000, per interessamento di Don Giovanni D’Onofrio, Parroco della Concattedrale, all’indomani della dipartita eponimo del coro, praticamente la cappella musicale del Duomo.

Nel 2015 Camilla tornò a cantare “Paese mè” al Comunale, per i 40 anni del coro folkloristico. Una pubblicazione a più voci, ha affidato allo scritto, la storia di una delle più longeve associazioni atriane. Diversi cittadini, nel corso dei decenni, si sono avvicendati nelle prove e negli spettacoli, ad Atri, in Italia e in Europa, fra tanti applausi del pubblico. E Camilla, sempre presente, come “senatrice a vita” di una compagine che rappresenta uno dei simboli della città dei calanchi.

La ricordiamo con grande affetto, perché Camilla Carpegna, come il Maestro Di Jorio, ha rappresentato per Atri, il lato festoso della vita quotidiana, espresso dai testi e dalle note del coro. Il Signore l’ha chiamata al premio eterno, nell’imminenza della domenica della gioia, la IVa di Quaresima, quest’anno con la pagina commovente del Padre Misericordioso che accoglie tutti i suoi figli in un abbraccio senza fine.

SANTINO VERNA