Pubblicato Domenica, 30 Maggio 2021
Scritto da Nicola Dell'Arena

Opinioni \ Riflessioni

PROPOSTA ZAN: II PARTE

La violenta risposta, a cui abbiamo assistito, che gli affezionati  di qualcosa (guarda caso sempre di sinistra) è una costante della situazione italiana. Ogni qualvolta qualcuno manifesta contro o a favore di qualcosa c’è sempre un gruppo che contesta la manifestazione in modo violento o che su facebook risponde con astio e violenza. Ma la libertà di espressione e manifestazione tanto cara alla proposta Zan non vale più?

E il caso di Fedez e il concerto del 1 maggio fa parte di questa materia. Fedez, che classifico tra gli odiatori professionisti, invece di cantare e parlare di lavoro fece un comizio violento e senza contradditorio contro quelli che non sono favorevoli alla proposta Zan ed accusò la RAI di censura. Per sua sfortuna o forse per un sussulto di orgoglio la RAI ha fatto uscire la registrazione integrale tra Fedez e il responsabile RAI del concerto. Alla fine ha querelato Fedez presso i tribunali.

Adesso aspetto con ansia cosa si inventeranno i giudici per assolvere Fedez e condannare la RAI. Sono sicuro che accadrà così, come è successo con la Carola Rackete sancendo un diritto a speronare le barche delle forze dell’ordine. Mi viene spontaneo di parlare dell’Italia con Dante “nave senza nocchier in gran tempesta non donna di provincia ma bordello”.

Renzi, nella settimana passata, ha detto chiaro e tondo che bisogna sentire gli altri (leggi Forza Italia Lega). È uno stop definitivo o momentaneo?  A breve si saprà la verità.

Zan faceva parte del gruppo renziano ma poi é tornato alla casa madre del PD. Renzi vorrebbe fargli uno sgambetto? Chi sa. Una cosa é certa senza Renzi la maggioranza per approvare la proposta Zan in  parlamento non esiste.

Il cardinal Bassetti, presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha dichiarato che “la legge non è chiara”, senza dire in quali punti non sia chiara. Però una volta eliminata la non chiarezza si può approvare. È un modo di dare un colpo al cerchio e uno al fondo? È un modo di accontentare sia i cattolici che sono favorevoli che quelli che sono contrari? Oppure è un modo dire no, enigmatico e diplomatico, senza dire no?

L’Enciclica Amoris Laetitia ha innovato tantissimo sull’argomento ma sull’unione tra persone dello stesso sesso non ha innovato. Nel paragrafo 251 il Papa scrive “non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppur remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia. Il limite dell’Amoris Laetitia, l’ho già detto, è che lasciava la scelta all’ultimo parroco.

Interviene la Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha dovuto rispondere ad un quesito postogli, perché i parroci, non solo quelli italiani, si comportavano in modo diverso. Così il 22 febbraio 2021 pubblica la risposta: “la Chiesa non dispone, né può disporre di benedire unioni di persone dello stesso sesso”. Nel frattempo precisa che si possono impartire benedizioni alle singole persone omosessuali. Con questa dichiarazione, fatta da un organo ufficiale e a ciò deputato, la persona omosessuale può far tutto nella Chiesa tranne che contrarre il matrimonio.

Il problema che crea contrasto nella Chiesa tra favorevoli e contrari alla proposta Zan è la definizione di genere con il conseguente reato di discriminazione di genere contenuto nei punti essenziali della legge. A molti cattolici, chiamati tradizionalisti, non va giù sentir parlare di genitore 1 e genitore 2 al posto di madre e padre e desiderano che la proposta Zan sia affossata.

Nicola Dell’Arena