Pubblicato Sabato, 15 Gennaio 2022
Scritto da Mario Marchese

EMERGENZA COVID

L'OSPEDALE DI ATRI IL PIU' PENALIZATO

Egregio Signor Sindaco di Atri,

altri, come abbiamo visto dalle ultime scelte della dirigenza dell’ASL di Teramo, E’ il S. Liberatore di Atri ad essere l’Ospedale più condizionato, colpito, dei 4, in merito ai provvedimenti restrittivi presi per il Covid19 imperante, e mi spiego:

1)-Il Mazzini di Teramo, a parte qualche accorpamento per problemi di organici, per il resto, l’impianto generale resta, rimane, sia nella diagnostica strumentale, che di laboratorio, che di visite specialistiche, nonché nelle strutture di cura, compresa quella chirurgica a vari livelli specialistici.

Ed ha, per chi non lo sapesse, un Padiglione a se stante dedicato al Covid19, compreso una TAC dedicata.

Quindi, altri sono eventualmente i problemi per la stessa struttura.

2)-O.C di Giulianova, a parte l’accorpamento segnalato di alcune strutture-realtù chirurgiche (Chirurgia e Ortopedia), per economia di infermieri, per il resto, l’Ospedale è integro dal Covid 19, giacché si parla di utilizzare per la sola riabilitazione, una struttura distaccata rispetto al Nosocomio (la ex RSA al Bivio di Bellocchio) , lasciando liberi di operare la struttura principale: padiglione 1 e 2.

Quindi, può continuare l’attività, più o meno complessivamente, dato che la stessa non è coinvolta nel ricovero per “la diagnosi e la cura, dei pazienti Covid”, ma solo per la Riabilitazione, a differenza di Atri, che fa tutte e due;

3)-O.C. di S. Omero,la stessa, più o meno, come al solito, NON subisce nessun ridimensionamento o soppressione, stante che non pensa nemmeno al ricovero di pazienti di Covid19, per cui non è chiamata a sopperire a questa emergenza nell’ambito dell’ASL di Teramo, ed è per questo che è stata sempre premiata;

4)-Il S. Liberatore di Atri, è invece l’UNICO Ospedale che trovasi all’interno della propria struttura, reparti ed attività “TUTTO COVID19”, così come avvenne nel 2020, nel 2021, ed oggi ancora nel 2022, rinunciando, sopprimendo a parte della “Medicina Generale” e la “Lungodegenza” (sempre Medicina è…), e ultimamente anche la struttura nei PL della “Riabilitazione”, con PL quasi eguali a quelli dell’Ospedale di Teramo o di Pescara (ma li sono distaccati come strutture, a se stante, non come qui in Atri che si trovano all’interno. Compresa la differenza? Poi, a seguito di questo, è seguito l’irreparabile, cioè la soppressione della “Pediatria” (ed a presto, credo anche la Cardiologia recentemente appena riattivata), con grave e voluta ripercussione, verso la tutela di questo settore (Pediatria, bambini) che non sanno dove andare quelli provenienti dai Comuni dell’AREA VASTA, (100 mila ab. Ed anche più, essendo pure riferimento dell’area del pescarese, come per i Pronto Soccorso, ed i Ricoveri Covid).

Non parliamo poi dell’attività di Sala Operatoria, completamente azzerata quella della Urologia, e sicuramente ridotta, o dimezzata, di quella Chirurgica Generale e di Ortopedia Generale, nonché di Oculistica, già tutte fortemente in ritardo rispetto al programmato, l’arretrato, lasciato in due anni di soppressione delle rispettive attività.

A questo punto rilevo:

-Se Atri è così necessaria, dov’è la 2° TACdedicata ai pazienti Covid (da collocare presso la ex Medicina Nucleare? Già preparata allo scopo? Sono due anni che si attende !!!

-Dov’è la RNM, promessa da 20 anni e mai portata ad Atri, pur essendo stato deliberato il suo acquisto tre anni addietro?

-Dov’è la promessa di riapertura del “Punto Nascite”, e dei PL di “Ostetricia e Ginecologia?” (Altri Ospedali, come Penne, Ortona,Sulmona lo hanno avuto nel PSR recentemente approvato dalla Giunta Regionale?). Atri ha avuto da questa gestione Regionale e dell’ASL, soltanto soppressioni, chiusure….altro che riconoscimenti sic!! “nessuno dimenticherà quello che ha fatto Atri, il S. Liberatore, nell’anno del 2020 a salvaguardia dell’ASL di Teramo, sic!!!”TUTTE Balle !!!

-Cosa succede per gli innumerevoli interventi programmati di Chirurgia, di Ortopedia, di Urologia, di Oculistica? Chi le fa? Dove si fanno? O vengono rimandati a sine die?

