PERSONAGGI ATRIANI

VITTORINO TEOFILI, UN MEDICO CHE SAPEVA PARLARE AL CUORE DEI MALATI

Medico di tantissimi atriani è stato il Dott. Vittorino Teofili, nato nella città degli Acquaviva nel 1925 da Giuseppe, insegnante umbro presso la Scuola di Arti e Mestieri di Atri e Maria Celommi, originaria di Montepagano. I fratelli erano Mons. Leopoldo, Arcivescovo di Lanciano e Vescovo di Ortona e Teofilo, passati all’altra riva e l’Ing. Carlo, residente a Pescara. L’altra sorella, Lucia, anche lei deceduta, sposò il Prof. Emilio Mattucci, politico a 360 gradi e Sindaco di Atri per 9 anni.

Vittorino dopo la maturità classica si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Bologna, frequentata da molti abruzzesi, dato che nella regione ancora c’erano i tre atenei. A Bologna fece amicizia con tanti universitari e quelli che trovò un po’ refrattari erano i veneti che costituivano un gruppo autonomo. Cominciò subito la professione medica appena laureato e nel 1958 sposò nella chiesa di S. Nicola in Atri la Prof.ssa Anna Maria Colaiezzi, insegnante di matematica, di Ortona. Ebbero sei figli: Giuseppe, Maria Rita, Luciana, Gabriella, Giovanna e Raffaella. Molti pensavano che il maschio fosse l’ultimo, venuto al mondo dopo tante femminucce, invece era il primo e il dottore lo diceva con orgoglio perché i figli sono dono del Signore.

Presidente della sottosezione atriana dell’Unitalsi, subentrò alla Signorina Antonietta Mattucci, con la quale era nato il gruppo atriano che comprendeva (e comprende) i tre comuni dell’antica diocesi, ora forania, nel territorio tra il Vomano e la Piomba. Il dott. Teofili ogni estate andava a Lourdes, come presidente e come medico, e quando non poteva partecipare al pellegrinaggio regionale di agosto, andava a quello nazionale di settembre.

Con il Dott. Teofili l’Unitalsi atriana stabilì un grande rapporto con Lourdes, con la presenza di diversamente abili, personale volontario e pellegrini che sarebbero poi diventati volontari. In precedenza i pellegrini a Loreto erano pochissimi, erano coloro che si prendevano cura in particolare di un infermo senza vestire la giacca del barelliere o la divisa della dama. Nella gestione Teofili dell’Unitalsi ricordiamo soltanto due donne, passate come il dottore all’altra riva, Concettina Ferretti e Dora Pelusi che avevano all’attivo un numero astronomico di pellegrinaggi unitalsiani.

Nel 1985 il momento clou. La visita del Beato Giovanni Paolo II ad Atri in occasione del Congresso Eucaristico. La notizia giunse nel tardo autunno dell’anno precedente e forse a qualcuno sembrò uno scherzo. Il dottore organizzò con la sua squadra una splendida accoglienza del Papa che nella gremitissima Cattedrale incontrò gli ammalati di tutto l’Abruzzo. L’Unitalsi ha la sezione abruzzese che non comprende pure quella molisana, come potrebbe essere rispettando la geografia ecclesiastica, perché il Molise è autonomo.

Dieci anni dopo fu festeggiato l’anniversario, sempre in Cattedrale e sempre con l’Unitalsi. Nella fredda e nebbiosa domenica IIIa di Avvento, si tenne una manifestazione presieduta dall’allora Nunzio Apostolico in Italia, Mons. Francesco Colasuonno, tre anni dopo elevato al cardinalato da Giovanni Paolo II. Era presente pure Mons. Francesco Di Felice, alla vigilia della nomina a Sotto- Segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il futuro Cardinale visitò pure la provvisoria sede dell’Unitalsi, nella locale casa di riposo, perché volle incontrare pure gli anziani. Lo accompagnava l’allora Arcivescovo di Teramo- Atri Mons. Antonio Nuzzi, sempre presente ai pellegrinaggi e ai raduni unitalsiani e vicinissimo alla casa di riposo dove a volte veniva a celebrare la Messa senza preavviso. L’accoglienza fu organizzata dalla storica direttrice dell’ospizio, la Signorina Aida De Berardinis, senatrice a vita dell’Unitalsi di Atri.

Il 22 dicembre 1996 si avverò un grande desiderio del Dott. Teofili: l’inaugurazione della sede sociale della sottosezione presso Palazzo Ricciconti, nell’antico quarto di S. Croce. La S. Messa fu celebrata nella vicina chiesa della Trinità dall’Arcivescovo Nuzzi, servita dal diacono Laurino Circeo, allora Presidente della sottosezione di Pescara, il “professore”. L’oratorio della Trinità era candidato a diventare la chiesa dell’Unitalsi anche per la devozione a S. Rocco, connazionale di S. Bernadetta Soubirous e unitalsiano ante- litteram, ma per altri anni la chiesa rimase S. Gabriele, la parrocchia di appartenenza del dottore, dove si celebrava la giornata mondiale del malato, l’11 febbraio, istituita dal Papa polacco nel giorno della prima apparizione della Madonna alla grotta di Massabielle.

Gravemente malato, il dott. Teofili, lasciò all’inizio dell’anno 2001 la presidenza dell’Unitalsi e poco prima di morire fu visitato dall’Arcivescovo Nuzzi, venuto in Atri a celebrare dalle clarisse. Nella presidenza gli subentrò la Signora Anna Maria Di Musciano, altra volontaria storica della forania di Atri.

Sorella morte lo raggiunse il 25 agosto 2001, festa di S. Luigi dei Francesi. Una coincidenza felice. Tanti atriani avevano avuto l’unico contatto con la Francia grazie al dott. Teofili e all’Unitalsi. Le esequie furono celebrate nella chiesa di S. Gabriele e la salma tumulata accanto ai suoi cari. Un anno e mezzo dopo morì la moglie.

Il Dott. Teofili ha aiutato tanti ammalati, nel corpo e nello spirito, attraverso l’incontro filiale con Maria Santissima, a lodare il Signore e a vivere la fraternità e la letizia.

SANTINO VERNA