Pubblicato Martedì, 01 Aprile 2014
Scritto da Santino Verna

PERSONAGGI ATRIANI

DON GIOVANNI D’ONOFRIO, UNA PRESENZA FORTE E INCISIVA NELLA STORIA DELLA CITTA’     

L’indimenticabile Parroco della Cattedrale di Atri, Don Giovanni D’Onofrio nacque a Forcella, nel comune di Teramo il 29 luglio 1931, nello stesso giorno di Don Giulio Facibeni. Dal papà Vincenzo, componente della locale banda musicale, apprese l’amore per la musica. Chierichetto nella sua parrocchia, entrò nel Seminario di Teramo e proseguì la formazione in quello di Chieti, dove la passione musicale fu rinvigorita da P. Settimio Zimarino, OFM

Ordinato sacerdote nel 1955 da Mons. Battistelli, celebrò la prima Messa a Forcella. Gli serviva Don Enzo Chiarini, più tardi sacerdote e missionario in Burundi. Parroco di Cesacastina, sui Monti della Laga, Don Giovanni continuò a studiare diritto canonico e patristica a Roma e Lovanio. Conseguì anche la laurea in giurisprudenza all’Università statale. Nella città eterna fu vice-assistente nazionale del settore giovani di AC e affiancò Mons. Filippo Franceschi, più tardi Arcivescovo di Ferrara e poi di Padova, dove conservò la dignità arcivescovile.

Nel 1967 Padre Abele, nell’ottica del rinnovamento conciliare, nominò Don Giovanni Parroco di S. Maria Assunta nella Cattedrale di Atri e quasi tre mesi dopo, anche la contigua chiesa di S. Nicola ebbe il nuovo Parroco, Don Antonio Toscani. Il centro storico di Atri era molto popolato, quasi tutte le scuole erano all’interno delle mura e anche per questo Don Giovanni, sempre sensibile e aperto al mondo giovanile, stabilì la preghiera comunitaria dei giovani alle8 inCattedrale.

Con la soppressione del convento di S. Francesco nel capitolo provinciale del 1972 e la chiusura del medesimo il 20 gennaio 1975, la chiesa del Patriarca dell’Ordine Serafico passò alla parrocchia di S. Maria e ne divenne sede di numerosi momenti. Don Giovanni curava il triduo di S. Francesco e la tredicina di S. Antonio, con la benedizione e la distribuzione del pane, in ricordo della fine della IIa guerra mondiale ad Atri che porta la data del 13 giugno 1944.

Per i giovani c’era ogni domenica e giorno di precetto la S. Messa delle 10.30 che Don Giovanni puntualmente celebrava con l’animazione del coro domenicale, dove il mastodontico organo nella navata sinistra era sostituito dalla tastiera elettronica che forse era un pugno nell’occhio nel coro del Delitio. Servivano all’altare diversi chierichetti che facevano a gara per attribuirsi il turibolo o la croce astile. Il servizio più emozionante fu la consacrazione episcopale di Mons. Leopoldo Teofili, nel 1974, nella cappella della Domus Mariae in Roma con la presidenza dell’allora Penitenziere Maggiore, Card. Giuseppe Paupini che lodò il gruppo dei ragazzi che serviva. Il numero dei ministranti raggiungeva la sessantina. Nel 1994 anche le ragazze si associarono al gruppo, il numero era sempre inferiore ai maschietti, ma c’era una buona rappresentanza.

Don Giovanni promosse nella Parrocchia il MEG (Movimento Eucaristico Giovanile), erede dell’Azione Cattolica. Momento clou era il campeggio che si teneva dopo la chiusura della scuola, sui monti d’Abruzzo. Non potendo essere presente a tutti i giorni del campo, Don Giovanni vi partecipava un solo giorno. Il Movimento era d’obbligo in Atri, essendo patria del secondo fondatore della Compagnia di Gesù, P. Claudio Acquaviva.

Presente in tutti i momenti della vita atriana, Don Giovanni non trascurava quelli feriali. Ricordiamo soltanto l’inaugurazione del supermercato Conad in Via Cicada, nelle vicinanze del Natale 1986, famoso per la nevicata che si realizzò poche ore prima della Messa di mezzanotte. Per il centro storico di Atri era un evento perché era il primo supermarket. Alle prime luci dell’alba tre ragazzi vestiti da Babbo Natale giravano per le vie della cittadina con un sacco pieno di caramelle, donate ai bambini. Poi arrivò il momento clou, con Don Giovanni, senza fronzoli prelatizi, munito di aspersorio, benedicente e confortante. Già c’erano le luminarie natalizie e l’antica Via dell’orfanotrofio era piena di gente che dopo le compere al mercato della verdura, entrava nel nuovo esercizio, dallo strano nome. Qualcuno pensò alla Cona, alla contrada con il piccolo Santuario della Madonna.

Nel 1999 Don Giovanni ricostituì il coro della Cattedrale, con la direzione del M° Croce Giuliani, di Castellalto e con all’organo il M° Gian Piero Catelli. La formazione assemblava la vecchia guardia del coro di S. Francesco e nuove leve. Il debutto ci fu l’8 dicembre, per il canto del Tota Pulchra, di P. Alessandro Borroni, possibile solo dove c’è una corale con i fiocchi. Altrove si canta quello del Liber Usualis, eseguito anche in Atri, da sacerdote (o cantore) e assemblea che si alternano, quando manca la schola.

Nell’imminenza del Grande Giubileo del 2000, Don Giovanni, peraltro Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Abruzzese-Molisano, Docente all’ITAM presso il Pontificio Seminario Regionale “S. Pio X” di Chieti e all’ITC “A.Zoli” di Atri, divenne Presidente del Capitolo Concattedrale.

Sorella morte lo raggiunse il 25 gennaio 2001, festa della Conversione di S. Paolo, l’Apostolo che aveva menzionato chissà quante volte nelle omelie. Le esequie furono celebrate in Cattedrale e la Basilica era stracolma di sacerdoti, alunni e fedeli provenienti da tutto l’Abruzzo. La salma riposa ora nel camposanto di Forcella, accanto ai genitori.

La schola cantorum porta ora il suo nome, con la direzione del M° Gian Piero Catelli e con all’organo il M° Lorenzo Fragassi, di Montesilvano. Ogni anno organizza la rassegna di musica sacra in Cattedrale (si cominciò da S. Francesco). Ha cantato nella Basilica Superiore di S. Francesco in Assisi, il 3 ottobre 2004, con la presidenza dell’indimenticabile Arcivescovo Vincenzo D’Addario, 14 mesi prima della sua nascita al Cielo e nella Cattedrale di Atri ha animato la S. Messa, trasmessa in diretta da Rai Uno, domenica 20 dicembre 2009, IVa di Avvento.

SANTINO VERNA