Pubblicato Venerdì, 02 Maggio 2014
Scritto da Donpi

I “PIZZINI” DI PAPA FRANCESCO

La notizia è appena filtrata dalla residenza S.Marta: il Papa fa lavorare, e molto, S. Giuseppe.

Si sapeva che Bergoglio ha una grande devozione per S. Giuseppe e appena fuori  della porta della stanza 201 incui risiede, sopra uno dei cassettoni di legno, c’è una statua del santo sotto la quale il Papa infila dei bigliettini con le richieste di grazie speciali scritte da lui stesso.

Accade che quando i biglietti diventano numerosi perché il Papa “fa lavorare tanto S. Giuseppe, la statua, poco a poco, si alza… Tutto l’entourage, dalle guardie svizzere ai collaboratori, è stato contagiato da questa devozione.

Un rapporto particolare con il Santo accompagna il Papa fin da quando era giovane e frequentava la parrocchia di San Josè dove vive le sue prime esperienze di vita cristiana e scopre la sua vocazione sacerdotale. Era il 21 settembre 1953 e il diciassettenne Bergoglio decide di dare una svolta alla sua giovinezza mettendosi al servizio del Signore.

Anche il suo pontificato è stato affidato alla protezione speciale di San Giuseppe, avendo avuto inizio il giorno della sua festa, il 19 marzo 2013. Il 5 luglio dell’anno scorso aveva  posto la Città del Vaticano sotto la protezione di S. Giuseppe e di S. Michele Arcangelo.

La statua di S. Giuseppe dormiente, lunga circa 40 cm, di colore verde scuro e rosso, con decori dorati nello stile della iconografia ispanoamericana, è una delle poche cose che il Papa ha voluto far arrivare dall’Argentina.

Durante il viaggio si è staccata la testa che Bergoglio ha provveduto subito a riattaccare.

Il rapporto tra Francesco e S. Giuseppe è, quindi, storico e intenso, e ci racconta questo tratto semplice e tenero della sua spiritualità.

Quei bigliettini infilati sotto la statua ci svelano la sua  fiduciosa  confidenza e la famigliarità profonda con il Patrono della Chiesa universale.

Il Papa apprezza in modo particolare lo stile silenzioso, la vocazione a custodire, la mancanza di protagonismo e il nascondimento dello Sposo di Maria.

“Sai – aveva detto ad uno dei suoi collaboratori nei primi mesi dopo l’elezione – con questi falegnami bisogna avere pazienza: dicono che ti faranno un mobile in due settimane, poi magari ci mettono un mese. Ma te lo fanno e lavorano bene! Solo…bisogna avere pazienza…”

E il Papa di pazienza ne ha tanta, se continua a infilare quei “pizzini” per chiedere un aiuto speciale che S. Giuseppe, possiamo crederci, non gli fa mai mancare.