L’INQUIETUDINE

(...in tempo di covid...) 

Se dovessero chiederci qual è il sentimento più presente oggi tra la gente a causa del Covid, diremmo senza alcun dubbio l’inquietudine. Essa ci attanaglia e ci condiziona nel nostro operare quotidiano, immergendoci in un limbo di paura, di angoscia e di precarietà per noi e i nostri cari.

Noi che siamo un Partito politico, sentiamo questo, ascoltiamo la gente, cerchiamo di essere vicino per quanto possibile.

Noi non cavalchiamo l’inquietudine e siamo attenti a non esasperare gli animi come fanno altri sapendo che siamo sulla stessa barca e che, come detto da tutti: “dobbiamo uscirne insieme perché da soli non si salva nessuno”.

Per questo abbiamo adottato un atteggiamento prudente e abbiamo cercato di cogliere segnali colloquiali che purtroppo non sono venuti, evitando polemiche sterili e propagandistiche. Questo non vuol dire che abbiamo rinunciato o ci siamo ammorbiditi nel nostro ruolo di opposizione democratica alla Giunta comunale che ci governa. Abbiamo pensato che bisognava mettere ordine alle priorità e come sappiamo, al vertice di esse, c’è l’uscita dalla Pandemia con meno danni possibile per la salute dei cittadini e alla economia in generale.

Intanto, mentre noi pensavamo queste cose, qualcuno incaricava i soliti mazzieri professionali di attaccarci con quel vecchio metodo del: “pensateci voi, io non mi ci sporco le mani”, con argomenti così risibili che per amore di patria neanche nominiamo.

E veniamo alla priorità Covid e conseguenze. Cosa si è capito?

-che la parola emergenza è divenuta obsoleta e si è tramutata in mobilitazione permanente con Centri di vaccinazione all’altezza;

-che bisogna dotarsi di strutture sanitarie rinnovate e personale super-qualificato pronti per una presenza diffusa;

-che bisogna centralizzare le decisioni e i programmi strategici, costruendo e potenziando invece presidi sul territorio;

-che per gli anziani sempre più numerosi, necessitano servizi domiciliari fortemente rafforzati e strutture residenziali qualificate;

-che occorre avere un approccio e una vera capacità manageriale con scuole all’altezza e non semplici corsi regionali di formazione per pochi intimi;

-che occorrono strutture permanenti, pronte all’uso e isolate per liberare la medicina normale;

-che l’Ospedale non è l’unica risorsa per il malato e che esso va riservato alle prestazioni più importanti avendo intorno più servizi territoriali;

-che infine, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che deve essere presentato alla Commissione Europea, per la Sanità, dovrebbe contenere simili direttive. 

Da tutto ciò, senza rivendicare nulla, possiamo dire di aver avuto ragione quando abbiamo proposto per il S. Liberatore, ad esempio, un reparto distaccato Covid permanente nel vecchio ospedale per non interrompere né ora né mai le normali attività ospedaliere fermando così il balletto delle chiusure e riaperture dei reparti.

Ma il nostro Sindaco dice che “la Legge non lo prevede”.

Così gli hanno detto di dire e lui si adegua, perché la mentalità è questa: non disturbare i manovratori che ti potranno essere utili e tieni buoni i sobillatori interni e esterni e tira a campare. Tanto gli atriani, come ci fa informare da altri, stanno bene, hanno un reddito superiore a tutti, lavoro a iosa per i giovani, servizi, tanta cultura e divertimenti.

Che importa se, secondo l’ISTAT, siamo nella “decrescita sistematica”?

Meglio pochi così ci potremo spartire meglio la torta.

In ampia sintesi è questo il ragionamento senza sbocchi e vedute di alcuni ottusangoli nostrani.

Avevano assicurato la riapertura della pediatria, cardiologia e urologia. Al momento nulla è stato riaperto anzi, le attrezzature di sala operatoria di Urologia sono state trasferite a Teramo, così come per la nuova TC non ci sono notizie.

 Brutto segnale!

  Intanto, giusto per dimostrare che non siamo prevenuti, vogliamo segnalare due iniziative che, secondo noi, sono significative e vanno apprezzate e seguite:
     -1)  La partecipazione al progetto “SIBATER, Banca della terra” supportata

dall’ ANCI finanziato dal POC   Governance sul riuso delle terre e dei casolari sparsi e abbandonati. Occasione questa per i giovani di giovani 18-40 anni che dovranno presentare appositi progetti di valorizzazione annunciati dall'Assessore Alfonso Di Basilico. (A proposito ricordate quando si rifiutavano di iscriversi all’ANCI?)

Ma per il momento vi è soltanto una manifestazione di interesse o cosa? Andremo avanti?
    -2) La pubblicazione on line delle antiche pergamene dell' Archivio Comunale.

 Per la prima iniziativa vorremmo che essa fosse avviata e seguita adeguatamente poiché non basterà aderire ma avrà bisogno di supporti tecnici adeguati e uffici appositi. Vedremo!

Per la seconda vorremmo che fosse un segnale di inversione di rotta per la gestione del patrimonio storico, archeologico e culturale. Ma su questi temi prossimamente vorremmo confrontarci con l'Assessore alla Bellezza.

 A proposito, è urgente trovare una sistemazione degna per l'archivio storico comunale per renderlo usufruibile adeguatamente e a norma.

Tempo fa vi furono finanziamenti appositi che non si sono intercettati.

Ma non ritenete che di queste iniziative il Consiglio Comunale se ne dovrebbe occupare?

IL CIRCOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI ATRI