-E le attività di accertamenti in Screening, per i Tumori al seno, al Colon retto, alla Cervice Uterina, cosa avverrà? Non se ne parla, così come non si parla dell’aumento di ore ambulatoriali specialistiche, sia divisionali, che presso il DD.SS, dato che la gente non sa più dove andare ed a chi consigliarsi rispetto ai loro problemi? Almeno questo !!!

ED ALLORA, RITORNO ALLA PROPOSTA DELL’ANNO SCORSO,

cioè, per ovviare alla situazione, alle conseguenze di una nuova chiusura, soppressione, si poteva utilizzare, in accordo con l’ASP n°2, la struttura dell’Ente posta in Via E. Mattucci (ex Ricciconti), recentemente utilizzata anche per la somministrazione di Vaccini e tamponi, nel territorio. Struttura, che eventualmente attrezzata all’evenienza, allo scopo, con risorse dell’ASL teramana, e della Regione Abruzzo, che non possono scappare alle loro responsabilità per tutto quanto sopra e derivati. Così come ebbero a fare nel 2021 con Teramo attrezzando la struttura dell’ex Padiglione (3°)= ex Antitubercolare), e per Giulianova con la struttura extra Ospedaliera (notevolmente distante) di riabilitazione, ex RSA di Bellocchio, e per ultimo per Pescara, attrezzando una struttura distaccata tutto Covid19, ormai da utilizzare allo scopo di cui al finanziamento avuto.

Così si potrebbe fare per Atri, si poteva fare per Atri, tempo ce ne è stato a sufficienza, e le attività di Riabilitazione in essa effettuate con Sant-Stefar, farle in quella struttura presente in Via Finocchi, oggi rimasto inutilizzato…

Tutto questo al fine, e con il fine ultimo, di continuare l’attività di diagnostica, di diagnosi e cure, e di interventi chirurgici programmati e non, nel Presidio Ospedaliero, ormai reso libero da queste esigenze Covid, ed il tutto collegato per servizi, Radiologia mobile, Tac mobile, etc. compreso una sala, dei posti di Rianimazione, di Terapia intensiva, etc. etc. Il tutto organizzato anche con la disponibilità nell’ambito dell’ampio Cortile, esistente dietro la struttura ad L, con TAC mobile, Riserva di Ossigeno-Azoto etc. Per gli impianti alle Camere. Ci si metterebbe una giornata a farla, essendo le stesse poste a pianterreno, quindi di facile accesso, esterno, interno. Per le Cucine, c’è la sede dell’Ospedale Vicino e relative ampie cucine, che potrebbe essere utilizzato allo scopo.

Così, lo dicevo questo, per riattivare le attività delle Sale Operatorie a tutto spiano in :

-Chirurgia Generale;

-Ortopedia Generale;

-Urologia;

-Oculistica.

Nonchè liberare la Medicina da chiusura certa, e tenere riaperta la Pediatria, per le patologie presenti, in inverno, nei bambini del territorio che sapranno dove andare, avere la Riabilitazione respiratoria aperta, i Servizi Diagnostici aperti al pubblico, compreso la esecuzione degli Screening attivi, oltre le attività Ambulatoriali Divisionali e del DD.SS di Atri.

Invece, la scelta fatta è stata quella più facile: “SI CHIUDE, SI SOPPRIME, E BASTA!” SI ACCORPANO LE ATTIVITA’ E BASTA, E CHI SI E’ VISTO, SI E’ VISTO…..!!

Tutto questo tempo, due anni, nulla ha insegnato a lor signori per trovare una strategia alternativa alle chiusure, soppressioni, accorpamenti, altre tragedie, che sicuramente vivono gli anziani, i cronici, i malati, giovani e meno giovani.

Ed intanto i PRIVATI dicono: GRAZIE !! GRAZIE !!La spesa sanitaria sale, sale, sale, sale, e le strutture pubbliche ne pagano le conseguenze, in tutti i modi possibili per mancanza di fondi sul programmato annuo , ovvero sul Bilancio annuale.

Ecco Signor Sindaco, non è questa un’assunzione di “NON responsabilità” rispetto alla emergenza, ma ritornare ancora su aspetti che avrebbero potuto trovare soluzione e risposte già da tempo, stante appunto le proposte fatte, e le esperienze maturate in alternativa a quelle fatte.

Ma a chi lo dico-diciamo questo?COME SI SI DICE: “CHI COMANDA FA LEGGE !!! ”, Ed aggiungo: “Voi siete voi, e noi non siamo un cz…!!!” Detta alla paesana maniera.

Almeno pensate a qualche proposta, al fine di eliminare i disagi che avverranno ancora una volta verso i cittadini ignari di questi blocchi, nel come fare e del dove andare. Cordiali saluti,

Mario Marchese, Comitato Difesa Ospedale Atri