Il Coro Di Jorio di Atri nella Basilica Superiore di Assisi: successo e soddisfazione per la Città di Atri

“L’ARTE NON HA TEMPI NE’ CONFINI”

Il 20 luglio scorso il Coro Di Jorio di Atri, diretto dal M° Concezio Leonzi, ha animato la Santa Messa solenne delle ore 12 nella Basilica Superiore di Assisi. Su invito del Maestro della Cappella Musicale della Basilica, padre Giovanni Magrino, il Coro ha eseguito in prima esecuzione la Messa “Attende Domine” di Antonio Di Jorio, intercalata da pagine polifoniche inedite composte per l’eccezionale evento dallo stesso direttore Leonzi. La Basilica era gremita in ogni ordine di posti; anche la parte sinistra del transetto è stata aperta ai fedeli rimasti in piedi nella navata centrale, scrigno d’arte di sommo valore. Sulle sue pareti Giotto volle immortalare le storie della vita di San Francesco, tramandando ai posteri un modello d’arte e di storia di valore universale. Cantare proprio lì non era cosa facile: altri cori si sono cimentati nell’impresa, ma, come ha ricordato il celebrante a termine della S. Messa, “pochi come il Coro Di Jorio di Atri, hanno saputo con la dolcezza dei suoi canti toccare il cuore di tutti, fino alla commozione”. Il Maestro Leonzi è stato invitato a termine della celebrazione ad accostarsi all’Altare Maggiore per ricevere dalle mani del Priore della Basilica Pontificia una pergamena a ricordo del felice evento. A quel punto dalla navata si è levato addirittura un applauso diretto al Coro, ancora schierato, incredulo, pronto per eseguire il canto finale “Fratello Sole”. Sicuramente quelle note hanno raggiunto le sfere più alte del Paradiso a salutare il Poverello d’Assisi. Non sono mancate le foto di rito sull’Altare Maggiore con alle spalle lo sfolgorante ciclo giottesco, meraviglia per i fedeli e cultori d’arte che giungono ad Assisi in continuazione (se ne contano addirittura cinque milioni l’anno!). A termine, dopo l’apertura dei cordoni che impedivano l’accesso al transetto, il flusso dei fedeli per salutare il Maestro Leonzi sembrava inarrestabile; fedeli e turisti da tutto il mondo che in tutte le lingue cercavano di esprimere tutta la loro commozione per una Santa Messa resa particolare dalla quella musica. Il Maestro Antonio Di Jorio (1890-1981) a cui è intitolato il Coro di Atri e l’Archivio musicale comunale, compose questa Missa Brevis, nei primi anni ’40, ma fino a qualche mese fa era del tutto sconosciuta, fino a quando è giunta notizia del suo ritrovamento in un fondo di biblioteca privata. L’Archivio ha subito iniziato la pratica d’acquisto della partitura, rimasta miracolosamente intatta, a più di settant’anni  dalla composizione: carta ingiallita, ma intatta, scrittura ad inchiostro, senza abrasioni o difetti, insomma perfetta. Forse eseguita per un’occasione particolare e poi messa da parte in qualche tiretto, poi dimenticata, ma non per sempre. Di Jorio dedicava le sue opere sacre ad amici sacerdoti o vescovi, come il Mons. Epimenio Giannico di Atessa, suo amico d’infanzia, poi a capo della diocesi di Trivento. La Messa quindi potrebbe essere stata composta per la celebrazione della prima Messa di qualche amico o persona così importante da commissionare addirittura una messa intera ad uno dei compositori più rappresentativi d’Abruzzo, esponente e continuatore della gloriosa Scuola Napoletana. Sta di fatto che di questa composizione non c’era traccia nell’Archivio Di Jorio e nessuna citazione nell’epistolario o negli appunti del Maestro. Come per miracolo la Missa in latino “Attende Domine” ha ripreso il volo domenica scorsa, nella navata della Basilica Superiore di Assisi per la Messa solenne domenicale. L’arte non ha tempi, né confini. All’organo “Mascioni” ha accompagnato il coro la prof.ssa Giamila Berrè, docente di Organo e composizione organistica presso il Conservatorio “Alfredo Casella” di L’Aquila. A termine ancora foto di rito davanti alla Basilica ed un lieto banchetto per festeggiare l’evento, di cui tutta la Città va fiera. Complimenti da parte della redazione al Maestro Concezio Leonzi, al Presidente del Coro, l’Avv. Francesco Vecchioni, al Presidente onorario Antonio Manco e a tutti i coristi che porteranno nel cuore il ricordo di una domenica speciale.

La redazione