Pubblicato Lunedì, 14 Aprile 2014
Scritto da Luciano Brandimarte

ATRI: APRONO I BAR E CHIUDONO GLI ESERCIZI COMMERCIALI

IDEE E PROPOSTE PER RILANCIARE IL CENTRO STORICO

 

L'apertura di alcune sedi di Comitati Elettorali lungo il Corso Elio Adriano mi hanno indotto a fare alcune riflessioni sullo stato di utilizzo dei locali commerciali nel Centro Storico di Atri e su quanti ne siano sfitti.

Ho rappresentato su una piantina, a memoria, senza un puntuale rilievo, i locali liberi nella cuore del Centro Storico, nella zona compresa fra Piazza Duchi Acquaviva, Corso Elio Adriano, Piazza Duomo, Via Cardinale Cicada e Piazza S. Pietro. Sono tanti. E sono il segnale più forte che ci possa essere come indicatore dello stato in cui versa Atri e il suo Commercio. In pochi oramai spendono in Atri, e per fortuna che ancora qualcuno da fuori Atri vi viene a fare le sue compere.

Se poi approfondiamo un poco la nostra indagine vediamo che i locali occupati in numero rilevante lo sano da bar e/o locali per scommesse. Nella zona presa in esame vi sono ben 12 bar, con annesse sale slot, tre sale per scommesse e due circoli privati. Di giorno per il corso non si vede anima viva e la sera, dopo cena, è pieno di auto in sosta. Tutti nei bar. Sembra quasi che ogni persona abbia portato due macchine!!!!!!!

Atri è un Centro Storico di grande valenza. Possibile che non si riesca a rianimarlo e a farlo essere attivo e portatore di un qualche interesse economico.

Si è parlato, solo parlato, tanto di albergo diffuso, ma non si vedono iniziative di alcun genere. Si potrebbe cominciare a pensare anche a un centro commerciale diffuso, comunemente definito centro commerciale naturale. Ma  sia per l'albergo diffuso che per il centro commerciale naturale servono la pedonalizzazione del centro storico che può avvenire solo dopo aver studiato e realizzato un sistema di mobilità moderno e funzionale con adeguati parcheggi per accogliere sia le auto private che i bus delle organizzazioni turistiche.

Proviamo almeno a studiare questi problemi e a a progettare un futuro per Atri. Forse dopo verranno anche i fatti.

Luciano Brandimarte