Opinioni \ Riflessioni

NOTIZIE DALLE PRETURE: I CASO 

In questi ultimi giorni un guazzabuglio di notizie dalle preture di tutta Italia ti assale. Il caso Arcuri e Ranieri Guerra, l’archiviazione del processo a Salvini di Catania e l’apertura di quello di Palermo, la fuga di un egiziano sotto processo favorito dall’ambasciata egiziana.

Arcuri, il Commissario nominato per gestire l’emergenza covid-19 viene iscritto nel registro degli indaga per peculato. Purtroppo devo ripetermi, nomina che non serviva effettuare. I giornali hanno scritto che rischia 10 anni di carcere.

Il reato per cui è stato iscritto riguarda la fornitura delle mascherine che non sono a norma.  La guardia di finanza ha sequestrato milioni di mascherine (250 milioni non sono norma) che filtrano il 70% invece del 95% dichiarato. Arcuri ha fatto acquistare, da personaggi non proprio limpidi e attraverso società create 5 giorni prima, mascherine cinesi per un valore di 1,25 miliardi di euro che sono fasulle e che sono state pagate molto di più rispetto al prezzo di mercato.

Arcuri ha acquistato banchi con le rotelle, ad un prezzo superiore a quello di mercato, di cui molti giacciano abbandonati mentre i tavoli nuovi, a due persone, sono stati buttati.

Arcuri ha fatto acquistare altri DPI (Dispositivi di Protezione Individuali) oltre le mascherine che saranno oggetto di indagine. E, qui scatta la sorpresa. Per l’acquisto dei ventilatori, uscirà fuori che anche questi erano fasulli, c’è D’Alema come intermediario tramite una società olandese creata pochi giorni prima. Anche i ventilatori sono stati pagati molto di più rispetto al prezzo di mercato. Esce fuori una chat con la quale D’Alema assicura che le mascherine cinesi arriveranno.

La domanda è spontanea: cosa c’entra D’Alema con le mascherine? Leggo da Il Giornale del 17 aprile “Baffino verrà sentito dalla pm romana Rosalia Affinito, come persona informata sui fatti per l’inchiesta legata alla vendita Lazio e Sicilia per 22 milioni di euro di 5 milioni di mascherine e quasi mezzo milione di camici cinesi non conformi”. E come dire il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Leggo da Repubblica del 13 aprile “Covid, inchiesta mascherine cinesi Arcuri indagato per peculato: ora é caccia ai soldi nascosti a San Marino”. Spero che la magistratura ci dica, entro breve tempo, a chi erano destinati i 48 milioni di euro intascati dall’Ing. Tommasi. Spero tantissimo, ma non ci credo, che si possa recuperare tutti i 72 milioni intascati dalla cricca.

Leggo da Repubblica del 14 aprile “Arcuri è sul seggiolone. E’ l’uomo più importante d’Italia”. La esce fuori da una intercettazione di Mario Benotti. Chi è Benotti? Benotti è un personaggio che senza aver fatto neanche un esame all’università lavora, come consigliere giuridico di diversi ministri del PD e che dalla faccenda mascherine ha intascato solo 8 milioni. Poverino! Bisogna fargli una raccolta.

Da questa intercettazione e da alcune dichiarazioni fatte dalla cricca appare la cosa più sconcertante della pandemia. Sapevano da un mese prima che sarebbe stato nominato commissario e che dovevano acquistare i DPI, cosa avvenuta nel mese di marzo dopo la chiusura del 9. Spero che i giudici indaghino su questo lasso di tempo perché nel frattempo medici e infermieri sono stati lasciati senza i dispositivi di protezione e sono morti in tanti.

I giornalisti sono tremendi, quando fanno il lavoro dei giudici. In una settimana, rispetto agli anni dei giudici, scoprono che Invitalia, società di cui  Arcuri è Amministratore delegato, non ha risolto neanche un caso in cui è stato coinvolto. Risultato enorme  spreco di denaro pubblico ed al posto del licenziamento promozione.

Nicola Dell’Arena