Pubblicato Lunedì, 28 Febbraio 2022
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni\ Riflessioni

LA CRISI UCRAINA

Dopo la crisi energetica all’improvviso scoppia il caso dell’Ucraina. Tutti diventano pazzi. Putin, come capo della Russia, non si sente sicuro e annuncia la guerra per l’Ucraina.

Un po’ di storia non fa male. Con la caduta del comunismo in Russia molti stati dell’Est aderiscono alla Comunità Economica Europea. L’Europa che è nata per essere un faro di libertà accoglie tutti.

L’Ucraina è al bivio. Ci sono ucraini, di religione ortodossa, che vogliono rimanere alleati della Russia e ci sono ucraini, di religione cattolica, che vogliono aderire all’Europa. La dimensione esatta di questa situazione non esiste, perchè non é mai stato fatto unreferendum.

La foto di questi giorni ci dice che il Dombass, una regione dell’Ucraina, si è staccata per aderire alla Russia mentre la parte di Kiev, con il presidente Zelensky, vuol aderire all’Europa.

L’Europa, in questa situazione di stallo apre uffici economi e finanziari in Ucraina, cosa che la Russia non può accettare.

E così si arriva a questo inizio anno con la Russia ch annuncia che farà la guerra per l’Ucraina, e in questi giorni assistiamo all’invasione dell’Ucraina.

In questi giorni abbiamo assistito a incontri, telefonate e videoconferenze (tra Putin e Biden) ma non ho sentito dire mettiamoci d’accordo. Tu Putin rinunci a qualcosa e noi ti concediamo qualcosa. Io ho sentito solo minacce e sanzioni, per poi scoprire che a rimetterci con le sanzioni siamo noi europei ma soprattutto l’Italia.

L’invasione dell’Ucraina ci ha fatto riscoprire due cose: 1) la fine dell’autodeterminazione dei popoli; 2) l’auto sufficienza energetica.

Con Gorbaciov e Eltsin, nel mese di giugno di quell’anno ero a Mosca, finisce l’era della repressione degli stati satelliti ed inizia l’era dell’autodeterminazione dei popoli. Principio in base al quale i popoli hanno il diritto di scegliere liberamente il proprio sistema di governo e con chi allearsi. In questo frastuono non sono riuscito a capire l’obbiettivo finale di Putin: annettersi solo la parte russa o tutta l’Ucraina. Putin si fermerà con l’Ucraina o avanzerà altre pretese? Ad oggi nessuno può fare delle ipotesi. Il proverbio recita l’appetito vien mangiando.

L’Italia compra il 43% di tutto il gas che serve dalla Russia, con questo 43% si produce il 16% del fabbisogno italiano di energia. Se la Russia dovesse chiudere i rubinetti (dubito che lo farà) il paese crollerebbe.

Draghi, nel discorso del 25 febbraio al parlamento, ha detto che punta “sulla riapertura delle centrali a carbone per colmare eventuali carenze nell’immediato”. Alcune centrali sono ibride e possono funzionare sia con il carbone che con il gas. Il problema è l’approvvigionamento del carbone e la sua estrazione, visto che le miniere le abbiamo chiuse.

Ho sentito e letto di persone, anche autorevoli, di tornare al nucleare e che il suo abbandono é stato una imbecillità e una iattura. Il nucleare é la meno inquinante tra tutte le energie egarantisce l’autosufficienza e la libertà in casi di crisi come quella di oggi. Ed io che sono nuclearista convinto dico che non se ne farà nulla.

Nicola Dell’Arena