Opinioni\ Riflessioni
LA CRISI UCRAINA
Dopo la crisi energetica all’improvviso scoppia il caso dell’Ucraina. Tutti diventano pazzi. Putin, come capo della Russia, non si sente sicuro e annuncia la guerra per l’Ucraina.
Un po’ di storia non fa male. Con la caduta del comunismo in Russia molti stati dell’Est aderiscono alla Comunità Economica Europea. L’Europa che è nata per essere un faro di libertà accoglie tutti.
L’Ucraina è al bivio. Ci sono ucraini, di religione ortodossa, che vogliono rimanere alleati della Russia e ci sono ucraini, di religione cattolica, che vogliono aderire all’Europa. La dimensione esatta di questa situazione non esiste, perchè non é mai stato fatto unreferendum.
La foto di questi giorni ci dice che il Dombass, una regione dell’Ucraina, si è staccata per aderire alla Russia mentre la parte di Kiev, con il presidente Zelensky, vuol aderire all’Europa.
L’Europa, in questa situazione di stallo apre uffici economi e finanziari in Ucraina, cosa che la Russia non può accettare.
E così si arriva a questo inizio anno con la Russia ch annuncia che farà la guerra per l’Ucraina, e in questi giorni assistiamo all’invasione dell’Ucraina.
In questi giorni abbiamo assistito a incontri, telefonate e videoconferenze (tra Putin e Biden) ma non ho sentito dire mettiamoci d’accordo. Tu Putin rinunci a qualcosa e noi ti concediamo qualcosa. Io ho sentito solo minacce e sanzioni, per poi scoprire che a rimetterci con le sanzioni siamo noi europei ma soprattutto l’Italia.
L’invasione dell’Ucraina ci ha fatto riscoprire due cose: 1) la fine dell’autodeterminazione dei popoli; 2) l’auto sufficienza energetica.
Con Gorbaciov e Eltsin, nel mese di giugno di quell’anno ero a Mosca, finisce l’era della repressione degli stati satelliti ed inizia l’era dell’autodeterminazione dei popoli. Principio in base al quale i popoli hanno il diritto di scegliere liberamente il proprio sistema di governo e con chi allearsi. In questo frastuono non sono riuscito a capire l’obbiettivo finale di Putin: annettersi solo la parte russa o tutta l’Ucraina. Putin si fermerà con l’Ucraina o avanzerà altre pretese? Ad oggi nessuno può fare delle ipotesi. Il proverbio recita l’appetito vien mangiando.
L’Italia compra il 43% di tutto il gas che serve dalla Russia, con questo 43% si produce il 16% del fabbisogno italiano di energia. Se la Russia dovesse chiudere i rubinetti (dubito che lo farà) il paese crollerebbe.
Draghi, nel discorso del 25 febbraio al parlamento, ha detto che punta “sulla riapertura delle centrali a carbone per colmare eventuali carenze nell’immediato”. Alcune centrali sono ibride e possono funzionare sia con il carbone che con il gas. Il problema è l’approvvigionamento del carbone e la sua estrazione, visto che le miniere le abbiamo chiuse.
Ho sentito e letto di persone, anche autorevoli, di tornare al nucleare e che il suo abbandono é stato una imbecillità e una iattura. Il nucleare é la meno inquinante tra tutte le energie egarantisce l’autosufficienza e la libertà in casi di crisi come quella di oggi. Ed io che sono nuclearista convinto dico che non se ne farà nulla.
Nicola Dell’Arena